L’aria che respiriamo

aria

CHE ARIA TIRA?

Aria di catastrofismo giornalettistico: dati omessi e distorti per fare squallido clickbaiting

L’articolo è di qualche giorno fa, dell’Unione Sarda ed è a firma di Matteo Tidili:

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L’aria italiana tra le più inquinate del mondo: ma quella migliore è in Sardegna

 

Come se tutta l’Italia avesse la stessa aria da Bolzano a Palermo tranne la Sardegna: un articolo “perfetto” per essere letto dai sardi, felici di respirare aria buona, e dai non sardi sconvolti per ciò che si apprende.

Noi di Butac da sempre siamo abituati a vedere titoli sparati e catastrofici che dipingono di volta in volta l’Italia come il paese più corrotto, quello dai carburanti più costosi e il più tassato senza dimenticare quello che deve costruire il parcheggio più grande.

Per esperienza quindi, appena vediamo qualche record europeo o mondiale negativo imputato al nostro Paese, soprattutto se sbandierato ai quattro venti,  sappiamo già che al 99% delle volte dietro c’è una bufala. E quando non proprio bufale, dati fortemente distorti, delle mezze verità, anzi, dei ¼ di verità e ¾ di omissioni, tagli e opportune dimenticanze o aggiustamenti di sorta. Insomma si dice che il bicchiere è mezzo vuoto tralasciando che sia anche mezzo pieno per evidenziare che il bicchiere… è vuoto, quando invece è pieno al 70%.

Che cosa non si fa per un click… per racimolare visioni quindi soldini dagli sponsor…

Cosa scrive un articolo quantomeno onesto come questo (di The Post Internazionale) sulla stessa identica notizia? Come si scrive in maniera tutto sommato responsabile?

  1. Si scrivono dati reali, cioè che il nord Italia (e non tutta l’Italia) ha zone (e non tutto il Paese) tra le più inquinate d’Europa (e non del mondo).
  2. Si citano le fonti con tanto di link al rapporto OMS da cui sono stati attinti i dati, contrariamente a ciò che fa l’Unione Sarda.
  3. Si cita il link da cui si è presa la mappa interattiva dell’inquinamento dell’OMS (WHO). L’Union Sarda non lo poteva fare in quanto ha fatto delle omissioni, come vedremo in seguito.
  4. Soprattutto non fa della stupida demagogia come fa l’Unione Sarda quando scrive che

    “A differenza dei media italiani che ancora evitano e sottovalutano l’argomento, all’estero non si parla d’altro e da poco la CNN ha indicato come zone peggiori al mondo il Pacifico occidentale, l’area mediterranea, i paesi sub sahariani ed il sud est asiatico”

    Proprio loro accusano i media nazionali di tacere, salvo poi fare informazione tendenziosa, ovvero “dimenticare” di dire il resto. Se si deve trasmettere false idee è meglio tacere, no? Oppure si faccia il tutto in maniera consona e responsabile come ha fatto The Post Internazionale: signori dell’Unione Sarda imparate!

Come potete vedere abbiamo un caso che evidenzia la differenza tra un’informazione seria e una poco seria: la differenza, oltre che nei titoli sparati, sta nel citare le fonti: sospettate sempre quando non vi vengono elencate le fonti, circostanze, nomi e link.

Ma che cosa avrebbe dimenticato di dire l’Unione Sarda di così tanto grave da essere messa sulla griglia? Oh, ma è molto semplice: guardate questa loro immagine dell’articolo:

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Si titola che l’Italia è tra i paesi più inquinati al mondo ma si mette una mappa dell’Europa: vi siete chiesti il perché? Perché non si è messa una mappa del mondo?

È molto semplice: perché si sarebbero smentiti da soli. Raccontare che l’Italia è tra i paesi più inquinati al mondo fa molta più audience e attira molti più click per cui non si poteva pubblicare la mappa di cui sotto. Diverso sarebbe stato se si fosse detta la verità senza catastrofismi: allora si che si sarebbe potuto citare la fonte della cartina dell’inquinamento da PM2.5, cioè questa, come ha fatto il The Post Internazionale.

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Cosa deduciamo? Viene difficile pensare che una Albania o Moldavia, paesi con un tasso di industrializzazione decisamente più basso di Francia Gran Bretagna o Germania, abbiano un tasso medio di PM2.5 superiore. Addirittura il Sahara risulta inquinatissimo così come il deserto arabico, zone completamente disabitate. Chi è che inquina lì al contrario dell’industrializzatissima USA? Si può pensare quindi che le ventilazioni oceaniche giochino un ruolo determinante per il ricambio di aria. Ovvero: io inquino ma il vento manda il PM2.5 da te. Tutti i Paesi europei affacciati sull’Atlantico e Mare del Nord sono “puliti”, mentre di mano in mano che si procede verso est e sud/est l’inquinamento aumenta.

Altra coincidenza: la maggior parte delle macrozone inquinate da PM2.5 sono caldi deserti completamente disabitati: ciò fa pensare ad una correlazione tra temperatura e PM2.5 .

Bisogna però precisare che nessun Paese è ugualmente inquinato in tutta la sua estensione, ma ci saranno delle chiazze qua e là più o meno dense di particolato. Io credo che qua si siano fatte delle misure a campione e poi si sia colorata tutta l’area in base ai dati misurati. Però è poco credibile pensare che il PM2.5 che c’è sul Gran Sasso sia lo stesso di quello di Roma o Napoli.

Leggendo comunque il rapporto OMS, potete vedere pure voi che, sì, la Pianura Padana è tra le zone più inquinate d’Europa (ma questo lo sapevamo anche vent’anni fa) a causa delle sue città industrializzate e dalla sua caratteristica orografia, ma esistono tanti altri Paesi nel mondo molto più inquinati. E badate bene che questa non vuol essere una minimizzazione dell’attuale situazione, ma solo una smentita all’articolo dell’Unione Sarda.

Questo è giornalettismo spazzatura: i fatti vanno raccontati integralmente e senza omissioni di sorta. Se la Sardegna vanta la migliore qualità dell’aria in Italia non è per via della sua bassa densità di popolazione e per la presenza, seppur localizzata, di aree ancora incontaminate, perché anche la Valle D’Aosta o il Trentino Alto Adige hanno queste caratteristiche. La verità è che è un’isola, quindi ha la tendenza ad essere meglio spazzata dai venti, inoltre è una regione d’Italia tra le meno industrializzate, infatti il reddito pro capite sardo è tra quelli regionali più bassi e molto al di sotto della media nazionale. Pure questo si sono dimenticati di dire!

Signori dell’Unione Sarda, signor Matteo Tidili: se dovete fare click baiting fatelo in maniera più intelligente senza mettersi alla stregua di tanti altri siti cazzari senza nessuna autorevolezza che pubblicano fesserie e dei quali potete leggere sulla nostra black list.

La reputazione vale molto più di quattro click!

Lola Fox
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