La Memoria di tutti: Stalin e gli ucraini

Esiste un sottobosco di persone che ama diffondere bufale, riempire la rete di pupù in parte per vedere l’effetto che fa, in parte per cercare di riscrivere un po’ la storia. Mi avete segnalato una fotografia pubblicata sulla pagina Facebook Network tricolore. La pagina è di quelle di destra non moderata. L’immagine che mi avete segnalato è questa:


Il post con cui la condividono dice:

Non è Auschwitz …Sono ucraini, sotto il regime comunista 7.000.000 di morti. LA GIORNATA DELLA MEMORIA VALE ANCHE PER LORO?

Chi me l’ha mandata mi chiede se sia vero, le questioni sono due ben differenti.

L’Ucraina

L’immagine che ci viene mostrata, terrificante, è di quelle che purtroppo ci siamo assuefatti a vedere, e ci fanno sempre meno impressione. Ma da dove arriva? La prima cosa che ho fatto è cercarla su Google Image search, e guarda caso il primo risultato è proprio la pagina wiki sui gulag russi, visitando il link purtroppo la foto manca, magari c’è stata per un po’, ma poi è stata rimossa, come mai?

È vero che in Ucraina si stima siano morti tra l’uno e i quattro milioni di abitanti durante una gravissima carestia negli anni Trenta del secolo scorso, come spiega Wikipedia:

Holodomor (in lingua ucraina e russa Голодомор), è il nome attribuito alla carestia che si abbatté sul territorio dell’Ucraina dal 1929 al 1933 causando tra uno e quattro milioni di morti. Ancora oggi le cause e la complicità dell’Urss e di Stalin in questa carestia sono incerte e non ancora verificate storicamente. Il termine Holodomor deriva dall’espressione ucraina moryty holodom (Морти голодом), che significa “infliggere la morte attraverso la fame”. In Ucraina, il giorno ufficiale di commemorazione dell’Holodomor è il quarto sabato di novembre

Il “genocidio” ucraino però non è qualcosa di ufficialmente riconosciuto nel mondo, infatti (come riporta Wiki):

La comunità internazionale non riconosce l’Holodomor come fatto realmente causato artificialmente.

Paesi che riconoscono il genocidio ucraino.

L’Italia, ad esempio, al momento non riconosce quanto avvenne in Ucraina come un genocidio. Esistono fotografie (poche) e filmati (pochi) che raccontano le condizioni del Paese in quel periodo, ma tra di essi non risulta esserci la foto di cui stiamo cercando una fonte. Come vi ho detto sopra la foto sembrava essere comparsa sulla pagina dei gulag russi, ma anche quello è un buco nell’acqua.

Non è in dubbio la colpevolezza russa

Nessuno mette in dubbio l’esistenza dei campi di prigionia e dei gulag in territorio sovietico, ma le immagini che abbiamo dai campi di concentramento tedeschi le abbiamo perché ci fu una guerra e quei territori furono liberati, non mi risulta che lo stesso possa dirsi per la Russia, tutto quanto sappiamo sul Paese, dalla rivoluzione che portò Stalin al potere fino al termine della Guerra fredda, è frutto principalmente di spionaggio e informazioni riportate da chi è riuscito a scappare dalla dittatura sovietica. Non abbiamo le migliaia di foto e documenti recuperati dai liberatori.

Ma allora da dove arriva?

Negli altri risultati che mi apparivano con Google Image search c’erano fonti di vario genere, qualche sito attribuisce la foto ad Auschwitz, qualcun altro a Mauthausen-Gusen, ma solo un sito la rende disponibile come immagine d’archivio, FOTER, collegandola all’archivio fotografico statale tedesco, Das Bundesarchiv. Il che mi porta a poter affermare con sufficiente certezza che si tratti proprio una foto proveniente dal campo di concentramento di Mauthausen-Gusen. Curioso vedere i tag della foto:

  • Nazi crimes against Soviet POWs
  • Genocide

Letto bene? Mauthausen-Gusen era un campo di concentramento principalmente dedicato ai lavori forzati, in cui sono stati rinchiusi oltre trentamila prigionieri russi, non un campo russo dove venivano internati gli ucraini. Sia chiaro, può essere che ci fossero anche ucraini tra gli oltre centotrentamila internati in quel campo, ma secondo il Budensarchiv tedesco quelli nella foto sono prigionieri di guerra russi, costretti ai lavori forzati.

Su Network tricolore sono presenti molte altre chicche di questo genere, una mi ha portato ad una ricerca davvero interessante di cui vi parlerò domani.

Quando in occasione della prossima Giornata della Memoria rivedrete condividere immagine e post ora sapete spiegare con cognizione da dove proviene la foto.

maicolengel at butac punto it
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