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No, niente bufale stavolta, ma un “appello”.

Butac nasce nel 2013, prima come Bufaleuntantoalchilo e poi con il logo che ormai avete imparato a riconoscere in questi due anni.

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La ragione della nascita del nostro piccolo blog è semplice: l’amore per la corretta informazione, la passione per la verifica dei fatti, e la delusione per come la stessa sia malfatta non solo da tanti blogger, ma anche da tante testate giornalistiche serie.

L’idea non era di fare un sito vero e proprio, ma solo un luogo dove condividere quanto demistificavo nel tempo libero, poca roba, poche visite. Non avrei mai creduto possibile che un blog nato solo sulla spinta della passione potesse crescere così tanto in così poco tempo, ma così è andata. E la crescita ha portato con se tutte le problematiche che fino a due anni fa non pensavo potessero esistere.

Avere un blog, con il numero di visite che ha Butac comporta dei costi, io non ero esperto di WordPress, fino a due anni fa non sapevo cosa fosse un CSS e mai mi ero posto il problema di come funzionasse un Javascript. Non è il mio mestiere, scrivo per la gioia di farlo, e così con me tutti i ragazzi che in questi due anni si sono affiancati per aiutarmi.

Ma scrivere e basta non è sufficiente, occorre avere un server stabile che gestisca il traffico in maniera corretta, un sito disegnato in maniera decente che permetta una fruibilità adatta a tutti; non è propriamente una passeggiata. E se queste cose non si è in grado di farsele da soli comportano dei costi. Non solo, la notorietà di Butac ha comportato anche le prime (piccole) battaglie legali, che hanno necessitato l’intervento di un avvocato vero, che per ora lo fa ProBono, ma il suo spostarsi per aiutarci ha comportato a sua volta altri piccoli costi.

Come ci avete fatto notare in tanti Butac ha più pubblicità di quello a cui eravate abituati, e ad alcuni, specie chi ci visita negli orari “di punta”, la cosa dà fastidio. Io lo capisco, in partenza il blog aveva pochissimi banner, anzi, per i primi sei mesi nemmeno l’avevamo la pubblicità, e fino a febbraio di quest’anno era davvero poca (se si eccettua quando hanno bucato il sito a dicembre 2014). Purtroppo la crescita che Butac ha avuto in quest’anno ha aumentato l’impegno necessario per gestire sito e social network nella maniera corretta.

Il nostro obbiettivo era di rendere Butac autonomo, di fare sì che chi mi aiuta possa essere rimborsato delle spese che sosteniamo mensilmente, per spostarci, per fare ricerche, per dedicarci in maniera più costante alla verifica dei fatti. Ma pur con la pubblicità che vedete per ora non ci siamo ancora riusciti, può essere che sia colpa nostra che non sappiamo come funziona, ma Butac non è un sito facile per gli inserzionisti, ed io odio vedere passare Diete Miracolose e fuffa sui nostri banner, pertanto ho cercato di avere filtri su tutto quanto era possibile, facendo sì che la maggioranza dei banner che vedete siano pubblicità di marchi noti ma che purtroppo pagano poco. Funzionerebbe molto meglio permettendo le pubblicità fuffa (che a volte compaiono comunque visto che riescono ad eludere i filtri), ma non ne sarei felice.

Per questo da un po’ di tempo ho aperto un profilo su Patreon, sito che permette di fare una donazione, anche piccola, singola o ricorrente. L’idea è quella di arrivare a raccogliere quel tanto che basta da poter eliminare almeno le pubblicità più invasive, ma sarebbe bellissimo riuscire ad avere fondi a sufficienza per eliminarla del tutto.

Oggi Butac ha una media di oltre 300mila lettori singoli al mese. Se anche solo l’1% degli stessi donasse 1 euro al mese (12 euro all’anno) Butac avrebbe l’opportunità di diventare una vera testata online e voi avreste rinunciato ad un caffé al mese.

Patreon funziona in maniera semplice: basta scegliere quanto si vuole donare, e decidere un tetto di donazioni. Il sito prevede anche contenuti extra per chi ci supporterà, contenuti che al momento non abbiamo ancora preparato, ma che è nostra intenzione rendere quanto prima disponibili, come approfondimenti e raccolte in formato ebook di articoli riveduti e corretti.

Se trovate che Butac in questi due anni e mezzo abbia reso un buon servizio, pensateci.

Noi per ora andiamo avanti come al solito, in questo momento siamo tutti a Bologna per decidere il nostro futuro, cosa fare nel 2016 e come farlo. Che doniate o meno sappiate che vi siamo sempre e comunque riconoscenti per il supporto morale, le segnalazioni, i complimenti, e anche le critiche, che fanno sempre bene ad un sito come il nostro.