Inala monossido di carbonio e cambia lingua madre

Stavolta a cascarci sono Corriere, Libero e altre piccole testate online. Ieri circolava questa storiella:

Cina, inala monossido di carbonio

e «cambia» lingua madre

Insomma  la povera Chen Jia 28 anni mentre si trovava ad un BBQ a casa di amici rimaneva vittima delle esalazioni di monossido di carbonio della griglia indoor.
Il monossido può essere letale come ben sappiamo, ma in questo caso Chen è riuscita a salvarsi con alcuni gravi effetti collaterali, i fatti sono successi nel 2012, e fino a marzo la giovane cinese non è riuscita a camminare, inoltre ora la donna parla fluentemente inglese che prima conosceva ma non così bene, mentre in cinese, sua lingua madre, parla con difficoltà. Questo più o meno il racconto trovato sui giornali.

Andando però a spulciare mi accorgo che Chen Jia è definita bilingue sin da prima dell’incidente, e bilingual in inglese vuol dire che parlo perfettamente le due lingue senza distinzione, guarda caso Chen era appena tornata da due anni in Australia, per la precisione a Sidney dove aveva collaborato al dipartimento di Tecnologia dell’Università. Quindi facendo due più due Chen era rimasta in un posto dove si parla SOLO inglese per due anni, subito dopo il suo ritorno era rimasta intossicata, per i due anni precedenti aveva parlato prevalentemente inglese probabilmente adattandosi all’accento australiano e integrandosi al suo meglio.

 La notizia pertanto è meno sensazionalistica, la giovane Chen Jia che parlava perfettamente due lingue dopo un intossicazione da monossido ne ha scordata una. Capisco che detta così non era da articolo di giornale…Ma siete pagati per scrivere non fiction, ma articoli seri…questa IMHO è spazzatura!

Che dire ormai vedo sempre più spesso citare come fonte il Daily Mail (che ricordiamo è spazzatura elevato alla massima potenza, non mi stupirò quando la fonte diventerà il Sun, conto su molte page 3 girls).
http://www.corriere.it/salute/neuroscienze/13_ottobre_01/monossido-carbonio-cinese-parla-inglese_f82cd570-2a71-11e3-b898-f13adc0c04f6.shtml