La disinformazione uccide

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Man mano che cresce il pubblico di Bufale Un Tanto Al Chilo mi faccio nuovi amici (e tanti nemici, ma questa è un’altra storia). In particolare ultimamente ho trovato molte affinità con un gruppo di persone che qui  conoscete già. Sto parlando dei ragazzi di Pro test Italia e Italia Unita per la corretta informazione scientifica, aka Italia unita per la scienza. Sono giovani con le palle, stufi della situazione italiana in campo scientifico e sempre più combattivi. Di una di loro avevo ribloggato anche un bel pezzo sulla disinformazione scientifica…lo trovate qui.
Il gruppo, insieme ad altri sta organizzando anche quest’anno in tantissime città italiane gli incontri sulla Scienza, nome dell’evento 2014?: “La Bufala è servita” ma si parla comunque di Scienza (quella con la s maiuscola, non quella dei metodi Simoncini e Vannoni)… bellissima iniziativa che già l’anno scorso ebbe risalto anche su LN.
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Ma a parte la meritoria iniziativa, pochissimi giorni fa hanno organizzato un sit in davanti agli studi Mediaset, dove vengono registrate le puntate de le Iene, per manifestare apertamente contro la deriva antiscientifica del programma di punta di Italia 1…

Magari non erano mille (ma la cosa non era stata studiata per le grandi folle), ma si sono fatti vedere e sentire. Io da piccolo debunker non titolato ammetto che ammiro questi ragazzi, hanno tantissima voglia di fare, tantissima energia, non lesinano nulla. Organizzano conferenze sugli argomenti più disparati, fanno sentire sempre più forte la loro voce sul web e lavorano/studiano dalla mattina alla sera.

Oggi disinformare è semplicissimo, è diventato molto più difficile informare correttamente, il meccanismo del web premia chi ha tante visite, chi ha tante interazioni…e tristemente le pagine serie, quelle che fanno vera informazione scientifica sono molto meno appetibili per pubblicizzare creme dimagranti o depuratori ad osmosi…quelle disinformative invece riescono a generare traffico e guadagno che aumenta più sono grosse le bufale che raccontano, e questo è male!
Ma sto divagando, stavamo parlando del sit in contro Le Iene… perché manifestare contro il noto programma di Italia Uno?
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Credo che sia meglio che a spiegarlo siano due dei partecipanti:
Federico Baglioni:

…ho partecipato a un sit-in davanti alla redazione Mediaset di Cologno Monzese con Pro-Test italia. Per protestare contro la disinformazione scientifica che porta avanti la trasmissione “Le Iene”. Dicono che, sul caso Stamina e gli altri, loro hanno solo raccontato delle “storie” e hanno dato voce ai malati. No. Un buon giornalista specie su argomenti che riguardano la salute non racconta una storia, anche se strappalcrime, senza prima verificare quanto si sta dicendo. Non si mette sul sito il link per le donazioni e il contatto con chi propone tali terapie senza prima accertarsi che esse siano reali. E soprattutto: così non si sta dando voce ai malati. Li si sta illudendo. E per famiglie che stanno male, che soffrono, la cosa peggiore in assoluto che si può far loro è proporre una truffa, fomentando paure e speranze in chi, invece, andrebbe protetto da tali derive
Giulia Corsini:

Quando manifesti contro un modo di fare (dis)informazione, puoi contare solo sulla potenza di Internet, ovviamente non dei colleghi giornalisti perché per loro potrebbe esserci l’effetto boomerang.Poi scattano guerre interne tra colleghi inoltre difendere una determinata linea significherebbe anche impegnarsi a promuoverla applicandola in modo diligente.Noi non stiamo manifestando contro la libertà di informazione,ma per il rispetto del codice deontologico. La verifica delle fonti è importantissima, soprattutto quando si parla di scienza e salute. C’è la vita delle persone in ballo.
Creare allarmismo, sfiducia nel sistema sanitario, nella scienza, nei ricercatori e nei medici dando valore a santoni incompresi e scienziati falliti significa mettere in pericolo la salute delle persone.
Il fattore psicologico gioca un ruolo importantissimo: una persona può rifiutarsi di curarsi quando è ancora in tempo. Una persona può essere spacciata solo per avere ricevuto delle informazioni sbagliate. Qui non è questione di darwinismo. Non si tratta di selezione naturale meritata. Le persone si fidano di programmi che si son fatti rispettare condannando le truffe. Purtroppo le persone non hanno gli strumenti per identificare la bufala, ci vuole un’infarinatura scientifica di base, un briciolo di scetticismo e l’attitudine ad analizzare ciò che si recepisce. I santoni, gli scienziati falliti e i ciarlatani si vendono bene. Il loro lavoro non è curare le persone, ma fotterle. Vivono di conferenze, di balle, di libri. Si sanno vendere bene. E’ la loro professione.
L’informazione è una cosa seria, soprattutto quando si parla di salute e DEVE essere trattata con consapevolezza e responsabilità. Non finirò mai di ripeterlo: c’è la vita delle persone in ballo.

Non credo sia necessario aggiungere altro, quando li ho conosciuti di persona mi sono commosso di fronte alla forza che sprigionano, c’è bisogno di ragazzi così nei laboratori, negli ospedali, in giro per il nostro paese!