Il salvataggio dove si tocca

Vedo condividere in giro, senza che ancora abbia raggiunto grande viralità, un’immagine che mostra uno salvataggio in mare fatto dall’imbarcazione Aquarius, di SOS Mediterranée.

L’immagine è questa:

La versione che sta circolando sui social network usa due freccette per mettere in evidenza il ragazzo in primo piano, sostenendo che sia evidente come lo stesso tocchi terra con i piedi. Su Twitter l’ho trovata sul profilo di Alfio Krancic:

L’intento è chiaro, sostenere che si tratti di una messinscena. Peccato, perché basta fare qualche ricerca per trovare altre immagini dello stesso salvataggio che mostrano come ci si trovi in mare aperto. La satira la accetto da tutti i lati, l’uso del proprio profilo per diffondere disinformazione che poteva essere verificata in tre minuti invece lo trovo triste.

Che prova è la foto?

Ma la stessa foto di cui stiamo parlando, se analizzata con attenzione, ci mostra un ragazzo fotografato da qualcuno che ha immortalato l’attimo, senza darci modo di capire se stia “in piedi” immobile, o se si stia muovendo in su e in giù. Si vede un muscolo del braccio in tensione, senza che però lo sia la corda, ma come vi ho detto sulla pagina Twitter di SOS Mediterranée ci sono tutti gli altri scatti dello stesso salvataggio, si vede chiaramente che l’imbarcazione si trova in mare aperto, la zona è a oltre 35 miglia dalla costa libica, vicino all’area delle piattaforme petrolifere; la costa più vicina, escludendo il ritorno in Libia e l’approdo in Tunisia, è Lampedusa, quindi le acque territoriali italiane. Ma questo discorso l’abbiamo già fatto.

Ancora immigrati?

Siamo ancora a parlare di immigrati quando ormai dovrebbe essere chiaro anche al meno informato che l’immigrazione non è il principale problema italiano. Ma dare a intendere che lo sia è un ottimo sistema per non avere la necessità di preparare programmi politici degni di questo nome. Purtroppo ci attende ancora un lungo mese di campagna elettorale fatta coi piedi.

maicolengel at butac punto it

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