Charlie Charlie, il demone…

…della pubblicità virale! O forse no?

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AGGIORNAMENTO del 3 Giugno 2015 ORE 11:30

Tutti possiamo sbagliare, e in questo caso sembra che nell’errore (non ancora confermato) siamo caduti in tanti.

Che la storia del demone messicano sia fasulla è un dato di fatto, in Messico non esiste un demone di nome Charlie (che non sarebbe comunque un nome messicano). Ma L’Indipendent ha pubblicato un articolo dove sembrano spiegare bene perché non si possa trattare di uno stunt per il film The Gallows, ma al contrario i produttori del film abbiano deciso di sfruttare la popolarità virale di questa cosa proprio per pubblicizzare meglio il film stesso.

Sarà vero?

Non possiamo saperlo, ma in contemporanea abbiamo ricevuto una mail da un lettore di Butac olandese, J Peter Burger, che il 1 giugno aveva scritto un bell’articolo in olandese in merito al nostro demone. E anche lui giunge alle stesse conclusioni dell’Indipendent.

Nel suo articolo Mr Burger evidenzia come non sia una novità Charlie Charlie, anche se con nomi diversi filastrocche e giochini rituali di questo tipo se ne sono visti tanti nel corso degli anni. Una volta passati con il passaparola, quindi più lenti a diffondersi e magari più circostanziati, oggi nell’era di youtube e della rete invece assumono forme virali in pochissimo tempo, e si diffondono in tutto il mondo.

Esistono versioni con Carlos Carlos, altre con Sarita Sarita, ma sembra che in Sud America il gioco esista dalla fine degli anni 90.

Da qui in poi trovate quanto noi avevamo riportato in prima istanza, supponendo insieme a Snopes e ad altri siti di debunking che si trattasse di pubblicità virale per un film, non potendo metter la mano sul fuoco ve la lascio. Ma come specificato qui sopra probabilmente abbiamo toppato!

Questa nel weekend me l’avete segnalata in tantissimi e suonava falsa già dalla partenza.
Un vecchio gioco messicano (di cui però prima del 2008 non sembra esistere traccia) vi fa evocare un demone per rispondere ai quesiti che gli vengono posti.

Chi me l’ha segnalata l’ha fatto con articoli che parlavano di quanto questo gioco sia comune tra i giovani, di come migliaia di persone lo facciano ormai ovunque. Ho svariati lettori oltre a un a moglie che insegna al liceo e due nipoti in età da scuola media/liceo. Nessuno di loro aveva sentito di Charlie se non tramite social network nelle ultime settimane.

A esser virale era il post stesso, non il gioco, e questo a mio parere è un chiaro sintomo di marketing. Se qualcosa diventa nota SOLO perché gira sui social network, senza che abbiate un singolo amico fuori dal giro che ne abbia mai sentito parlare, è quasi sempre pubblicità virale che ha come target proprio voi. E proprio perché siete voi ad esserne il target finale, la vedrete circolare MOLTO più di quelli che già in partenza non sono interessati.

Se giro con il mio profilo serio da buon padre di famiglia, sui social ho avvistato Charlie Charlie una sola volta pur avendo una discreta cerchia di amici online; usando invece il profilo di Butac, a ogni angolo spuntava Charlie… sarà che come demistificatore attiro naturalmente la fuffa? O i demoni? [no, eri in Vietnam ndNinth]

Ma torniamo al Charlie Charlie. Cercando online subito mi salta all’occhio che SNOPES ne ha parlato per ben due volte negli scorsi giorni: Il 26 maggio segnalando solo che la cosa stava diventando virale o poco più, e il 2 giugno per raccontarci qualcosa di più:

On 1 June 2015, the Charlie Charlie challenge was back like a sequel. Jezebel‘s Mark Shrayber published a piece titled “That ‘Charlie Charlie’ Demon Challenge Was a Viral Marketing Stunt,” Relevant chimed in with “Is That Creepy ‘Charlie Charlie’ Game Just a Viral Marketing Stunt?” and Seventeen expressed newly-acquired trust issues inflicted by the purported ploy: “Is ANYTHING Sacred?! The Viral “Charlie, Charlie Challenge” Was All Just a Marketing Campaign for THIS Movie! We’ll never believe a viral moment again!”

Snopes citava Jezebel, Relevant e Seventeen, tre testate che stavano appunto accusando Charlie Challenge di essere una campagna virale per l’uscita di un film, questo:

Film in uscita a Luglio, la trama su wiki:

In 1993, a boy named Charlie is killed in a horrific accident during a small town high school play – “The Gallows“. In 2013, students at the school resurrect the failed show in a misguided attempt to honor the anniversary of the tragedy – but a few of the students break in at night to stop the production and soon discover that some things are better left alone for good.

Questo è il trailer:

Vi piacciono i film di paura? Direi sia materiale per voi… ma se credevate alla storia del Charlie Charlie challenge, mi sa tanto che dovrete rassegnarvi: era una semplice pubblicità virale, secondo me neppure tanto riuscita qui da noi.

Sul fatto che la storia puzzasse di bufala si erano pronunciati già in tanti, persino BBC Mundo:

The game has nothing to do with Mexican folklore.
“There’s no demon called ‘Charlie’ in Mexico,” says Maria Elena Navez of BBC Mundo. “Mexican legends often come from ancient Aztec and Maya history, or from the many beliefs that began circulating during the Spanish conquest. In Mexican mythology you can find gods with names like ‘Tlaltecuhtli’ or ‘Tezcatlipoca’ in the Nahuatl language. But if this legend began after the Spanish conquest, I’m sure it would’ve been called ‘Carlitos’ (Charlie in Spanish).”
“Mexican demons are usually American inventions,” she says.

Stiamo tranquilli, nessun antico gioco messicano per evocare un demone. Non possiamo ancora mettere la mano sul fuoco al 100% sul fatto che si tratti di una pubblicità virale per un film horror, ma diciamo che lo siamo al 99%.

Che dire, a me i “found footage” film possono anche piacere, ma questi modi di fare pubblicità mi stanno davvero stancando. Speriamo almeno che il film valga la pena.

maicolengel at butac.it

PS

Della cosa (senza collegarla ad alcun film) aveva parlato qualche giorno fa anche l’unico ed inossidabile Paolo Attivissimo, con un articolo, come sempre, preciso e ben documentato.