Il costume da piccolo profugo

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Nei giorni scorsi ha fatto il giro della rete la notizia che Amazon ha messo in vendita un costume di carnevale per bambini di cui dovrebbero vergognarsi. Versione maschietto e femminuccia!
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Shock su Amazon, per Carnevale ecco i costumi da “piccolo profugo”

Proteste dagli utenti italiani del sito di e-commerce, che è stato costretto a ritirare l’annuncio: “Ci scusiamo, un articolo di pessimo gusto”

Vorrei spezzare una lancia in favore di Amazon, perché a quel che vedo nessuna delle testate italiane ha fatto la benché minima ricerca in merito e tutti hanno titolato come se l’errore fosse dovuto al colosso delle vendite online.

Amazon ha una ricca vetrina per quanto riguarda i costumi, ricca ma non tutta dipendente da scelte dell’azienda. Si perché Amazon permette a tutti coloro che hanno attività commerciale di vendita di mettere i proprio oggetti in vetrina da loro, gestendo da soli la cosa. Senza filtri o controlli se non quelli automatici (o quasi).

Quindi io Signor Mario Rossi posso aprire uno shop su Amazon, riempirlo dei miei prodotti e venderli tramite il loro portale, posso poi scegliere se usare la logistica di Amazon stessa, o spedire direttamente io. Tutte cose che dovrebbero saltare all’occhio dell’utente finale, basta guardare la scheda di tre articoli qualsiasi comperati sul portale.


Non spiegarlo ai lettori non è proprio fare giornalismo, come non lo è andare a vedere cosa sia in realtà il costume che tutt’ora viene venduto su Amazon UK.
boygirl-rifugiati
Che possa o meno esser di cattivo gusto non dico di no, ma il costume spiega che vorrebbe ritrarre un’orfanella evacuata per colpa della guerra. Valigia di cartone, vestito finto sdrucito, faccia finto sporca. A me non sembra che i rifugiati di quest’anno fossero così, ho visto tanti zainetti sportivi, molte valigione, qualche trolley ammaccato. felpe, tshirt e scarpe da ginnastica. O abbiamo visto rifugiati diversi?
Sia chiaro un rivenditore esterno ad Amazon può tranquillamente aver messo nella sua vetrina Amazon un costume uguale a questo con la descrizione “costume da rifugiati”, nessuno lo mette in dubbio, anzi sembra che la stessa Amazon si sia scusata. Ma se il costume viene appunto da un reseller esterno Amazon non ne ha colpa alcuna, si scusa perché è un’azienda seria. Ma non ne avrebbe bisogno. È il venditore che dovrebbe farlo.
Lo stesso costume oltretutto lo si può trovare in giro per il web, come altri che forse non sono proprio adatti ad un carnevale da bambini. Ma i gusti sono gusti e se ci sono genitori che trovano divertente vestire il proprio bimbo da ufficiale dell’esercito:
officer
Per non parlare dell’azienda che (su Amazon) vende il costume da cameriera sexy con guepiere, a partire da taglie per 12, 14 e 16 anni.
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Stessa azienda che trova di ottimo gusto il costume da Piccolo Mafioso:
GANGSTER-MAFIOSO
Costume che all’estero per fortuna viene venduto come da Gangster. Io credo che quest’azienda sia la classica emanazione di siti come AliExpress, dietro ci sono stranieri (probabilmente dalla Cina e paesi limitrofi) che non conoscono l’italiano né come lingua né come cultura, e stan cercando di piazzare i loro costumi  usando ogni sistema possibile.
Il meglio sono quelli per bambini appassionati di The Walking Dead, bambini tra i 5 e i 12 anni (non so a me pareva non proprio trasmissione adatta):

Per concludere, il costume è un costume da orfanelli della seconda guerra mondiale, che possa esser a priori di cattivo gusto (e poco divertente da indossare per dei bimbi) può essere, ma non nasce come costume da rifugiati attuali. Il costume tra l’altro fa parte di una “collezione” 2015, dove oltre alla suddetta coppia troviamo anche due altre versioni per piccoli bambini rifugiati della seconda guerra mondiale:

E il non plus ultra della tristezza, bambini poveri in epoca vittoriana:
poorvictorian
Che dire, decisamente un carnevale divertente.
Lo so, ci sarà sicuramente qualcuno che arrivato fin qui dirà:

beh la notizia però era vera, perché l’avete trattata? vedi Butac è un sito pagato dalle multinazionali ecc ecc.

La notizia è trattata perché ogni “bravo giornalista” sa che avrebbe dovuto fare qualche ricerca, dedicare qualche minuto alla cosa e accorgersi che il costume viene venduto in mezzo mondo tramite vari canali e che quasi tutti lo chiamano come spiegato sopra. Non si rifà ai profughi di questi giorni. Chi ha titolato il prodotto probabilmente nemmeno ha capito l’errore fatto, come dimostra quest’altro costume tutt’ora in vendita:
sfollato
maicolengel at butac.it
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