La bandiera neonazista

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Durante il weekend mi avete chiesto in tanti di trattare la storia della bandiera definita neonazista dalle tante testate che hanno riportato il fatto. BUTAC, come sa la maggioranza de lettori abituali, da sempre, se non per qualche commento da moderare, durante il weekend va in vacanza. Nel frattempo si era già adoperato l’amico e collega David Puente, con l’aggiornato articolo che potete trovare qui.

Per quelli che non hanno la più pallida idea di cosa si stia parlando facciamo un passo indietro. Sabato su moltissime testate appare la notizia che a Firenze, nella caserma Baldissera, sarebbe stata trovata una bandiera neonazista.  La notizia non è sbagliata, non è una bufala come tanti sembrano sostenere, è corretto definire la bandiera imperiale del Reich una bandiera neonazista visto che è usata abitualmente nei cortei xenofobi e neonazisti tedeschi. Non sono io a dirlo, e neppure il buon David, ce lo racconta la stessa NATO:

Che nel suo articolo sulla propaganda e la disinformazione online pubblica la foto qui sopra con questa didascalia:

Supporters of anti-immigration rightwing movement PEGIDA (Patriotic Europeans Against the Islamisation of the West) carry various versions of the Imperial War Flag during a march in Cologne, Germany, in January 2016. © Reuters

La Ministra della difesa Roberta Pinotti si è subito espressa in merito tramite la sua pagina Facebook:

La Repubblica Italiana e la sua Costituzione si fondano sui valori della Resistenza, sulla lotta al fascismo e al nazifascismo. Chiunque giura di essere militare lo fa dichiarando fedeltà alla Repubblica, alle sue leggi e alla Costituzione. Chi espone una bandiera del Reich non può essere degno di far parte delle Forze Armate essendo venuto meno a quel giuramento. I Carabinieri sono un simbolo della sicurezza della nostra comunità, l’Italia, che si basa su questi valori. Per questo è ancora più grave l’esposizione della bandiera neonazista all’interno di una caserma dei Carabinieri. Ho già chiesto al Comandante generale chiarimenti rapidi e provvedimenti rigorosi verso i responsabili di un gesto così vergognoso. È un’offesa a tutte le donne e gli uomini dei Carabinieri e delle Forze Armate che quotidianamente condividono i valori della democrazia.

Ho trovato gente in giro accusarla di aver detto una bufala visto che quella non è la bandiera del Terzo Reich, ma lei non aveva minimamente menzionato un Reich preciso, e quella è la bandiera del Secondo Reich. L’errore che aveva fatto era nella prima versione di quel post, in cui aveva scritto:

Per questo è ancora più grave l’esposizione della bandiera nazifascista all’interno di una caserma dei Carabinieri.

Ma il testo è rimasto così per soli sei minuti, venendo subito corretto con quel “neonazista” che avete visto sopra.

Sia chiaro, è vero che storicamente parlando non rappresenta l’ideologia nazista, ma poco importa, la bandiera viene usata oggi perlopiù in quel contesto. Ci sono altre curiosità che vanno raccontate, nel video de Il Sito di Firenze, che per primo lanciava la storia, viene mostrata meglio la parete in questione, a fianco della bandiera imperiale appare anche un poster, quello di Call of Salveenee.

[message_box title=”Call fo Salveenee” color=”red”]Per chi non l’avesse mai sentito nominare si tratta di un gioco dove il personaggio da interpretare è Salvini che va al salvataggio dei Marò. Non è una mitizzazione del personaggio ma nella testa dell’autore si tratta di una presa in giro, peccato non tutti se ne rendano conto.

La Lega stessa si sentì offesa dal videogioco. [/message_box]

Nei commenti al post di Roberta Pinotti troviamo:

Signora Pinotti, tutto bello, ma quella NON é una bandiera nazista, ma la bandiera di guerra del paese con il quale eravamo alleati nella Terza Guerra di Indipendenza, paese senza il quale il Veneto non sarebbe mai tornato sotto il tricolore, ed il poster é il poster di un videogame. Cosí, tanto per dire che ha preso una cantonata pazzesca e dovrebbe quanto meno chiedere scusa ai Carabinieri che sta mettendo in croce totalmente a caso con accuse addirittura di nazismo.

Ma il meglio viene dall’articolo de Il Giornale, dove viene esposto in maniera corretta cosa sia quella bandiera e come venga usata oggi, ma nei commenti chi si è limitato a leggere il titolo o poco più si è espresso così:

Solo qualche demente(persona priva di senno)poteva confondere la bandiera della Marina da guerra tedesca con una bandiera nazista.Che poi questa bandiera venga usata da degli imbecilli(persone con scarsa capacità di discernimento)negli stadi per sostenere la propria squadra non significa nulla se non la loro insipienza.Io utlizzo sempre la bandiera rossa,avendola posta nel mio bagno privato,per detergermi le terga dopo avere espletato le mie funzioni fisiologiche mattutine,mentre le bandiere della R.S.I. e della X MAS hanno il loro posto d’onore,sopra il camino nel mio soggiorno,ai lati del busto del Duce.Camerateschi saluti!

La domanda che sorge spontanea è: chi ha attaccato quel poster l’ha fatto conscio della presa in giro? O l’ha attaccato convinto si tratti di mitizzazione del populismo Salviniano? E la bandiera?

Il ragazzo colpevole dei fatti si è così giustificato in tarda serata come riportano il Corriere e altre testate:

«Mi sono iscritto alla facoltà di Storia dell’università La Sapienza di Roma e voglio laurearmi lavorando. Quella bandiera per me rappresenta solo un periodo storico al quale mi sono appassionato, niente di più. Chiedo scusa se ho violato i regolamenti”

Ognuno a mio avviso può avere quello che gli pare appeso in camera propria (se di quella si tratta), basta che dimostri coi fatti di essere una persona al di sopra d’ogni sospetto di ideologie estremiste. Io ho un poster di un convegno delle scie chimiche nel BUTACbunker, ma questo vi posso assicurare che non significa che creda nell’esistenza delle stesse.

Però il cielo è sempre più striato, non trovate?

maicolengel at butac punto it

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