Le musulmane in piscina…

…Mestre come Kabul hanno titolato alcuni, l’Italia terra di conquista, altri…ma come stanno davvero le cose?

xenopiscina

Intanto un piccolo riassunto. Da qualche giorno sui social e sulla stampa italiana circola la notizia di un esperimento iniziato a Mestre per avvicinare le donne musulmane alla piscina (per loro e per i propri bambini, fino ai 7 anni). Non è la prima città a farlo e non vedo dove stia la particolarità, basta interdire agli uomini l’accesso alla piscina. Come riporta (correttamente ) La Nuova Venezia:

È un po’ anche questo il senso dell’iniziativa tutta al femminile promossa dal Comune: domenica prossima, il 18 e il 25 maggio dalle 9 alle 10.30 la piscina del Parco Bissuola sarà aperta. Ma esclusivamente alle donne. Con bagnine e istruttrici, per chi volesse imparare a nuotare. Nessun uomo sarà ammesso, con l’eccezione dei bambini tra i 5 e i 7 anni.

Avete letto con attenzione, l’esperimento è (per ora) per DUE domeniche, per la durata di 1 ora e mezza a volta, totale tre ore in due settimane, la piscina è riservata alle sole donne (di qualsiasi razza colore e nazionalità).
E allora perché devo leggere titoli così?

Piscina riservata a donne musulmane si nuota completamente coperte
MESTRE COME KABUL: PISCINA VIETATA AGLI ITALIANI! INDOVINA CHI NON DEVONO DISTURBARE

Nessun obbligo di esser coperte o di esser musulmani, nulla di quanto descritto da giornalari faziosetti era nei piani, ma solo una mezza mattina diversa dedicata solo alle donne… e a proposito di donne coperte, riporta sempre la Nuova Venezia:

Musulmane nella piscina “per sole donne e bambini”, successo di allegria
Nessun “burkini” alla Bissuola, solo costumi interi e bikini assieme alle italiane per imparare a nuotare e a conoscersi. E le polemiche si sono sciolte nei sorrisi

Quindi nulla di così diverso dal solito, se non l’aver evitato la presenza dei maschietti, italiani o musulmani che fossero. Io non sono di quelli che dicono si alle moschee al posto delle chiese, ma qui si tratta d’integrazione, se il costo di quest’integrazione è un’ora e mezzo la settimana su tutte le altre ore in cui a quelle donne in particolare è proibito andare non ci trovo nulla di male, poi come spiegato bene si tratta di UN progetto, quindi si ripeterà solo se avrà successo. Si può non concordare, non apprezzare, non accettare, e si può esprimere dissenso in merito, ma farlo inventando cose è ridicolo.

Ancora più ridicolo è quando tre giorni primi si sia gridato allo scandalo e tre giorni dopo si racconti la notizia in maniera diametralmente opposta come ha fatto il Gazzettino che in data 9 maggio titolava così:
Piscina riservata a donne musulmane si nuota completamente coperte
9maggio-gazzettino
 
mentre tre giorni dopo:

Solo donne in piscina, una mamma si commuove: «Mai vista una»

L’esperimento per permettere di nuotare anche a chi è di fede musulmana. Oggi si sono presentate trenta “bagnanti”

mammemusulkmanepiscinae nell’articolo specificano per bene che c’erano donne, solo donne, poco importa di che religione e/o nazionalità, ci sono donne anche di religione cattolica che magari in piscina ci vanno ma starebbero meglio lontane dagli sguardi maschili, magari anziane signore che non disprezzano l’attività fisica ma si sentono poco a proprio agio in costume da bagno…le possibilità sono infinite…se per favorire le donne si tiene riservato un piccolo spazio all’interno di una piscina comunale non ci trovo davvero nulla di male, cavalcare la cosa come lesione dei diritti degli italiani lo trovo davvero uTonto.

maicolengel at butac puntoit