Troppo effeminato, tolto alla madre

C’è una notizia che da pochissimo tempo sta diventando virale, me l’hanno segnalata su la Repubblica, ma l’ho trovata su tantissime testate. La fonte di tutte è Il Mattino di Padova, che ha scritto un articolo esaustivo in merito. Peccato che tantissimi riprendano solo il titolone e non l’intera citazione finale dalle parole della Corte.

“Troppo effeminato”, Tribunale dei minori toglie il figlio 13enne alla madre

Così la Stampa, ma i titoli (come anche quello de Il Mattino) sono tutti uguali, fanno leva sull’essere effeminato del tredicenne.

Peccato che la parte più importante a mio avviso da tanti non venga citata in alcuna maniera, il Mattino la storia ce la raccontava in questi due paragrafi, la versione dell’avvocato della madre:

Per i giudici Marco (un nome di fantasia, ndr) deve essere trasferito in una comunità lontano da casa. Perché? «Perché i servizi sociali sostengono che i suoi atteggiamenti effeminati sono addebitabili alla mamma e alle sorelle, visto che le sue figure di riferimento sono solo femminili», sostiene l’avvocato della madre.

La versione della Corte:

«Il suo mondo affettivo risultava legato quasi esclusivamente a figure femminili e la relazione con la madre appariva connotata da aspetti di dipendenza, soprattutto riferendosi a relazioni diadiche con conseguente difficoltà di identificazione sessuale, tanto che in alcune occasioni era andato a scuola con gli occhi truccati, lo smalto sulle unghie e brillantini sul viso. Emergeva poi un forte conflitto di lealtà con la madre»

«Nella relazione con i pari e gli adulti è aggressivo, provocatorio, maleducato, tende a fare l’eccentrico. Tende in tutti i modi ad affermare che è diverso e ostenta atteggiamenti effeminati in modo provocatorio»

«necessità di permettere a Marco un funzionamento differenziato rispetto a quello materno e di avere uno spazio che gli consenta di incontrare i suoi pensieri ed i suoi desideri con conseguente percorso di revisione del suo mondo interno così come oggi lo percepisce»

«Il tribunale non allontana per un presunto atteggiamento effeminato. Noi non abbiamo preconcetti relativi alle tendenze legate alla sfera sessuale. Ogni provvedimento che limita la responsabilità genitoriale è legato a una visione complessiva che riguarda l’adeguatezza o meno dei genitori a svolgere il proprio ruolo e la tutela del minore, che è il nostro interesse primario, può portare a una riduzione della loro stessa responsabilità».

La presidente non entra nel merito del caso specifico, che sarà affrontato nel corso di una udienza fissata nei prossimi giorni, ma ricorda che va valutata quella situazione generale, legata ad atteggiamenti di aggressività, provocazione, educazione, complessità della situazione familiare segnalati dai servizi sociali, che esprimono «un disturbo di personalità». La vicenda del minore è seguita da anni dai servizi e dal tribunale e l’ultimo provvedimento accogliere una richiesta di allontanamento fatta dalla procura minorile. Comunque, si tratta – a quanto si apprende – di un provvedimento temporaneo che sarà valutato proprio nel corso dei prossimi mesi per una ulteriore decisione.

Quindi a detta della Corte le problematiche non sono quelle legate al suo essere effeminato (motivazioni che credo un giudice sappia bene che non possono bastare per un allontanamento) ma a svariate problematiche riscontrate dagli assistenti sociali. Io non faccio parte della Corte, non ho letto le pratiche in merito non posso esprimere un giudizio. Ma ritengo che il clamore mediatico per una storia che deve ancora vedere la sua conclusione, mettendo sul banco degli imputati i giudici sia una sciocchezza, che va ad accendere i riflettori su un ragazzo che magari non ha bisogno di questo genere di attenzioni.

Ma questa è solo la mia umile opinione di blogger.

maicolengel at butac punto it