La strana lettera su bambini, vaccini e immigrati

LETTERAALDIRETTORE

Da ieri ha cominciato a girare su Facebook una foto di un giornale locale di Trento dove un lettore esprime le sue idee e preoccupazioni su un argomento che abbiamo trattato molte volte
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Sono un genitore che ha scelto consapevolmente di non vaccinare i propri figli. La libertà di scelta per la salute è un diritto democratico irrinunciabile. Chiedo pertanto all’Azienda Sanitaria, all’assessore alla salute, dottoressa Donata Borgonovo Re, al presidente Ugo Rossi e a tutto il Consiglio Provinciale di rispettare il diritto alla tutela della salute e di non demonizzare coloro che hanno fatto questa scelta consapevolmente, assumendosi le proprie responsabilità.
Non voglio entrare in polemica si quanto viene scritto in questi giorni a riguardo, ma penso che, se è vero che stanno tornando alcune malattie, non sia per il mancato vaccino dei bambini, ma forse per altre cause, una delle quali, forse, potrebbe essere l’incontrollato afflusso di migranti, i quali non credo siano stati tutti accuratamente sottoposti a una profilassi per le vaccinazioni.

Vi lascio alcuni secondi per riflettere su quanto letto.

 
Ok? Chi ha scritto questo testo non è una persona ignorante: è scritto bene ed è leggibile. Quello che possiamo vedere è quello che succede però quando ci si forza di usare il raziocinio su un argomento che si affronta, o si è affrontato finora, solo con emotività. Ci sono due parti ben distinte nel testo: la parte iniziale dove si difende senza argomentazioni il diritto a non vaccinare i propri figli e la parte finale dove si cerca una spiegazione al perché del ritorno di alcune malattie. Per chi non se ne fosse accorto, queste due parti sono una la contraddizione dell’altra.
Partiamo dal fondo, la parte razionale

Non voglio entrare in polemica si quanto viene scritto in questi giorni a riguardo, ma penso che, se è vero che stanno tornando alcune malattie, non sia per il mancato vaccino dei bambini, ma forse per altre cause, una delle quali, forse, potrebbe essere l’incontrollato afflusso di migranti, i quali non credo siano stati tutti accuratamente sottoposti a una profilassi per le vaccinazioni. (grassetto mio)

Non sappiamo quale siano le altre ipotesi che sarebbero in conflitto con quanto sostenuto nella lettera, ma secondo l’autore una delle probabili cause del ritorno di alcune malattie – e non sappiamo a quali si riferisca nello specifico – sia il fatto che gli immigrati che arrivano in Italia non siano vaccinati. Cosa vuol dire? Vuol dire che se l’immigrato non è vaccinato è esposto ad una malattia, potrebbe quindi ammalarsi e potrebbe infettare altre persone. Questo è tutto giusto e corretto.
Sappiamo come funzionano i  vaccini e quali siano i principi base: se sono vaccinato sarà molto più difficile che io contragga quella malattia o se dovessi ammalarmi sarebbe in forma molto più leggera dato che il mio corpo sa come “funziona” e non passerò il virus ad un altra persona, limitando il contagio. Chi ha scritto quella lettera sa come funzionano i vaccini. Lo dovremmo sapere tutti oramai.
Torniamo però all’inizio

Sono un genitore che ha  scelto consapevolmente di non vaccinare i propri figli. La libertà di scelta per la salute è un diritto democratico irrinunciabile. Chiedo pertanto all’Azienda Sanitaria, all’assessore alla salute, dottoressa Donata Borgonovo Re, al presidente Ugo Rossi e a tutto il Consiglio Provinciale di rispettare il diritto alla tutela della salute e di non demonizzare coloro che hanno fatto questa scelta consapevolmente, assumendosi le proprie responsabilità. (grassetto mio)

Questa è la parte emotiva: i bambini, i propri figli. L’autore parla di una scelta consapevole (due volte), di libertà e di responsabilità. Certamente non è un trattato, ma non viene illustrato o almeno abbozzato un perché si è scelto di non vaccinare i propri figli. Si chiede alle autorità di non demonizzare chi non vaccina i propri figli, ma non spiega perché questo dovrebbe avvenire. I riferimento alle “proprie responsabilità” sembra un rigurgito della propria coscienza. Come abbiamo visto prima, sa benissimo come funzionano i vaccini, ma nonostante ciò ha deciso deliberatamente – molto più appropriato di consapevolmente – di non vaccinarli. Cosa muove chi “ragiona” così? Secondo me è la paura.
La paura che i propri figli si ammalino o subiscano dei danni distrugge qualsiasi ragionamento che si possa fare. I nostri figli sono perfetti, non hanno bisogno di aiuto esterno, ci pensiamo noi a difenderli. La paura che un estraneo o fattori esterni possano minare le sicurezze che abbiamo spinge a rifiutare l’aiuto che la medicina ha creato. Che ne sanno i medici di mio figlio? Basto io a proteggerlo, giusto?
È sempre più raro vedere bambini che muoiono per malattie infettive e questo è grazie al progresso della civiltà e i vaccini fanno parte di questo progresso. Ci si illude che questo risultato sia arrivato dal nulla, così per grazia ricevuta.
Se i bambini non si ammalano più che senso ha vaccinarli? L’unico modo per arrivare alla risposta di questa domanda è abbandonare le proprie emozioni e cominciare a ragionare: non c’è trattativa con virus o batteri, se ne fottono se siamo africani o europei, cristiani o musulmani, fascisti o comunisti, uomini o donne, ricchi o poveri. Finché non saremo in grado di realizzare un mondo totalmente privo di patogeni come nei romanzi di Asimov, la prevenzione è l’arma principale che abbiamo e i vaccini ne sono la punta di diamante. Nel momento in cui non vaccino mio figlio, questo sarà esposto a quelle malattie che avrei potute prevenire. Fintanto che vivrà, respirerà e camminerà al di fuori di una camera sterile ogni secondo rischierà di ammalarsi di qualcosa. Non è paranoia, ma è come funziona la Natura.
L’uomo ha sviluppato tanti strumenti per combattere i meccanismi della Natura e senza dubbio alcuni fanno danni – pensiamo all’inquinamento che produciamo – ma la medicina e la prevenzione combattono quella che è l’arma principale di Madre Natura: la morte. Pessimismo? No realismo.
Non bisogna essere dei geni per capire le contraddizioni della lettera. Un bambino, nostro figlio o meno, se non vaccinato è uguale ad un immigrato non vaccinato, cioè esposto ad una malattia. Nostro figlio non è speciale, si ammala uguale a tutti gli altri. Se nostro figlio si ammala o muore per colpa di una malattia per il quale esiste un vaccino la colpa è nostra e di nessun altro.
Ricordatevi di amare col cuore, ma per tutto il resto di usare la testa.
neilperri @ butac.it
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