L’ostia miracolosa

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Non so come mai, ma questa storia dell’ostia miracolosa in Italia ha iniziato a girare in settembre, pur essendo diventata virale in Brasile già a metà agosto.

Uno dei tanti che ci è cascato con entrambi i piedi è stato Maurizio Blondet, che evidentemente si è accorto dell’errore e ha rimosso l’articolo, che però era già stato linkato o copiato su svariati altri siti.

Google comunque non dimentica:

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Il post più in alto è l’articolo vero e proprio oggi rimosso, quello invece più in basso è un’indicizzazione dell’immagine, che evidentemente Google ha trovato anche “linkata” da altre pagine del blog di Blondet, segno che è stata online il tempo sufficiente perché Google ne avesse memoria. Ma poi puff, è svanita.

.. Il 15 agosto 2016 in Tangarà da Serra, Brasile (Mato Grosso) nella celebrazione dell’assunzione quando il prete alzò l’Ostia per la consacrazione vide che ne usciva sangue e perplesso l’ha messa subito dentro la coppa ma l’Ostia non scende rimane in aria, fluttua.  Dall’Ostia scendono delle gocce di sangue che raggiungono il calice e ne aumenta la quantità. Il prete si sente male. La suora missionaria che era sull’altare ad aiutare al posto dei chierichetti  che erano via per un ritiro, HA SOCCORSO IL SACERDOTE
L’ostia venne esposta fino a mezzanotte e tutti della cittadina sono venuti a vederla. La foto é stata scattata dalla suora che ha visto tutto e inviata al mio nipote. E una sua amica. L’Ostia é stata inviata alla Santa Sede per essere analizzata. Vogliono vedere se il sangue é compatibile con quello dell’Eucaristia di Lanciano, dove era avvenuto il miracolo…
L’ostia non è stata spedita da nessuna parte. Acidigital, testata cattolica brasiliana già il 18 agosto spiegava bene tutta la vicenda, pubblicando tra l’altro un secondo scatto che mostra meglio le proporzioni di ostia e calice.
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Il racconto è molto semplice, se ci pensate. Il prete durante l’eucarestia ha bevuto il vino e “toccato” l’ostia che nel venire estratta si è bloccata sulla parete del calice. Il prete ha chiesto dell’acqua per purificare l’ostia al chierichetto, lo stesso ha attirato l’attenzione del prete sul fatto che l’ostia bagnata di vino sembrava mostrare un volto.  Ovviamente il volto di Gesù Cristo, secondo il chierichetto. I membri della congregazione a quel punto sono accorsi all’altare scattato foto subito diffuse sui social. La diocesi non ha parlato da nessuna parte di “miracolo”, vedere forme familiari nelle macchie è qualcosa che il nostro cervello fa da sempre.

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Questo è stupido. Non capisco come un’immagine dei miei genitori che fanno sesso possa dirmi qualcosa sulla mia emotività. Originale da: channellate.com

Si chiama pareidolia:2bb46a0c67e3427cc5a493ab66cfc4b7

È la tendenza istintiva e automatica a trovare strutture ordinate e forme familiari in immagini disordinate; l’associazione si manifesta in special modo verso le figure e i volti umani. Classici esempi sono la visione di animali o volti umani nelle nuvole, la visione di un volto umano nella luna (il “sembiante della luna”) oppure l’associazione di immagini alle costellazioni. Sempre alla pareidolia si può ricondurre la facilità con la quale riconosciamo volti che esprimono emozioni in segni estremamente stilizzati quali le emoticon.

Non credo sia necessario aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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