C’è un capello nel mio pane!

Bleah che schifo!

Cameriere me lo cambia?

CISTEINA-CAPELLO
Eh sì perché a leggere i titoloni di certi articoli ci sarebbe veramente da dar di stomaco:

  • IL TUO PANE CONTIENE CAPELLI FERMENTATI
  • IL PANE DEI CENTRI COMMERCIALI E DEI FAST FOOD CONTIENE CAPELLI

A me il pane piace

Ma dai, per favore smettetela che a me il pane piace, TUTTO; che sia quello arabo, o quello dei soffici bun americani, il pane all’anice, quello della PITA, tutti mi piacciono, e difatti da tempo uso la macchina del pane in casa. Se dei capelli ci sono, saranno i miei… ecco dove cacchio erano finiti quelli che mancano sulla mia sempre più desertica crapa!

Hair on the barbershop floor during a busy day at Bill’s Gents’ Hairdressing. Image: Amelia Lindsay 2012.

Basta con le quisquilie e torniamo al nostro pane. La voce che gira è seria, viene da uno studio dell’anno scorso, che non presentava NULLA DI NUOVO! Sì, è vero, in alcuni pani commerciali che devono stare sugli scaffali più tempo del normale pane fresco si usa la cisteina, enzima che viene sintetizzato ANCHE dai capelli.
Quello che però questi articoli fanno è sciocco ed inutile allarmismo, innanzitutto occorre fare distinzioni, il pane se non confezionato non resiste mai molto, che sia in un centro commerciale o che sia dal fornaio sotto casa! Il pane di cui parliamo è quello imbustato e venduto confezionato. Quello che scadrà tra due mesi. Non la baguette o il filone di pane toscano che ormai troviamo in tutti i centri commerciali. Fare questo tipo d’allarmismo per me è da denuncia e dimostra che chi sta mettendo in giro la notizia non ha decisamente capito nulla dei fatti.

La cisteina

La cisteina, dicevamo, si sintetizza ANCHE dai capelli, ma non solo da essi, e che sia presente nel nostro pane non sta a significare che ci mangiamo i capelli del Signor Rossi che è stato ieri dal barbiere sotto casa! No, perché la cisteina si può produrre anche da altre fonti, piume d’oca ad esempio! Come riporta oltretutto la wiki americana, proprio a causa dei geni che fan circolare disinformazione come questa le aziende hanno iniziato a produrla in maniera sintetica invece che sintetizzandola in natura. Il tutto con un costo superiore, senza alcuna seria motivazione salutare.

Non si tratta di mangiarsi dei capelli, ma dell’estrazione (anche da essi) di un amminoacido attraverso l’idrolisi. Dal capello si ricava solo l’amminoacido, farlo usando capelli umani è da sempre considerato il sistema migliore in quanto se ne riesce a ricavare ben di più che attraverso il processo sintetico.
Vi fa schifo? Bene, evitate il pane che ha sulla propria confezione tra gli ingredienti l’E920, non potete sapere se la fonte di quegli amminoacidi sia umana, animale o sintetica, visto che alla fine il risultato è identico, ma sarete sicuri di non mangiare nulla che potrebbe esser stato ricavato da un innocente capello!
Vorrei ricordarvi che TUTTO è chimica, anche il pane del fornaio sotto casa!
Su Munchies di VICE c’è un articolo che spiega per bene la situazione e conclude così:

We eat ducks. We eat cows (albeit not the horns). We are human. And while the idea of eating super-synthesised chemical products isn’t the most palatable thing, for it to come from a natural source is, surely, not that gag-making? Being okay with eating commercial bread that might contain L-cysteine doesn’t mean you have some dormant cannibalistic tendencies, it just means you’re realistic about what goes into commercially-made food products.
Noi mangiamo anatre. Noi mangiamo mucche (anche se non le corna). Noi siamo umani. E mentre l’idea di mangiare prodotti di super sintesi chimica non è la cosa più appetibile, il fatto che vengano da una fonte naturale è, sicuramente, altrettanto non vomitevole? Essere d’accordo nel mangiare pane commerciale che potrebbe contenere L-cisteina non significa che avete tendenze cannibali dormienti, significa solo che siete realistici su ciò che viene introdotto nei prodotti alimentari in commercio.

maicolengel