Morte in culla e vaccinazioni

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Ammetto che certe volte certa gente io la vorrei prendere a testate, di quelle serie, di quelle che ti fratturano il setto nasale. Certa gente non merita di essere sul web e di avere libertà di parola, certa gente andrebbe esiliata dal mondo dell’informazione.

In particolar modo quelli che credo se lo meritino di più sono coloro i quali disinformano su vaccinazioni e malattie. Il web è pieno di soggetti di questo tipo, che disinformano a 360°, che si tratti di proporre nuove cure per malattie terminali o che sia per convincere genitori a non far vaccinare i propri figli!

Ma mentre nel primo caso si disinformano adulti e le conseguenze ricadono sugli stessi nel secondo caso i soggetti che rischiano di rimetterci sono bambini innocenti che non hanno alcuna colpa se hanno genitori traviati da degli irresponsabili!

Gli antivaccinisti

sono il male del web , fanno danni su persone che non possono decidere da sole, alimentano allarmismi giusto per vedere l’effetto che fa… ecco questa gentaglia io la vorrei pigliare a testate in faccia spesso e volentieri.

Come oggi, quando qualcuno mi segnala il caso del bimbo morto (dopo 8 vaccinazioni) che secondo certi canali di controinformazione sarebbe stato cremato per nascondere le prove che la sua morte fosse stata causata appunto dai vaccini. L’avete letta anche voi questa storia? Spero di no, vorrebbe dire che siete abbastanza razionali da porre un filtro alle news che vi compaiono sulle bacheche social. Ma la storia ha girato, molto, moltissimo, e non smetterà visto che certe pagine web la stanno diffondendo, terrorizzare è la loro tecnica preferita, sanno bene che quello è l’unico sistema per poter far breccia nella testa di una mamma.

Spargere il terrore è sempre facile (basta vedere che questa è la stessa identica tecnica usata da ISIS con la campagna mediatica del momento). Più abbiamo paura più siamo inclini a credere alla fuffa.

E il tutto si può applicare alla storia del bimbo morto dopo 8 vaccinazioni.

“Il nostro dolce piccolo orsetto capriccioso Matthew Gage Downing-Powers è nato sano il 26 aprile 2013. In ospedale, subito dopo la nascita, è stato vaccinato contro l’epatite B perché è così che si fa nel nostro Stato, è quello che i CDC raccomandano. Le sue reazioni all’iniezione furono ritenute normali. Portai Matthew alla visita di controllo  il 2 luglio 2013. Durante quell’appuntamento, gli vennero iniettati 8 vaccini: DTaP (3 in 1), Polio, Hib, Hep B, pneumococco PCV e il vaccino orale contro il Rotavirus. Lo riportai a un nuovo controllo lunedì 7 ottobre, all’età di 5 mesi e mezzo. Il medico mi disse che tutto andava bene, che poteva essere rivaccinato. Ho pensato ok, si può fare. Matthew ricevette altri 8 vaccini, DTaP, Polio, Hib, pneumococco, Hep B e Hep A. Questi sarebbero stati gli ultimi vaccini che egli avrebbe mai ricevuto.

Dopo le iniezioni, non ebbe febbre o altri sintomi importanti, non gli somministrammo il Tylenol (è l’equivalente della tachipirina). Era solo più scontroso e piangeva un po’. Lo abbiamo controllato ogni ora. La sua temperatura era rimasta normale ma non era il solito bimbo felice e allegro. Tutti i miei figli sono divenuti scontrosi dopo essere stati vaccinati.

Io non ho consultato il medico. Sapevo che questi comportamenti erano normali dopo la vaccinazione, Era  il mio quarto figlio, tutti gli altri 3 erano stati vaccinati e sapevamo cosa aspettarci.

Così il racconto che viene riportato in Italia, tradotto da due Dottoresse, Alessia Zurlini e Daniela Coli, di cosa siano dottoresse non ce lo dicono, ma sul sito del FNOMCEO non sono presenti, il che mi fa supporre che non siano medici, ma che la definizione dottoressa venga usata solo per dirci che hanno seguito un corso di laurea. In cosa sarebbe corretto saperlo…no?

Come mio solito indago e trovo che la Zurlini  ha studiato veterinaria, ma attualmente non mi pare risulti iscritta in nessun ordine, la Coli ha studiato farmacia, non medicina. Quindi due persone che (come me)  non hanno propriamente titoli accademici idonei per disquisire di vaccini. Quindi la loro opinione e quanto riportano vale come e quanto vale ciò che riporto io, zero virgola zero se non supportate da studi scientifici seri che portino prove al racconto. Di quelle prove, come vedremo più avanti, ce ne sono poche!

Prima di approfondire passo passo quanto accaduto vorrei soffermarmi un momento solo sulle due traduttrici. Partiamo dalla Coli, risulta iscritta all’Ordine dei Farmacisti della provincia di Livorno. Come farmacista sicuramente ha sostenuto esami che prevedono la conoscenza dei meccanismi di azione di tutte le classi di farmaci (ivi compresi i vaccini), possibili effetti collaterali, tecniche di preparazione, dose modo e tempo di somministrazione e  a cosa servono. Oltre ad avere anche nozioni (non approfondite come quelle di un medico ovvio) di patologia. Non per niente per lavorare in una farmacia ci vuole una laurea. La Zurlini se davvero è un medico veterinario, sicuramente consiglia ai proprietari dei suoi pazienti di fare tutte le vaccinazioni (per i cani abbiamo la leishmania ad esempio, per i gatti la FIV, la FELV eccetera). Le domande che sorgono spontanee (a me, ma dovrebbero sorgere anche a voi) sono: i vaccini per gli animali non hanno effetti collaterali? Perché sottoporre i miei pelosetti a vaccinazioni che non sono obbligatorie e non sono passate dal SSN, anzi le pago profumatamente e le malattie per cui li vaccino non sono quasi mai (a parte la rabbia) trasmissibili all’uomo? Scusate la divagazione che NON VUOLE NEL MODO PIU’ ASSOLUTO ESSERE UN PARAGONE TRA UN BAMBINO E UN ANIMALE DA COMPAGNIA, ma solo una breve riflessione su quanto sia facilmente influenzabile la mente umana.

Torniamo al nostro racconto.

Qui potete trovare l’articolo tradotto.  Inutile che ve lo riporti tutto, se ne avete voglia leggetevelo. magari anche in lingua originale

vi riporto cosa dice la madre del bambino:

[…]Pensai che avrei atteso un altro giorno prima di farlo visitare, ma non abbiamo potuto. Il giorno successivo Matthew se ne era già andato. È stato trovato privo di vita. Lo mettemmo a letto quella notte di martedì e mio marito lo trovò in fin di vita mercoledì mattina.
Sia io che mio marito Zack abbiamo eseguito il CPR (massaggio cardio polmonare) su nostro figlio e così hanno fatto mio padre e la mia matrigna. Dal suo naso e dalla bocca è uscito un po’ di muco chiaro marrone rosato. Non ero disposta a credere che fosse morto. Nessuno di noi era disposto a rinunciare a lui.

[…] Lo portammo al Colorado River Medical Center di Needels, CA. Anche all’ospedale gli fecero il CPR e poi ci dissero che era morto di SIDS.

[…]

Più tardi, ho saputo che due vaccini non avrebbero dovuto essere somministrati. I bambini non dovrebbero ricevere il vaccino contro l’epatite A, fino ad almeno 1 anno di età, eppure questo è stato inoculato a Matthew a 5 mesi e mezzo. Ho saputo che anche per la terza dose del vaccino antiepatite B era troppo presto.
E’ stato subito dopo il funerale che ho appreso dell’errore per il vaccino contro l’epatite A. Sapere questo mi ha ucciso. Ho iniziato a incolpare me stessa e continuo a farlo perché non mi sono mai presa il tempo di conoscere quali vaccini avrebbero dovuto essere dati a un bambino, a che mese, quante dosi, e altre notizie.
Mi sentivo così perché non ho fatto queste ricerche fino a dopo alla morte di Matthew, mi sono sentita stupida e in qualche modo in colpa. Sentivo che in qualche modo era stata colpa mia, perché ero in ritardo sulle sue vaccinazioni. Pensavo che se avessi seguito il programma del CDC e non fossi stata in ritardo  per il controllo dei 4 mesi, probabilmente non avrebbe ricevuto i vaccini sbagliati. Ora se n’è andato.

La storia potrebbe concludersi qua. Il bambino probabilmente è morto di SIDS. La madre poi inizia a indagare e scopre che al piccolo era stato somministrato il vaccino anti epatite A e una dose in più di quello anti epatite B. Potrebbe esserci quindi anche una concomitanza di eventi. Di cui, come lei stessa sostiene, in parte è anche responsabilità sua. Si perché lo ammette lei che

 non mi sono mai presa il tempo di conoscere quali vaccini avrebbero dovuto essere dati a un bambino, a che mese, quante dosi, e altre notizie […] perché ero in ritardo sulle sue vaccinazioni. Pensavo che se avessi seguito il programma del CDC e non fossi stata in ritardo  per il controllo dei 4 mesi, probabilmente non avrebbe ricevuto i vaccini sbagliati. 

Vi faccio presente che la signora aspetta il 5° figlio, i tre figli avuti prima di Matthew sono stati tutti vaccinati e stanno bene e non si è mai presa 5 minuti di tempo per andare su internet e cercare quali sono e a che mesi vanno fatte le vaccinazioni. Non ci vogliono più di 5 minuti per trovare questo sito ufficiale del California Department of Public Health. (Però il tempo per stare dietro a questo lo ha trovato. )

Invece no. La signora va avanti, inveisce contro il sistema che non le ha dato le necessarie informazioni, inveisce contro chi le nega il diritto di scegliere se vaccinare o no i suoi figli, perché nessun altro suo figlio deve subire danni da vaccini. Danni che non sono stati provati. Al massimo con un bravissimo avvocato e parecchi soldini si può provare l’errore umano, la concausa di lei in ritardo sul programma di vaccinazioni e l’infermiera che ha somministrato un vaccino sbagliato. Ma la prima opzione, quella della SIDS, vista l’assenza totale di sintomi rimane la causa più probabile.

Dopo le iniezioni, non ebbe febbre o altri sintomi importanti, non gli somministrammo il Tylenol (è l’equivalente della tachipirina). Era solo più scontroso e piangeva un po’. Lo abbiamo controllato ogni ora. La sua temperatura era rimasta normale ma non era il solito bimbo felice e allegro. Tutti i miei figli sono divenuti scontrosi dopo essere stati vaccinati.

Credo che la SIDS sia la cosa peggiore che può capitare a un genitore. Non ci si riesce a fare una ragione, a trovare un senso. Ma noi un senso lo dobbiamo trovare a tutto, dobbiamo a tuti i costi dare la colpa a qualcuno o a qualcosa. Ed ecco che il senso lo si trova incolpando la prima cosa che ti viene in mente. E se per ipotesi assurda, quel giorno non fosse stato vaccinato e la sera avesse mangiato farina lattea alla mela invece che alla pera daremmo la colpa alle pere? Perché dobbiamo per forza trovare una correlazione a due eventi che tra loro non lo sono, inventando nessi logici che non stanno in piedi?

Un ultima considerazione sulle due traduttrici. questa frase:

E’ una testimonianza che emoziona, che pone seri interrogativi sulle reazioni avverse, sulle buone pratiche mediche, sul rapporto medico-paziente, sulle lacune delle conoscenze scientifiche, sui diritti non riconosciuti dei danneggiati dalle vaccinazioni. Noi non possiamo sapere se la morte del bambino è stata provocata o meno dalle vaccinazioni, ma riteniamo importante prestare ascolto al racconto, e sollecitare studi indipendenti per capire davvero cosa succeda dopo la vaccinazione,a causa delle vaccinazioni.

Per quanto possa sembrare asettica e imparziale in realtà non lo è. Vuole instillare intenzionalmente dubbi. E di questi tempi, con gli antivaccinisti che non perdono occasione per tirare acqua al loro mulino, per sputare sentenze, per convincere le mamme che i vaccini fanno male sono pericolosi causano autismo e (passatemi il francesismo) stronzate simili, persone che non hanno le giuste competenze in materia dovrebbero solo stare zitte e anzi se proprio volessero fare un favore all’umanità dovrebbero evitare di esprimere giudizi falsamente imparziali, e dovrebbero rifiutarsi di tradurre certe storie strappalacrime dove la gente, pur avendo tutte le risposte sotto gli occhi, si perde nel racconto dell’indiscutibile dolore provato dalla madre e nelle invettive continue e reiterate che fa verso il sistema.

maicolengel e Thunderstruck

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