La parabola di Socrate

SOCRATESETACCI

Antonino Antonazzo mi ha segnalato questa meraviglia di bufala letteraria che gira da tempo immemore sulla rete, ma anche prima della diffusione dei social network la si riceveva per mail (o ANCOR peggio come dedica sui diari, si fanno ancora le dediche sui diari?)

Non c’è nulla di male a condividere la storiella, anzi è carina ed edificante, solo che è fuorviante, visto che leggendola si pensa che si stia parlando di Socrate il grande filosofo, mentre invece a parlare è Dan Millman scrittore inglese nato nel 1946 e che a 34 anni scrisse un libretto dove uno dei protagonisti  si chiama Socrates e accompagna il giovane Joy alla scoperta della vita. Il libro è stato successo editoriale nella linea di libri per “l’anima”, crescita interiore, raggiungimento dei traguardi, questo e altro sono narrati nei libri di Millman, ma sono libri, fiction, Socrate (quello vero) non ha mai raccontato questa storiella…
Per onore di cronaca qui la parabola dei tre setacci:

Socrate aveva reputazione di grande saggezza. Un giorno venne qualcuno a trovarlo e gli disse:
– Sai cosa ho appena sentito sul tuo amico?
– Un momento – rispose Socrate. – Prima che me lo racconti, vorrei farti un test, quello dei tre setacci.
– I tre setacci?
– Prima di raccontare una cosa sugli altri, è bene prendersi il tempo di filtrare ciò che si vorrebbe dire. Lo chiamo il test dei tre setacci. Il primo setaccio è la verità. Hai verificato se quello che mi dirai è vero?
– No… ne ho solo sentito parlare…
– Molto bene. Quindi non sai se è la verità. Continuiamo col secondo setaccio, quello della bontà. Quello che vuoi dirmi sul mio amico, è qualcosa di buono?
– Ah no! Al contrario
– Dunque – continuò Socrate – vuoi raccontarmi brutte cose su di lui e non sei nemmeno certo che siano vere. Forse puoi ancora passare il test, rimane il terzo setaccio, quello dell’utilità. E’ utile che io sappia cosa avrebbe fatto questo amico?
– No davvero.
– Allora – concluse Socrate – quel che volevi raccontarmi non è né vero, né buono, né utile; perché volevi dirmelo?

E qui le parole con cui Antonino me l’ha segnalata e sbufalata:

Non c’è dubbio: molto edificante.
E però, omissione della fonte a parte, non c’è qualcosa che non torna? Soprattutto quel terzo setaccio lì: la valutazione e l’accertamento dell’utilità. Per Socrate?! Naaahh…
Comincio così, per pura curiosità, a interrogare le fonti probabili o anche solo possibili e così di fronte al deserto sui miei mezzi provo pure una ricerca libera su google. Anche qui apparentemente niente: centinaia di occorrenze ma neppure una volta la fonte è indicata. Finché, che cosa scopro? Che si tratta di un lacerto di un libraccio di Dan Millman (“La via del guerriero di pace. Un libro che vi cambierà la vita”) in cui uno dei protagonisti ha per pseudonimo nientedimeno che Socrate (il buon gusto nel titolo e nei nomi dei personaggi gli hanno garantito vendite, pare, nell’ordine delle centinaia di migliaia di copie in giro per il mondo).

Ecco dunque svelato il mistero.
Ora, io capisco che questi (ma da sempre e per sempre) sono vissuti come tempi grami e quindi si cercano frasi ad effetto per edificarci con poca fatica; ma per favore: almeno il concetto di utilità in bocca a Socrate no! lasciatelo nella pace della sua inutilità!
(Appello di una persona che di inutilità se ne intende)
Imparate da Antonino, che con la sua laurea, da appassionato di filologia e lingue antiche (immagino), ha sbufalato in pochi secondi questa cosa, non importa cosa avete studiato, ce n’è per tutti, in ogni settore si può esser in grado di scovare bufale, sfruttate le vostre passioni, usate i vostri cervelli, siate voi stessi debunkers della vostra vita, e magari quando ne trovate una interessante segnalatela anche a me, sarà un piacere citarvi e pubblicare la vostra sbufalata!
 
Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon! Può bastare anche il costo di un caffè!