Donare gli organi e la disinformazione

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Disinformazione .it, da quanto non mi segnalavate articoli provenienti da questo favoloso sito di complottari antiscienza. Ogni volta che ci ricapito sopra è sempre una sorpresa, di cosa avranno parlato questa volta disinformando?

Donare gli organi? Le cose da sapere in tempo”

Questo è il titolo del libro che viene “pubblicizzato”, libro che io onestamente non ho letto nella sua interezza, ma mi basta vedere la parte che viene riportata su Disinformazione per sapere che non rientrerà tra le mie letture di quest’estate. Non vi riporto tutto l’articolo, sono solo due i paragrafi che bastano a fare indignare me e chi mi ha segnalato l’articolo:

“Decidono i parenti
In definitiva, in caso di coma improvviso e più frequentemente per incidente, i parenti che non si oppongono alla “donazione” del congiunto, ne decidono la morte dopo 6 ore, mentre quanti si oppongono fermano i sanitari, che di fatto sono costretti ad aspettare…anche se per legge dovrebbero abbandonare il paziente alla morte….dopo 6 ore…ed alla fine, comunque familiari ed amici possono sempre sostituirsi alla “Sanità”, nel pagare le spese per dargli una possibilità di ritornare, in un tempo maggiore.
I “parenti” previsti dalla legge 91/99 art. 3 sono nell’ordine: “il coniuge non separato, il convivente dichiarato tale all’anagrafe, o in mancanza, i figli maggiori di età, o in mancanza i genitori ovvero il rappresentante legale”. Per i figli minori lo stato di donatore ha valore solo se manifestato da entrambi i genitori.
Ci si “ritrova” donatori?
Il non rispondere alle raccomandate delle ASL con la richiesta di dichiararsi donatori o meno, come previsto dalla legge, implica il “trovarsi” donatori. Ma la non-risposta, entro 90 giorni è con troppa facilità dovuta alla incertezza di chi non è informato, al prendere tempo per farlo, o alla sottovalutazione del problema, e infine alla dimenticanza. Secondo molti la vita è il massimo valore della vita, e come tale la sua scelta non può essere affidata a qualcosa di non realmente esplicito.
Nell’attuale fase giuridica (Legge n.91/99 art. 23), le raccomandate non sono quasi mai arrivate e quindi siamo considerati tuttidonatori, salvo opposizione dei parenti previsti dalla legge o presentazione, da parte di chiunque, di una dichiarazione autografa (firmata) in precedenza dal “morente”, di non voler essere donatore, ma questo sempre se si fa in tempo, cioè entro le 6 ore di osservazione del coma, periodo che ha lo scopo di determinare se legalmente si tratti di “morte cerebrale”. In assenza di queste possibili opposizioni, presentate comunque per iscritto, il morto cerebrale diventa morto sul serio.
L’iscrizione a un’associazione di donatori è considerata una dichiarazione sufficiente di essere tale, anche perché risulta poi al Ministero della Salute, ma può essere invalidata da un’altra autografa (firmata), di senso contrario e di data successiva, presentata da chiunque ma in tempo, ai sanitari”

Basta andare sul sito del Ministero della Salute per accorgersi però che:

Nel nostro Paese per la manifestazione della volontà di donare vige il principio del consenso o del dissenso esplicito (art. 23 della Legge n. 91 del 1 aprile 1999; Decreto del Ministero della Salute 8 aprile 2000). Il “silenzio-assenso” introdotto dagli artt. 4 e 5 della Legge 91/99 non ha mai trovato attuazione.

Quindi visto che il “silenzio assenso” non è stato mai attuato tutto quanto riporta Disinformazione si basa sul nulla.

Come ci spiega il Ministero della Salute:

A tutti i cittadini maggiorenni è dunque offerta la possibilità (non l’obbligo) di dichiarare la propria volontà (consenso o diniego) in materia di donazione di organi e tessuti dopo la morte, attraverso le seguenti modalità:

  • la dichiarazione di volontà espressa presso gli Uffici Anagrafe di quei Comuni che hanno attivato il servizio di raccolta e registrazione della dichiarazione di volontà, in fase di richiesta o rinnovo della carta d’identità. Nel caso in cui il cittadino decida di esprimere la propria volontà – sia essa positiva o negativa – questa confluirà direttamente nel Sistema Informativo Trapianti, consultabile 24 ore su 24 in modalità sicura dai medici del coordinamento regionale trapianti”.  Per conoscere i Comuni che, ad oggi, hanno attivato questo servizio è possibile consultare la sezione dichiarazioni di volontà del Sistema Informativo Trapianti. Nella sezione una scelta in comune è possibile trovare i riferimenti normativi e tutte le informazioni su questa modalità;

  • la registrazione della propria volontà presso la propria Asl di riferimento o il medico di famiglia, attraverso un apposito modulo (disponibile in lingua italiana – doc, 1 Mb e in lingua tedesca – doc, 3 Mb). Queste dichiarazioni sono registrate direttamente nel Sistema Informativo Trapianti (SIT), il data-base del Centro Nazionale Trapianti, che è consultabile dai medici del coordinamento in modo sicuro e 24 ore su 24;

  • la compilazione del c.d. “tesserino blu” (pdf, 20 Kb) del Ministero della Salute o del tesserino di una delle associazioni di settore, che deve essere conservato insieme ai documenti personali;

  • qualunque dichiarazione scritta che contenga nome, cognome, data di nascita, dichiarazione di volontà (positiva o negativa), data e firma, (considerata valida ai fini della dichiarazione dal Decreto ministeriale 8 aprile 2000), anch’essa da conservare tra i documenti personali;

  • l’atto olografo dell’Associazione Italiana Donatori di Organi (AIDO). Grazie ad una convenzione del 2008 tra il Centro Nazionale Trapianti e l’AIDO, anche queste dichiarazioni confluiscono direttamente nel SIT.

Senza silenzio assenso chi non si esprime in nessuna maniera non vedrà i propri organi donati, quindi se volete donare esprimete la vostra scelta in uno dei modi descritti sopra. Farlo può salvare delle vite.

Disinformazione ovviamente pubblica e fa girare il proprio articolo perché siamo di fronte a dei ProLife, quelli che lottano contro aborto, eutanasia ed espianto di organi, soggetti che ci vogliono fermi al punto in cui la medicina non può procedere senza che vada a braccetto con la religione. Sia chiaro, io comprendo gli obiettori, comprendo l’avere una fede, ma lo capisco solo finché quella fede non va a in contrasto con la mia razionalità.

Spesso chi difende questa gente porta esempi di soggetti a cui stavano per espiantare gli organi quando si sono risvegliati dal coma in cui erano caduti. Peccato che siano sempre articoli disinformativi. Uno che mi è capitato sott’occhio l’ha passato persino il Corriere della Sera:

La vera storia di Carina, la ragazza che non voleva morire

Una teenager in coma dopo un incidente si è svegliata quando i medici erano sul punto di dichiararla  cerebralmente morta e pronta all’espianto degli organi

Basta cercare la storia di Carina per scoprire che le cose non sono proprio come le hanno raccontate nel 2012: la ragazza era in coma, la situazione era così grave che si è parlato di donazione, nel caso fosse stata dichiarata morta cerebralmente. Prima che questo avvenisse lei si è risvegliata. PUNTO. Non stavano preparando il corpo per l’espianto, non stavano per firmare carte che la dichiaravano morta, stavano solo anticipando la possibilità coi genitori, come è prassi, genitori che dopo hanno cavalcato la storia per fare ulteriore disinformazione sulle donazioni.
Questo, come l’articolo di Disinformazione, fa male a tutto il sistema dei trapianti. Chi diffonde storie così senza averle verificate per bene non ha a cuore la vostra salute, ma solo la sua agenda personale.
Siate scettici, siate diffidenti.

maicolengel at butac punto it
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