La truffa del pos contactless

CONTACLESS3

E vabbé qui ancora una volta siamo all’apoteosi dello pseudogiornalismo.
contactless
Libero ci regala davvero una piccola perla di fuffa, di quelle che basterebbe parlare con un qualsiasi commerciante per capire dove stia il problema.
La notizia ci viene raccontata così:

Un lampo da vero genio della truffa. Con la tecnologia contactless sempre più diffusa, era solo una questione di tempo.
Cosa succede – Un post su Facebook mostra chiaramente un uomo che si sposta su un treno con lo stesso dispositivo che solitamente si trova nei negozi e permette al cliente di pagare senza strisciare il bancomat. Per lui è sufficiente appoggiarsi alle vittime per sottrarre denaro dal conto bancario senza che questi abbiano la possibilità di accorgersene o reagire.

Io sono un commerciante, ho un POS che permette anche i pagamenti ContactLess, ovviamente per averlo ho dovuto sottoscrivere un contratto con una banca dove i soldi che incasso vanno a finire.

Pensateci 5 secondi. Io sono in autobus, il vicino con un POS come quello in foto mi ruba 25 euro dalla carta di credito che ho in tasca, a fine mese (se non ho attivato misure di sicurezza che mi avvisino delle spese) mi accorgo della cosa e dall’estratto conto della banca vedo chiaramente chi si è intascato i miei soldi, si perché quel POS, come il mio in negozio, deve esser collegato ad un conto, commerciale, con dati di chi lo gestisce. Tempo mezz’ora ho avvertito la carta, ho avvertito la banca, il conto viene chiuso e il truffatore denunciato. Oltre al fatto che probabilmente la Carta di credito mi rimborserebbe quanto sottratto.
I ragazzi di Bufale Net avevano già fatto chiarezza questa mattina andando anche a cercare la fonte di tutta la storia. Se siete curiosi trovate qui il loro articolo. Ma a mio parere bastano le poche righe qui sopra per farvi comprendere quanto poca attenzione nello scrivere l’articolo abbiano messo Libero Quotidiano e tutti gli altri che l’hanno ripubblicata dopo di loro.
Ad oggi nessuna banca ha segnalazioni in merito, insomma la truffa è nella foto che circola e il racconto che l’accompagna che non sono altro allarmismo sommato a disinformazione.
Se iniziassimo davvero a farla pagare a tutti i giornalisti che si limitano a copiare ed incollare notizie senza mai verificarle oggi saremmo ricchi!
maicolengel at butac.it
Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon! Può bastare anche il costo di un caffè!