Il canile di Palermo: confusione all’italiana


Partiamo dalla fine:

Il sindaco Leoluca Orlando ha chiesto al prefetto di Palermo, Antonella Di Miro, di convocare un tavolo con la Regione e il Comune al fine di permettere i necessari chiarimenti sulle operazioni di svuotamento del canile municipale.

Allo stesso tempo ha chiesto “ogni necessario intervento a tutela della incolumità di tutti di fronte al rischio di gesti inconsulti”.

Cosa sta succedendo a Palermo? Quando si tratta di animali sembra che la razionalità venga messa da parte e quasi tutti salgono sul carrozzone degli insulti e del caos. Cerchiamo di fare ordine con i dati fondamentali per orientarsi sugli avvenimenti di ieri:

  • Il comune di Palermo, dopo anni di graduale riduzione di cani e delle strutture, ha indetto un bando per l’adozione per privati e associazioni dei cani ospitati al canile di via Tiro a Segno .
  • Il canile versa in condizioni pessime e dal 2012 il comune sta operando per ristrutturarlo.
  • Ieri, 27 Marzo 2017, doveva svolgersi il trasferimento di 10 cani verso una associazione e lo spostamento presso un’area dedicata nell’ex mattatoio per tutti gli altri, o parte almeno, si parla forse di 25 animali, ospitati attualmente.
  • Qualcuno ha tagliato e gomme ai veicoli che dovevano trasferire i cani impedendo quindi lo svuotamento del canile.
  • Alcuni animalisti hanno dato di matto.

Se per l’ultimo punto non c’era dubbio alcuno, cerchiamo di capire con quanto ci offre la rete quali siano i dati reali e i dubbi leciti.

La fretta

Secondo alcuni sarebbe strana questa “fretta” di spostare gli animali. Che il canile avesse bisogno di essere ristrutturato non è una novità e il Comune sta cercando di iniziare i lavori da anni. Stando al sito del Comune è dal 2014 che i lavori sono fermi, così scrivevano nel 2016:

Oggi ne sono rimasti 140 e l’obiettivo cui mira l’Amministrazione, coinvolgendo anche le associazioni e i volontari animalisti, è di giungere presto allo svuotamento totale, per procedere poi all’avvio dei lavori di ristrutturazione già programmati da due anni e mai avviati proprio per la presenza dei cani all’interno della struttura. In queste settimane il Dirigente Gabriele Marchese ha provveduto, anche di concerto con i veterinari dell’ASP, al trasferimento in via Montalbo di alcuni servizi ed uffici, fra cui quello di inserimento dei microchip. In questo modo si sono già liberate alcune delle strutture di via Tiro a Segno e sono stati pianificati gli interventi necessari ad avviare la ristrutturazione, in particolare la demolizione di alcune delle aree oggi occupate dalle gabbie per gli animali.

Attualmente sarebbero poco meno di 100 i cani ospitati, e l’obiettivo mai nascosto è sempre stato quello di spostare tutti i cani per poter ristrutturare il canile. L’appalto è stato assegnato addirittura dal 2012, ma di fatto i lavori non sono mai iniziati.

I lavori

Per riferimento bando e assegnazione. I costi si aggirano attorno ai 2 milioni di euro e la durata dei lavori prevista è di 18 mesi. Come detto i lavori non sono mai partiti perché si aspettava di svuotare il canile. Una delle questioni sollevate dalle associazioni riguarda proprio la natura dei lavori che verranno effettuati, in quanto quello che si otterrà alla fine non è un vero canile rifugio, ma un presidio sanitario. Di fatto quindi i cani che si stanno spostando non tornerebbero mai in via Tiro a Segno una volta ultimati i lavori. Questo è uno dei punti che le associazioni animaliste criticano da più tempo: che senso ha ristrutturarlo se nel mentre non si ha un vero canile? Il comune parla di “struttura rifugio/ospedaletto” come risultato finale dei lavori, ma a conclusione dei lavori quello che otterranno i palermitani sarà una struttura adibita all’assistenza e alla cura dei cani, una sorta di clinica e non un vero rifugio. Non conosciamo le condizioni dell’altro “canile” in questione, l’ex mattatoio, ma da tutte le interviste che potete trovare in giro nessuno dei canili di Palermo sarebbe a norma. Già dal 2015 almeno l’idea è spostare i cani nell’altro canile, ma le gabbie erano da adeguare.

Il bando per l’adozione

Sul sito del Comune di Palermo si trova tutto quelle che c’è da sapere sul bando di adozione. Le associazioni non hanno reagito molto bene sin dall’inizio a questa politica, ma cosa offre il comune?

Che il Comune di Palermo promuove gli affidamenti di cani in adozione agevolando per un breve periodo ogni cittadino che intendesse accogliere un cane attualmente ospitato presso le strutture comunali e/o convenzionate erogando un incentivo pari ad €.480,00 a chiunque privato cittadino, Associazione Animalista e/o Protezionista e strutture rifugio autorizzato intendesse adottare un cane custodito presso il rifugio sanitario/canile e/o i rifugi convenzionati del Comune di Palermo fino alla concorrenza delle risorse disponibili in bilancio nell’anno di competenza. L’incentivo sarà corrisposto ai privati Cittadini su richiesta degli adottandi/beneficiari nella misura del 50%, previa esibizione di apposite certificazioni sullo stato di benessere dell’animale, trascorsi 120 giorni di affidamento in adozione del cane, l’ulteriore 50% al termine dell’anno solare dall’adozione dell’animale e previa esibizione delle certificazioni richieste.

In poche parole chi, maggiorenne, abbia compilato il questionario specifico e sia disposto anche a visite a sorpresa del Comune o delle associazioni addette e non abbia avuto condanne per maltrattamenti può fare richiesta di adozione e riceverà dopo un anno la cifra completa, sempre che il cane sia trattato nella maniera corretta. Per le associazioni c’è un fattore in più che è stato anche uno degli elementi di discordia nella giornata di ieri, e cioè che il trasporto dei cani è a spese della associazione con “veicolo autorizzato”. Altro elemento che ha acceso gli animi è stata la modifica effettuata al bando in data 15 Marzo, consultabile per intero qui, che ha “fluidificato” l’erogazione dell’incentivo alle associazioni:

Chiedo scusa ma la scansione è storta

Mentre per i cittadini l’erogazione avviene in due tranches a 4 e a 12 mesi, per le associazioni e strutture rifugio l’erogazione ora è a 1 e 6 mesi; e secondo alcuni questo è visto come un regalo alle associazioni che si vedranno assegnati i cani. Nella determina linkata sopra traspare chiaramente che lo scopo della modifica dell’erogazione dell’incentivo è proprio quello di aumentare le richieste dato che il numero di cani assegnati in questo modo è stato di molto inferiore alle aspettative.

Le reazioni

A quanto pare il comune sta edulcorando la situazione e non è molto trasparente sull’assegnazione degli animali, ma come sempre arrivano gli animalari da competizione come Lorenzo Croce e Licia Colò che con due video allucinanti ci informano uno che il sindaco di Palermo è un mafioso e l’altra che i cani sarebbero destinati alla vivisezione, anche se in Italia non si pratica la dissezione di animali vivi da lungo tempo. In maniera molto più utile in serata la Colò ha pubblicato questo documento:

L’assessorato alla salute della Regione Sicilia avrebbe chiesto che venisse bloccato il trasferimento dei cani verso un’associazione di Scicli, si parla di 50 cani, quindi circa la metà di quelli ospitati al momento. L’associazione in questione viene messa in relazione con Chiara Notaristefano, citata da Croce nel suo video, che è stata al centro di polemiche negli scorsi anni per maltrattamenti su cani. Livesicilia dice che sarebbero destinati invece all’associazione di Antonio Capizzi, compagno di Notaristefano, quindi poco cambierebbe. Qui c’è un’intervista dell’anno scorso dove si dice che:

La donna da circa due anni risiede a Scicli dove con ordinanza del Comune n 168 del 14 agosto 2014, ha avuto l’affidamento dei cani randagi ritrovati nel territorio comunale.

Una ricerca veloce di questa ordinanza sul sito del comune di Scicli o quello di Ragusa non ha portato frutti, a parte farmi sanguinare gli occhi dato che il comune di Scicli usa il Comic Sans per le ordinanze. Quindi, sempre che l’ordinanza esista, com’è possibile che il Comune di Scicli le affidi i cani se l’associazione non risulta registrata, e di conseguenza com’è possibile che il Comune di Palermo abbia potuto assegnarle i cani del canile in questione?

*** Via email mi hanno fatto avere l’ordinanza:

Chiarisco maggiormente quello che era il mio dubbio: se il comune di Scicli può affidarle i cani, perché non potrebbe quello di Palermo? Girando la domanda, se l’associazione non ha i requisiti per Palermo come può averli per Scicli? Prima o poi aggiornerò con l’evoluzione della storia, prometto***
Il contendere

Ero partito molto scettico, soprattutto dopo aver visto i pessimi video di Lorenzo e Licia, ma bisogna dire che il Comune di Palermo non è stato molto chiaro sulla gestione dei cani e spero che il sindaco insieme al prefetto possano chiarire tutto. La denuncia di AIDAA ovviamente non servirà a niente come al solito, se mai è stata sporta davvero, ne dubitiamo tutti, come sempre, ma la perseveranza di chi ha protestato tutto il giorno è encomiabile. Un po’ meno il fatto di essere arrivati questo punto dopo più di 4 anni e aver danneggiato i veicoli che sono destinati all’assistenza dei cani. Per quanto il Comune in questa situazione ricopra il ruolo di cattivo forse le associazioni potevano fare di più per organizzarsi per lo spostamento degli animali prima di arrivare questo punto?

Vi terremo aggiornati.
Ricordatevi di amare col cuore, ma per tutto il resto di usare la testa.
neilperri @ butac.it
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