Il sole si spegnerà del 60 per cento nel 2030

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In compenso nel 2015 si erano già spenti dell’80% i cervelli di alcuni “giornalisti”! Sì, perché per riuscire a scrivere un pezzo così male ci vuole davvero dell’impegno!
Stavolta a sbufalare quanto riportato da il Giornale non ci pensiamo noi, ma Lorenzo Colombo che ha dedicato un post alla cosa sulla sua pagina facebook Chi Ha Paura del buio! Ve lo riporto nella sua interezza, visto che è stato proprio il buon Lorenzo a segnalarla a noi e ad altri colleghi.

Il Sole si spegne!

Andremo incontro a una nuova era glaciale nel 2030, e dobbiamo prepararci!
Questo è quello che si sta leggendo su una notizia che in queste ore sta diventando letteralmente virale. Tutte le testate giornalistiche italiane, ed estere, stanno riportando questa scoperta sconvolgente.

E come al solito, il giornalismo italiano si rivela mero sciacallaggio di click, like e condivisioni. Scandaloso. In neanche mezz’ora sono risalito ai comunicati originali della Royal Astronomical Society inglese, cosa che chiunque abbia pubblicato la notizia si è ben guardato dal fare, limitandosi a renderla il più catastrofica e peggio tradotta possibile.

I fatti.

L’astrofisica Dott.ssa Valentina Zharkova, rinomata studiosa di eliofisica della Northumbria University, ha presentato all’annuale meeting della società astronomica inglese i più recenti risultati del suo team sul modello solare. Il comportamento del Sole sul lungo periodo è sempre stato una grande sfida modellistica predittiva, e abbiamo sempre fatto fatica a ricostruire i dati osservativi lontani nel tempo. Un modello teorico che non ricostruisce i dati storici non può quindi essere utilizzato per formulare previsioni, no? Da qui la cautela secolare degli scienziati nel fare affermazioni sul ciclo solare. Ora il suo team ha elaborato un nuovo modello solare, in cui la dinamo che genera il campo magnetico (e il ciclo solare) non è singola, ma bensì doppia: una più profonda e una superficiale. Le due dinamo magnetiche hanno cicli di attività molto simili, di circa 11 anni, ma sono leggermente diverse e oscillano tra i due emisferi.

Grazie a questo nuovo modello sono riusciti a ricostruire con l’inedita precisione del 97% tutta l’attività solare dal 1978 ad oggi. Fantastico! Siccome il modello si dimostra stabile per almeno 30 anni, dal 78 ad oggi appunto, è possibile utilizzarlo per fare previsioni per almeno altrettanto nel futuro. E i risultati sono parimenti incredibili: le due dinamo si sfaseranno sempre di più durante il ciclo solare 25, giungendo a cancellarsi quasi perfettamente nel corso del ciclo solare 26, a cavallo della decade 2030-2040. Il risultato è la probabile riduzione dell’attività solare di oltre il 60%, a livelli inediti da quattro secoli: il cosiddetto minimo di Maunder. Badate, ho detto attività solare. Non luminosità solare. Già dire che il sole si spegnerà del 60% è quindi prendere fischi per fiaschi.

A questa notizia sono quindi stati associati concetti come la piccola era glaciale, specialmente da chi non vedeva l’ora di giustificare teorie fantaclimatiche in circolazione da anni. Certo, al ridotto regime solare è associata una ridotta emissione di energia, che quindi contribuisce al raffreddamento del clima. L’influenza del minimo di Maunder sul clima europeo di fine ‘600 è ancora in discussione, ma le cose da allora sono cambiate: l’uomo. Tutti i modelli climatici moderni pongono l’influenza solare sul recente riscaldamento a meno dell’1,6%.

Lorenzo Colombo

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Io suggerisco a tutti voi di diventare fan della sua bella pagina di divulgazione scientifica: vale la lettura, invece di tutte quelle pessime pagine che a volte vi vedo seguire. Qui su BUTAC avevamo parlato di Sole che si spegne già a marzo 2015, ma era tutt’altra storia.

maicolengel at butac.it