Amatrice – I camper sotto la neve

Ho ricevuto una segnalazione, molto diretta:

Dicono che la foto sia di quest’anno. Sono un po’ di giorni che gira. La foto è stata scattata fra la befana e il 20 gennaio 2017. Poche persone vivono nei container, famoso è il campo di Cossito dove i container sono stati donati dalla Caritas e le persone vivono lì perché le SAE ancora non le hanno costruite. Utilizzare i nostri disagi per prendere voti e aizzare odio verso gli immigrati è schifoso. Noi, dopo le varie scosse, abbiamo potuto scegliere se rimanere, andare in albergo o in autonoma sistemazione. Ognuno ha fatto quello che voleva.

La segnalazione si riferisce a questo post, che sta girando da qualche giorno sui social:

NON E’ UNA FAKE NEWS ….MATTARELLA RENZI GENTILONI PAPA E POLITICI DEL CAZZO DOVE SIETE!!??…Ci fossero africani, il Papa li definirebbe campi di concentramento e l’ONU ci condannerebbe per tortura
invece ci vivono gli abitanti di Amatrice e non gliene frega un ca**o a nessuno.
Questa è la verità. Foto di oggi.

L’immagine che accompagna il post è questa:

Amatrice

La foto si trova in rete almeno da gennaio 2017, qui ad esempio in un articolo su PerTé online del 19 gennaio 2017, testata della provincia di Frosinone. Il post per come è fatto è una bufala confermata: quella non è una foto del 1 dicembre, data in cui il post appare su Facebook, dall’utente Sergio Sergio Rossi sulla pagina Quelli che fanno opposizione al governo PD di Matteo Renzi (quasi 12000 follower). I commenti al post ve li tralascio, lo stesso post poi viene ripreso da altre pagine, sempre sugli stessi toni: E io pago (quasi 280mila follower), Ma mi faccia il piacere (quasi 50mila follower), lo stesso viene modificato e ripreso da singoli utenti ed altre pagine ancora. I toni sono sempre gli stessi, ovviamente indignati… quando sarebbe bastato fare una singola ricerca su Google Immagini per verificare se la foto fosse veramente di “oggi”. Purtroppo la risposta la sappiamo già: poco conta di quando sia quella fotografia, in alcune aree alcuni sono ancora messi così.

Ma come spiegava la segnalazione che abbiamo ricevuto, chi è ancora in camper è perché a suo tempo l’ha scelto, sicuramente non pensavano di trascorrere più di un inverno in quella situazione, ma si tratta di una richiesta di 3691 (o 3699 dipende dove si trova il dato) soluzioni abitative d’emergenza, a cui vanno ad aggiungersi quei servizi a cui è stata data la precedenza, come attività lavorative e servizi assistenziali base (scuole, ospedali ecc ecc). Non si tirano su in cinque minuti.

Sul sito della Protezione Civile inoltre è possibile monitorare l’avanzamento dei lavori; per aiutarvi con la legenda:

  • icona blu con chiave, le SAE ordinate sono state consegnate,
  • icona gialla con casetta, le SAE sono in costruzione,
  • icona gialla con pala, si sta urbanizzando l’area

Curioso notare come la maggioranza delle icone gialle (quindi casette non consegnate) siano tutte con “consegna area idonea” solo nel 2017 inoltrato. Mi spiego meglio: il Comune fa una richiesta per delle casette SAE, poi però bisogna trovare un’area dove piazzare le suddette casette, verificarne lo stato, l’idoneità, gli allacciamenti esistenti, quelli no, magari creare una rete di fognature. Prima si decide l’area interessata dal lavoro prima il lavoro sarà completato, se parte della casette richieste ha come “Consegna area idonea” fine settembre 2017 come possiamo sperare che siano urbanizzate le aree e pronte le casette entro l’inverno?

Nei tanti casi che ho visionato, tra la consegna dell’area e il termine della costruzione con consegna chiavi sono passati circa 9 mesi. Le zone che hanno definito le aree idonee dopo aprile 2017 facilmente vedranno le loro casette ad inizio 2018, ci contiamo tutti. Perché indignati o meno è triste pensare che ci sono tanti che vivono in soluzioni completamente temporanee come le roulotte a oltre un anno dal sisma. Purtroppo ci sono comuni che hanno stabilito le aree idonee alle casette SAE solo a fine settembre 2017, quelli credo che dovranno attendere la primavera inoltrata per dirsi a casa.

Non credo sia necessario aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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