Attivissimo lavora per il Governo italiano?

TicinoNews, testata vicina all’inossidabile Marcello Foa, l’uomo che lotta contro le fake news e la censura, pubblica un articolo che mi ha fatto decisamente sorridere:

Attivissimo lavora per il Governo italiano? Il caso finisce in Parlamento

L’articolo attacca il mentore dei debunker italiani nel titolo, ma poi cita anche noi (sanno che sennò ci rimaniamo male).

Lo scorso 9 febbraio la Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini aveva lanciato la campagna #BastaBufale, un appello contro le fake news i cui primi sottoscrittori della raccolta firme sono quattro tra i debunker più conosciuti in Italia: David Puente, Michelangelo Coltelli, Walter Quattrociocchi e, appunto, Paolo Attivissimo.

Già qui vorrei che notaste come il giornalista (che si firma solo MS, magari ha paura di essere riconosciuto) non abbia fatto la benché minima ricerca. Definire Walter Quattrociocchi come debunker (errore fatto da tanti) dimostra ampiamente che non si ha la più pallida idea di cosa si sta parlando e si sta solo cercando di avvelenare un pozzo: disinformare per rendere meno credibili e attendibili quelli che sono visti come “nemici”.

Walter Quattrociocchi non è un debunker, è un ricercatore che si occupa anche di fake news, ma non dal punto di vista del debunking (demistificazione). Come spiegava la Gazzetta di Lucca ad agosto 2017:

Walter Quattrociocchi e il suo gruppo di ricerca, autori di studi di successo internazionale sul tema della disinformazione online e delle fake news, lasciano l’IMT e si trasferiscono all’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove dal primo settembre prenderà il via il Laboratory of Data Science and Complexity.

Come possiamo trovare sul sito dell’Università Ca’ Foscari di Venezia:

Walter Quattrociocchi is currently heading the Laboratory of Data Science and Complexity at the University of Venezia. His research interests include data science, cognitive science, and dynamic processes on complex networks. His research, based on an interdisciplinary approach, focuses on the information and misinformation diffusion, and the emergence of collective narratives in online social media as well as their relation with the evolution of opinions. His results on misinformation spreading served to inform the Global Risk Report of the World Economic Forum (2016 and 2017) and have been intensively covered by the media (The Economist, The Guardian, Washington Posts, New Scientist, Bloomberg, Salon, Poynter, New York Times). In 2017 he coordinated the round table on experts about fake news for the President Laura Boldrini.

Definirlo “debunker” è ridicolo. Ma andiamo avanti nell’articolo di Ticino News:

…due parlamentari pentastellati hanno quindi voluto chiedere, con un’interrogazione al Ministero, quale genere di accordo sia stato stretto tra il Governo coinvolto nel progetto e i quattro debunkers, dal genere di attività prevista agli eventuali costi per la loro collaborazione. Domande che erano state ispirate dalla curiosità di molti utenti social, che questo autunno su Twitter avevano chiesto un commento direttamente ad Attivissimo, le cui risposte erano state però evasive e stizzite, esacerbando ancora di più gli animi.

È proprio così eh, oltre al giornalista di TicinoNews anche due parlamentari delle file del M5S hanno definito Walter debunker, anche loro poca voglia di fare ricerche? Sono probabilmente consci del fatto che nessuno dei loro elettori approfondirà la questione. Loro si fidano…

Quindi TicinoNews attacca Paolo, sostenendo che abbia sempre evaso le domande in merito. Ma è davvero così? Paolo aveva risposto in maniera molto completa già a dicembre 2016 quando erano arrivate le prime lamentele sul suo coinvolgimento con la presidente della Camera:

Sono diventato un debunker di stato, “arruolato” dalla Boldrini?

Risposta breve: LOL, no.

Risposta lunga: No. La Presidenza della Camera mi ha semplicemente chiesto di moderare una mattina di dibattito sulle bufale (fatto) e la Presidente Boldrini mi ha citato fra gli esperti che le daranno una mano nella sua iniziativa per contenere i danni causati dalle false notizie arruffapopolo e acchiappaclic. Tutto qui. Insieme a me la Boldrini ha citato Michelangelo Coltelli (Bufale un tanto al chilo), David Puente (Davidpuente.it) e Walter Quattrociocchi (CSSLab dell’IMT di Lucca).

Non sono stato arruolato, assunto, messo sotto contratto, messo a libro paga o iscritto al Nuovo Ordine Mondiale con una stretta di mano segreta e il sacrificio di una capra. La Presidenza mi ha chiesto informalmente se mi interessava collaborare a queste due specifiche iniziative e io altrettanto informalmente ho detto di sì, perché mi sembrano esperienze interessanti e potrebbero essere utili a molti.

Sia chiaro, TicinoNews questo post lo linka e cita, ma sostenendo che siccome fa riferimento a un intervento del 2016 può essere che nel 2017 siamo stati pagati. E difatti concludono così:

Le uniche informazioni a disposizione dei cittadini rimangono quelle del blog di Attivissimo, ma in un post datato 20.12.2016, quindi antecedente alla realizzazione dei progetti in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione (…) Mentre, per quanto riguarda gli eventuali pagamenti, sempre nel post del dicembre 2016: “Non ho chiesto alcun compenso e la Presidenza della Camera non me ne dà. Mi rimborsa le spese di viaggio e basta; sono andato a Roma per questo incarico una sola volta e il resto della collaborazione si fa via Skype, Hangout e simili”.

Per il 2017 il dubbio pertanto resta. A meno che qualche debunker non faccia (finalmente) luce sulla questione

Io come BUTAC a maggio 2017 avevo scritto questo:

Prima di tutto, siccome capita che qualcuno ci chieda quanto ci hanno pagato, specifico che lo abbiamo fatto gratis, lo facciamo gratis, la Camera dei Deputati ha solo provveduto a pagare il viaggio in treno, e la sistemazione per la notte per chi ne ha avuto necessità. Nessun gettone di presenza, nessun pagamento.

Direi che dovrebbe bastare come “luce sulla questione” da parte di un debunker tra quelli nominati nell’articolo, ma evidentemente a TicinoNews la ricerca online riesce difficile. Onestamente ho il dubbio che l’autore MS sia davvero poco interessato a informare i propri lettori, ma solo ad avvelenare il pozzo, perché farci risultare di parte e faziosi è un ottimo modo per zittire la corretta informazione, a favore dei propri comodi.

Non credo sia necessario aggiungere altro, se non che tutto questo è decisamente desolante.
maicolengel at butac punto it
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