La pulizia etnica di Salvini

Ci sono testate che hanno imparato bene a fare fact-checking, una che quando ho aperto BUTAC linkava spesso i nostri articoli è Giornalettismo, che a volte quando si tratta di cronaca ci batte persino sul tempo. Come è successo oggi, 15 maggio 2017:

Il giorno della Pulizia Etnica

La notizia è semplice, pare che un’agenzia giornalistica italiana abbia fatto un lancio di stampa che riporta:

Sull’immigrazione dobbiamo deciderci una volta per tutte: serve un programma di pulizia etnica. Altro che belle addormentate nel bosco tipo la Serracchiani che di fronte a uno stupro si mettono a versare lacrime di coccodrillo.

Peccato aver riassunto quanto riportato da Salvini in quella maniera perché si è distorto il senso delle parole, causando commenti decisamente accesi da parte di chi ha letto solo la velina senza andare a verificare la fonte. Onestamente credo che a tutti verrebbe voglia di rispondere in mala maniera se si sentisse un politico citare la pulizia etnica.

Una veloce verifica del podcast porta a comprendere che la frase detta è invece :

«Vedremo di adottare ogni mezzo possibile, oltre a quelli che già abbiamo percorso, per fermare questa invasione. E quando dico ogni mezzo dico ogni mezzo, ovviamente legalmente permesso o quasi, perché siamo di fronte a un tentativo evidente di pulizia etnica, di sostituzione etnica ai danni di chi vive in Italia»

Salvini si riferiva quindi a noi italiani che saremmo vittima di questo stato delle cose, non invitava alla violenza, non invitava a fare pulizia etnica, la denunciava.

Della cosa si sono accorti in tanti, dal collega David Puente ai giornalisti del Post, purtroppo la viralità raggiunta per merito del lancio tramite profili sui social non accenna a fermarsi, ma noto con piacere che sono in tantissimi a segnalare subito che la questione sia già stata per l’appunto sbufalata.

Magari fossero tutti così solerti anche nella questione del barista accusato in forma anonima di pedofilia. Non so se avete ben presente la storia di Alfredo Mascheroni, qui trovate tutte le info del caso, e qui sotto l’immagine che da qualche giorno invitiamo anche noi a condividere su Facebook, sotto ai post che lo accusano di esser un pedofilo.


maicolengel at butac punto it
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