La modella, il giornalismo e il terrorismo

Arrivo lungo, di questa storia ne hanno già parlato tutti, ma come ben sapete BUTAC è scritto all’80% dal qui presente maicolengel e di giorno ho un lavoro vero, due figli e una moglie, non sempre sono in grado di stare sul pezzo. Già ieri pomeriggio avevo girato un brevissimo video dove esprimevo il mio disappunto per la storia di cui andiamo a parlare.

Vediamo di partire dall’inizio. Dell’attentato a Manchester lo sapete tutti: durante un concerto di Ariana Grande un uomo si è fatto esplodere uccidendo svariate persone. La notizia è tutta qui, non c’è altro. Se non che i giornalisti sanno bene che tutto quanto di relativo a questa storia è possibile che diventi virale, che faccia girare click, che attiri visualizzazioni. Quindi, non contenti di fare interi articoli sull’attentatore, ecco che alcuni hanno deciso di guardarsi un po’ attorno, e il Corriere ha dedicato ieri mattina (24 maggio 2017) un articolo alla sorella dell’attentatore suicida.

Peccato che la fretta e la disattenzione abbiamo fatto cascare il giornalista in un grave errore. Nell’andare a sfrucugliare la bacheca Facebook della signorina in questione si è deciso di prendere una foto che lì era pubblicata e metterla in testa all’articolo sostenendo che fosse appunto la sorella dell’attentatore. Mi ricorda gli scemotti che condividevano la foto di Kyrsten Ritter credendo fosse la sorella di Laura Boldrini, l’attenzione è la stessa. Sì, perché la foto condivisa in testa all’articolo era di Maya Ahmad, come ha evidenziato Gianluca Neri su Facebook.

Bastava imparare a usare alcuni strumenti come Google Image Search o TinEye per trovare l’originale di quella foto, due tools che necessitano di zero conoscenze e pochi secondi per risolvere problemi di questo tipo. Ma no, noi il giornalismo amiamo farlo alla carlona.

Per fortuna dopo alcune ore anche in redazione si sono accorti dell’errore e hanno pubblicato (cosa rara di questi tempi) una smentita di spiegazione:

In una prima versione di questo articolo avevamo pubblicato le immagini postate da Jomana, sorella del presunto attentatore, nei suoi due profili Facebook. Una volta verificato che alcune di quelle immagini non erano sue, abbiamo provveduto a togliere la gallery.

Voi lo capite che la signorina Maya Ahmad avrebbe tutto il diritto di fare causa al Corriere e agli altri che senza verifica hanno ripreso la storia? Non auguro succeda perché credo che qualsiasi giudice non avrebbe dubbi a chi dar ragione, e per la testata sarebbero uccelli per diabetici, perché il danno alla modella potrebbe esser serio se la vicenda ha circolato al di fuori dei nostri confini.

Non credo sia necessario aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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