I-CARE e il NO all’Ice Bucket Challenge

ICARESLA

Le vacanze son finite per quasi tutti, ma il giochino dell’Ice Bucket Challenge sta tirando avanti! Vorrei tanto che riuscisse a sopravvivere fino all’inverno: chissà quanti avrebbero il coraggio di gettarsi un secchio ghiacciato! Ahimé temo finirà ben prima, credo. Frattanto, il 21 di Settembre sarà la giornata della SLA…

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… mi piacerebbe vedervi donare in tanti, ancora di più di quelli che han donato finora!

Qualcuno però ha dovuto storcere il naso ed iniziare una raccolta fondi alternativa. Il nome di quest’associazione? I-CARE.

Ho cercato questa associazione ONLUS, ho cercato davvero tanto; a parte le citazioni sotto ai video e alle foto CONTRO la raccolta fondi per la ricerca sulla SLA, non ho trovato molto. Cioè, ho trovato tantissimi link che rimandano a siti CHIUSI. Come se l’associazione I-CARE di punto in bianco fosse svanita dal web. Mica da ieri, eh: è da un po’ che suddette pagine mancano sul web.

In compenso, I-CARE si trova sia su Facebook che su un sito più “ufficiale”: Italia senza vivisezione.
Come già detto più volte su BUTAC, noi non rifiutiamo il principio etico. Perché io possa donare qualcosa, però, vorrei vedere come vengono investiti i suddetti, cosa che invece non viene spiegato né sulle pagine Facebook, né su Italia senza vivisezione. I soldi serviranno per tenere viva l’associazione, siamo d’accordo, ma qui si sta parlando di deviare una raccolta fondi che aiuta malati a un’associazione che con quelli, evidentemente, ci campa. Non leggo di nessuna ricerca in corso, né qualcosa che lasci presupporre l’esistenza di altre sullo stesso avviso.

Perché spingere le persone a donare per un’associazione che non ha neppure un sito ufficiale dove vedere come saranno utilizzati i soldi che doniamo? A quel punto, li spenderei in altro. Perché no: ci comprerei da mangiare. Bisogna donare ad associazioni che dimostrano di fare Ricerca! Esatto, con la R maiuscola! Non quella fittizia che non spiega nulla.

È come se io decidessi di mettere il mio IBAN e invitassi tutti voi a inviarmi qualche bonifico. Vi prometterei di non usarli per la sperimentazione animale, ma nel frattempo ci comprerei i pannolini per mia figlia. Che volete? Lei ne consuma a un ritmo impressionante! Sì, lo so, adesso mi direte che devo usare quelli lavabili, ma giuro, al ritmo con cui li consuma… alla faccia dell’inquinamento da detersivi!

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L’associazione oltretutto raccoglie anche il 5 per mille di chi sceglie loro come destinatari – altri finanziamenti. E come vengono spesi? Di nuovo, un rendiconto “alla luce del sole” sarebbe molto corretto. Mi sono trovato davanti alcuni dei loro volantini, e le dichiarazioni mi hanno lasciato un po’ perplesso:

Non donare alle associazioni “per la ricerca” che finanziano la vivisezione (quasi tutte lo fanno, specie le più note), ma dirotta quei fondi alla ricerca senza animali promossa da I-CARE.
Vivisezione o sperimentazione animale sono due termini che stanno ad indicare tutto  quello che milioni di animali ogni anno, nel mondo, subiscono nei laboratori: avvelenamenti con sostanze chimiche, farmaci e cosmetici compresi, induzione di  malattie di ogni genere (cancro, sclerosi multipla, varie imitazioni dell’AIDS, malattie cardiovascolari, ecc.) esperimenti al cervello, esperimenti sul dolore, e molto altro. Tutto questo, senza alcuna necessità, non solo, ma senza alcuna utilità. I vivisettori  chiedono “Preferisci salvare un topo o un bambino ?”, per colpire l’emotività delle  persone che non sanno cosa sia la sperimentazione animale e quanto sia inutile. Ma  la vivisezione ammazza il topo e fa diventare tutti delle cavie, questa è la realta dei fatti.

Davvero? Siamo sicuri che la sperimentazione animale non serva a nulla? Allora quali sarebbero i risultati raggiunti dalla sperimentazione NON animale? I-CARE non ce lo dice. In compenso ci “consiglia” di donare a loro. Cosa ci faranno con queste donazioni ancora non l’ho capito. Ma tant’è!

I-Care non si occupa solo di animali, ma anche di donne indifese. Cosa c’entri non lo so, ma l’associazione raccoglie fondi sia per la “difesa della donna” che contro la sperimentazione animale. Sono due iniziative che non mi sembrano avere nulla in comune. Come mai un’unica associazione se ne occupa? Io non mi sono addentrato troppo nella cosa, ma se avete voglia, potete farlo da soli. Magari chiedendo anche allo Stato italiano come mai un’associazione come questa abbia diritto al nostro 5 per mille. E poi, se non state attenti e destinate il 5 per mille alla Ricerca, anche loro ne possono beneficiare in quanto “ricerca”. Comoda la vita…

Per le donne organizzano anche corsi di difesa. Prima lezione gratuita, le altre invece a pagamento.

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Davvero non riesco a comprendere come queste due cose possano convivere: raccolte fondi contro la sperimentazione animale, 5 per mille per la ricerca, corsi e conferenze per donne indifese. Eticamente, stiamo parlando di cose “buone e giuste”. Mi manca un rendiconto che spieghi dove finiscono i soldi raccolti. Una cosa del genere la trovo su quasi tutti i siti di associazioni che fanno lo stesso, da Telethon ad AISLA, da ANT a AIRC.

Donare è sempre nobile, ma qui non vedo riferimenti concreti. Come vengono spesi i soldi raccolti? Quali sono i laboratori che adoperano questi fondi per fare Ricerca a favore della SLA senza usare gli animali? Non vedo link che spieghino quale tipo di ricerche si fanno, chi sono i ricercatori che se ne occupano; cosa è stato pubblicato finora, se vi sono stati risultati concreti. Le belle parole stiano soltanto a dire: “donate a noi, poi useremo quei soldi per sensibilizzare la gente CONTRO la sperimentazione animale”. E nel frattempo il malato di SLA soffre.

Non riesco a convincermi che si tratti di una cosa buona da fare. Conosco malati di SLA e di altre malattie rare per cui oggi, senza donazioni, non si potrebbe fare molto. Il fratello di mia moglie soffre di un morbo a sua volta raro, poco studiato. Grazie alla ricerca condotta anche per merito delle donazioni riesce a fare una vita normale. L’idea di usare quegli stessi soldi per non fare ricerca, ma solo per sensibilizzare l’opinione pubblica verso i poveri animali, lo trovo insensato. Ma questa è ovviamente la mia modestissima opinione.

Non voglio dirvi di donare o meno per la SLA, né di partecipare all’Ice Bucket Challenge. Sta a voi decidere come e a chi dare i vostri soldi. Il mio consiglio: prima di darli a chiunque, verifichiate che quegli stessi non servano per pagare pubblicità e domini online, e che arrivino per davvero dove serve. Se siete contro la Sperimentazione Animale, assicuratevi che vadano DAVVERO ad un laboratorio di ricerca che non la usa, che si tratti di un laboratorio che pubblica i risultati, e che questi risultati siano stati verificati da altri loro pari. Altrimenti, tutto sarebbe come buttare legna in un falò: per continuare a mantenere viva la fiamma, bisogna buttare legna su legna. Dovremmo trovare una fonte alternativa per fare ardere quel fuoco. Non dovremmo sprecare soldi solo per mantenere viva la fiamma.

maicolengel at butac.it
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