150 mila riservisti in allerta

Amo gli articoli di Marcello Foa, perché sono sempre così ricchi di fonti e citazioni da rendere quasi inutile il lavoro di fact-checking…

No, sto scherzando, ma a volte preferisco sorridere piuttosto che pensare seriamente a cosa passi per la testa quando si pubblicano articoli così:

L’America allerta 150mila riservisti. Guerra in vista?

Sta per iniziare una vera guerra? I segnali che giungono in queste ore sono molto allarmanti. L’esercito americano sta inviando in queste ore a 150 mila riservisti delle lettere con un preavviso di mobilitazione. L’annuncio ufficiale del ministero della Difesa dovrebbe essere dato a breve, ma alcuni riservisti che hanno già ricevuto la missiva lo stanno raccontando ad amici e parenti, i quali iniziano a far circolare le notizia. Secondo queste indiscrezioni, provenienti dagli Stati Uniti, l’obiettivo del Pentagono sarebbe di poter disporre di questa forza entro un paio di settimane dall’annuncio della mobilitazione vera e propria. Il messaggio che viene lanciato in queste ore è chiaro: decisioni potrebbero essere imminenti, tenetevi pronti a partire.

L’articolo è datato 9 aprile 2017, ma oggi (mentre scrivo) siamo al 10, e né la Casa Bianca né il Ministero della Difesa americano hanno dato alcun annuncio ufficiale. Oltretutto non vedo perché dovrebbero richiamare in servizio 150mila persone quando l’esercito degli Stati Uniti conta 460mila soldati attivi.  Oltre a quelli ci sono circa 500mila riservisti, quali avrebbero scelto e con che criterio? Come fa Foa a sapere una cifra così precisa?  Non è dato saperlo. Nessuna fonte viene citata, se non questi fantomatici amici e parenti. Buffo che una ricerca online non porti alcun risultato se non su siti complottari. Neppure uno dei siti americani preferiti dallo stesso Foa e dall’amico Giulietto Chiesa, Veterans Today, ne fa cenno.

La fonte, la fonte!

Ed è strano visto che i suoi lettori sono in parte riservisti. Molto strano. In compenso la notizia è su altri siti, che come fonte ci danno un giornalista indipendente, o meglio un signor nessuno. E la notizia che riportano non è proprio come la racconta Foa:

H. R. McMaster Manipulating Intelligence Reports to Trump, Wants 150,000 Ground Soldiers in Syria

Che tradotto:

McMaster sta manipolando i rapporti dell’intelligence a Trump, vuole mandare 150mila truppe di terra in Siria

Ok? Avete capito bene? Nessuna lettera ai riservisti, ma una possibile manipolazione da parte di uno dei consiglieri di Trump, consigliere che, secondo un giornalista indipendente, vuole mandare truppe di terra a combattere in Siria. Ma chi è questo “giornalista indipendente”? Basta cercare su Wiki, e voilà:

Mike Cernovich (born November 17, 1977) is an American social media personality, writer, and conspiracy theorist. Usually described as part of the alt-right,[5][6][7][8][9][10] he describes himself as “new right”[11] and an “American nationalist”.

Quindi una personalità del web, scrittore e teorico dei complotti, si definisce un nazionalista americano della nuova destra. Teorico dei complotti, nazionalista, nuova destra. Tutte e tre definizioni che a me spaventano un filo. Cernovich ha ammesso più volte di comportarsi da troll della rete per denigrare i suoi avversari e portarli al suo livello, siamo di fonte ad un cretino che ama litigare online, xenofobo, ed è uno degli idioti che condivisero la storia del Pizza Gate. Vi pare una fonte affidabile da consultare? Evidentemente nemmeno per Foa lo era, e quindi ha evitato di nominarlo, ma è la prima fonte americana che ha diffuso la storia dei 150mila riservisti.

La terza guerra mondiale

Centocinquantamila riservisti: per fare cosa? Un attacco in grande stile alla Siria? Colpire prima Damasco e poi Teheran? O l’obiettivo è la  Corea del Nord? Purtroppo la sciagurata svolta di Donald Trump – che si è arreso ai neoconservatori facendo propria l’agenda strategica che in campagna elettorale aveva promesso di combattere – autorizza qualunque ipotesi. Anche quella più drammatica e sconvolgente di una guerra alla Russia di Putin.

E non è  un caso che Assad, il governo iraniano e il Cremlino in queste ore abbiano dichiarato che “l’attacco americano alla base siriana ha superato molte linee rosse * che da adesso in avanti “risponderemo con la forza a qualunque aggressione”.

Questo significa che Putin ha perso ogni speranza di raggiungere un accordo con Washington. E che si prepara agli scenari peggiori.

Attenzione, e mi angoscia molto scriverlo, ma da diversi decenni la pace nel mondo non è mai  stata così a rischio.

Neppure io sono tranquillo, ed è vero che il governo iraniano e Assad abbiano rilasciato quella dichiarazione, come Reuters ci spiega. Ma la pace nel mondo non c’è mai stata, forse se proprio vogliamo essere pignoli c’è stata nel mondo occidentale dove viviamo noi. Ma anche pur senza essere veramente in guerra non mi pare che gli ultimi 30 anni siano stati di pace, c’è stata l’invasione del Kuwait, la prima guerra del Golfo, la seconda guerra del Golfo, atti di terrorismo prima fatti da Al Qaeda, poi da militanti daesh, insomma direi che di guerre ce ne siano costantemente. Che Foa, lieto di essere residente svizzero, si senta solo oggi angosciato mi fa sorridere. Io che giro il mondo, per piacere, da vent’anni, è da tempo che non mi sento tranquillo, neppure a casa mia.

L’articolo di Foa è del 9 aprile, a seguire la stessa identica notizia è stata ripresa da:

  • Blasting News
  • Come Don Chisciotte
  • Il Meteo
  • Silenzi e falsità
  • Redazione Italia
  • Sardegna News
  • I tre sentieri
  • Il sussidiario
  • Rischio calcolato

Tutti siti che evidentemente ritengono che Foa fonte valida e autorevole. La maggioranza di quelli citati qui sopra altro non hanno fatto che copiare ed incollare tale e quale l’articolo che in origine era apparso sul Corriere del Ticino e sul blog de Il Giornale. Copiare pari pari, questo non è fare informazione, questo non è aiutare il lettore nella comprensione del mondo che ci circonda, questo è monetizzare sul lavoro (malfatto) di altri.

Tanto il lettore non si pone nessuna domanda, a fatica legge il titolo, magari si allarma, probabilmente condivide. Perché è così che funziona la rete della fuffa.

È curioso notare che nelle stesse ore un altro allarme è stato lanciato da testate in lingua inglese (che non fanno cenno dei 150mila riservisti americani). L’allarme riguarda 150mila soldati cinesi che, secondo testate del livello del Daily Mail, avrebbero fatto arrivare sul confine con la Corea del Nord.

Non credo sia necessario aggiungere altro, come sempre, specie su queste questioni, siate scettici, siate diffidenti.

maicolengel at butac punto it
Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!