I bombardamenti in Siria

Siete troppi a chiederci di parlare di bombardamenti in Siria, la cosa onestamente mi spaventa un po’. Come è possibile che non ci siano testate di cui vi fidate, al punto da chiedere a un blogger con l’hobby della demistificazione?

Le notizie (quelle della stampa mainstream) mi sembrano quasi tutte allineate. I dubbi vengono quando si tratta di capire da chi sia partito il raid aereo, ma per il resto che ci sia stato un bombardamento aereo e che a causa di questo un polverone chimico abbia ucciso decine di persone mi sembra qualcosa su cui nessuno ha dubbi.

Partiamo dagli States:

  • FOX April 4, 2017: At least 58 people are killed in what doctors say could be a nerve gas attack on the town of Khan Sheikhoun in the rebel-held Idlib province. Victims show signs of suffocation, convulsions, foaming at the mouth, and pupil constriction. Witnesses say the attack was carried out by either Russian or Syrian Sukhoi jets. Moscow and Damascus deny responsibility.
  • CNNSurvivors of a deadly attack in Syria described chemical bombs being dropped from planes, directly contradicting the government’s version of events.
 Andiamo in UK:
  • The Telegraph: UN proves Assad regime dropped chemical bombs on civilians.
  • BBC: Russia has acknowledged that Syrian planes did attack Khan Sheikhoun but says the aircraft struck a depot producing chemical weapons, for use by militants in Iraq (L’articolo della BBC è uno dei pochi a riportare in maniera abbastanza fedele tutte le esistenti versioni della questione armi chimiche, è un articolo che vale la pena leggere).
Ma anche le testate russe concordano sul raid aereo, quello su cui non concordano è cosa sia successo e da dove provengano le armi chimiche che hanno colpito la popolazione siriana:
  • RT: Rebel warehouse with chem weapons hit by Syrian airstrike in Idlib – Russian MOD.
Quindi direi non ci siano dubbi, l’attacco aereo è partito da Assad, ma le armi chimiche erano a bordo degli aerei o, come sostengono russi e governo siriano, erano l’obbiettivo del raid aereo? Non possiamo saperlo, come non potete saperlo voi, e purtroppo nessuna delle testate che leggiamo può dirci con certezza come si siano svolti i fatti.
Per ora le uniche certezze sono le vittime. Persino l’uso del Sarin viene messo in dubbio dall’esperto di armi chimiche del CNR, Matteo Guidotti, che su Quotidiano.net dice:
“Userei una certa cautela nell’affermare che nell’attacco chimico avvenuto oggi in Siria è stato utilizzato il gas Sarin”. E spiega: “Ho già visto in passato immagini e video di persone colpite con il Sarin e i segni erano molto più evidenti: i corpi sono madidi di sudore, lacrime, saliva ma soprattutto escrementi. I soggetti intossicati generalmente vengono colpiti da fortissime convulsioni. E dai video diffusi localmente non si vede tutto questo”.
“Ma i dubbi maggiori vengono – dice ancora il ricercatore – dalla disinvoltura con cui gli operatori sanitari maneggiano i corpi delle vittime. Molti sono senza guanti e non indossano neanche le mascherine. C’è una serie di protocolli da rispettare per evitare che anche i soccorritori vengano contaminati dall’agente tossico”.
Se ci prendiamo un momento per leggere i siti che supportano Assad e il governo siriano ci accorgiamo che, esattamente come sulle pagine di alcuni blog italiani, le certezze sono tutte in senso opposto, e sollevano il governo da ogni responsabilità ipotizzando addirittura che
It remains to be known whether there actually were chemicals in the missile factory targeted by the airstrikes, or whether the terrorist forces used gas on the kidnapped civilians from the pro-government towns and brought them in the lorry trucks to the site of the airstrikes. Whether they were gassed by the militant forces, or the airstrikes caused a chemical weapon factory to explode, the gruesome deaths of children, seen foaming in the mouth because of the gas, lays in the hands of the terrorists.
Cioè secondo alcuni i ribelli siriani avrebbero prima colpito dei civili pro-Assad col gas, poi li avrebbero caricati su dei camion e li avrebbero depositati nel luogo in cui c’è stato il raid aereo da parte del governo… un po’ complessa come operazione, ma come detto prima io non sono sul posto, non c’ero quando hanno attaccato e non ci sono adesso, come non ci sono stati i tanti che pontificano su Putin, come il nostro caro Giulietto Chiesa e i tanti che l’hanno seguito nelle sue esternazioni sui fatti.
Non date per scontato nulla in queste occasioni, teatri di guerra come quello siriano, purtroppo, sono posti in cui l’informazione e la disinformazione vanno a braccetto da sempre. Avrete sempre giornalisti che portano avanti una teoria anche se basata su poche testimonianze.
Mentre invece basta leggere sul sito delle Nazioni Unite:

5 April 2017 – Briefing an emergency meeting of the Security Council following the reports of alleged chemical weapons use in Khan Shaykhun, southern rural Idleb, Syria, a senior United Nations official for disarmament affairs said that while many details are not yet fully known, new information continues to come in on the incident.

[However,] if confirmed, this would constitute the single largest chemical weapons attack in Syria since the attack on eastern Ghouta in August 2013,” said Kim Won-soo, the UN High Representative for Disarmament Affairs

Lo leggete tutti quel IF CONFIRMED, vero? Tradotto significa SE CONFERMATO. Quindi le stesse Nazioni Unite, per ora, non si pronunciano in maniera del tutto certa sull’attacco (che un attacco da parte del governo siriano ci sia stato non è messo in dubbio da nessuno).

EDITORS NOTE: Graphic content / A Syrian medic runs for cover during the air strikes which hit a hospital in Khan Sheikhun, a rebel-held town in the northwestern Syrian Idlib province, on April 4, 2017.
Two air strikes hit a hospital in northwestern Syria as doctors inside treated victims of a suspected chemical attack, an AFP correspondent said. The strikes hit the building in Khan Sheikhun, bringing down rubble on top of medics as they struggled to deal with victims of an attack that reportedly killed dozens of people.
(OMAR HAJ KADOUR/AFP/Getty Images)

Quello che dovrebbe darci un po’ da pensare è che prima il governo ha negato l’attacco, poi le testate vicine al governo stesso hanno spiegato come avesse poco senso che Assad, ormai prossimo alla vittoria totale, continuasse a bombardare aree dove erano presenti civili tra cui anche suoi sostenitori, e infine quando non si è più potuto far finta che l’attacco fosse tutto un invenzione si è cominciato ad ammetterlo, ma negando l’uso di armi chimiche.

Come ha ben spiegato Il Post, in queste situazioni arrivare a una ricostruzione dei fatti certa è estremamente difficile:

Le immagini che abbiamo scelto di pubblicare sono quelle riprese dalle grandi agenzie fotografiche, tra cui Getty Images e Associated Press, e la cui autenticità è stata verificata: non solo raccontano una parte della storia, ma in un certo senso sono la storia. A Idlib infatti, così come in molte altre zone della Siria, non ci sono giornalisti indipendenti che lavorano per grandi testate internazionali: le informazioni che riceviamo da lì si basano soprattutto sulle testimonianze di persone del posto o sui contenuti multimediali ripresi e ripubblicati dagli organi di propaganda del governo siriano o vicini ai ribelli. Per questo le immagini pubblicate dalle agenzie fotografiche sono così importanti: raccontano una storia che altrimenti si sarebbe persa tra la propaganda dell’una o dell’altra parte, ed è una storia importante.

Come sempre senza avere fonti verificate che ci possano raccontare per davvero come sono andate le cose quello che suggerisco a tutti è di evitare di fare tifo come se fossimo davanti ad una partita di calcio, non ha senso, non vale la pena. Qualsiasi sia la vostra fede politica al momento l’unica cosa sensata è avere rispetto per chi è morto nell’ennesima guerra che fa vittime quasi ed esclusivamente tra i civili. Magari fermarsi un minuto, riflettere ed evitare di commentare con la schiuma alla bocca.

Qui un ottimo articolo del collega David Puente, uscito ieri.

maicolengel at butac punto it
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