119mila uTonti

AGGIORNAMENTO

La testata di cui parliamo poco sotto al momento, 8 agosto 2016, sembra non pubblicare post come all’epoca del nostro articolo e di quelli pubblicati dai colleghi che l’hanno preceduta, i post della pagina sono molto più in linea con il titolo, pertanto quanto segue va letto nell’ottica del momento in cui la sbufalata fu fatta, il post bufalaro è stato rimosso.

Si, perché non mi viene da definire in altra maniera i soggetti che seguono pagine come Polizia di Stato fan page o altre pagine non ufficiali che si fregino di titoli altisonanti. uTonti convinti che si tratti di profili “ufficiali” o comunque che abbiano qualche collegamento vero con le forze dell’ordine.

lodoinsulti

E invece si tratta di pagine gestite da gentaglia, uguale identica ai truffatori che vi chiamano al lavoro per offrirvi l’abbonamento alla Rivista della Guardia di Finanza, o a quella della Polizia di Stato…

E guarda caso pubblicano tanta fuffa, ma proprio tanta.

L’ultima sciocchezza che mi avete segnalato è questa:

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Approvata il “Lodo anti insulto”. Multe per chi insulta Renzi e gli altri politici su Facebook!

Seguito da questo messaggio:

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Sembra proprio così. “Giustamente” il governo ha approvato questo metodo sanzionatorio (da 50 a 250 euro) per chi offende Renzi e altri politici sui social. Diffamare diventerà costoso anche se si tratta di somme esigue. Quindi cari amici iscritti state attenti ai commenti verso chi ci governa. Faccio una riflessione però, chi ingiuria un poliziotto nello svolgimento del suo dovere non è più reato…

Allora prima di tutto vorrei rendervi edotti che la notizia è una bufala, a dimostrazione che Polizia di Stato FanPage è una pagina fuffa che non merita il vostro like, non esiste un DDL che ne parli, ovvio che diffamare ed insultare restano reati nel nostro ordinamento, e che nessuno (in teoria) può farlo senza rischiare d’incorrere in una denuncia. Come spiega AltaLex:

Postare un commento offensivo sulla bacheca di facebook della persona offesa integra il reato di diffamazione a mezzo stampa. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 24431/2015, ha stabilito che inserire un commento su una bacheca di un social network significa dare al suddetto messaggio una diffusione che potenzialmente ha la capacità di raggiungere un numero indeterminato di persone, sicché, laddove questo sia offensivo, deve ritenersi integrata la fattispecie aggravata del reato di diffamazione.

Ma non è una novità, non è collegato a Renzi o ai politici in generale, non c’è differenza a dare dello str… a uno o all’altro Matteo, anche se è il vostro compagno di banco. Chi vi vuole far credere che sia una novità introdotta da questo governo non è un poliziotto (o forse sì, chissà) ma solo un demente che ha aperto una pagina del genere per fare disinformazione e politica, e ci riesce benissimo, perché sfruttando il marchio della Polizia di Stato passa tutto quanto dia addosso a chi non gli sta simpatico, che siano immigrati, clero, partiti avversi, poco importa.

Basta che se ne parli male e si parli bene della Polizia.

Quello che una volta mi lasciava un filo sconcertato era che nessuna delle istituzioni facesse nulla per arginare il fenomeno, basterebbe che le varie pagine ufficiali della Polizia di Stato facessero una Black List coi siti che non hanno il loro benestare, e invece sembra sempre che ci sia una qualche collusione tra gli uni e gli altri. 

A volte purtroppo le mie ricerche mi hanno fatto scoprire che dietro queste pagine fuffa si celano ex membri delle forze dell’ordine, o sindacalisti delle stesse, il che mi ha portato a pensare che possa esserci una qualche protezione, non mi spiego altrimenti il perché nessuno intervenga.

Ma d’altronde basta avere bene a mente che uno dei più importanti medici antivaccinisti italiani lavora (o per meglio dire collabora) con la Polizia di Stato, e lo stesso vale per il presidente di una delle associazioni fuffa anti sperimentazione animale. Che si tratti di strapotere di alcune lobby, o collusione dove cane non mangia cane non lo so, ma non è da paese civile quale dovremmo essere.

Siamo un paese un paese incapace di fare le cose come si dovrebbe, un paese dove sono i furbi a regnare e dove noi normali cittadini dobbiamo solo sperare di non finire nel mirino di uno di questi soggetti.

Mi piacerebbe tanto che voi che avete messo il vostro like su pagine del genere mi spiegaste il perché.

Hai il tuo like su una di queste pagine?

Ti prego non ha senso che tu segua Butac e anche questi soggetti, scegli, o la razionalità o la fuffa…

Siate Utenti, non uTonti.

In chiusura mi accorgo che già a marzo 2016 ne avevano già parlato anche i colleghi di bufale.net a dimostrazione che è fuffa che continua a girare imperterrita senza alcuna verifica.

maicolengel at butac punto it

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