ettorre ett Ogni tanto sarebbe bello se, oltre a urlare, portaste delle fonti riguardo le vostre affermazioni. Così ci facciamo tutti un’idea più chiara sulle fake news e sui coglioni a cui piacciono.
Qualche giorno fa ho pubblicato qui su BUTAC una notizia:
Croce rossa respinge italiano affamato: “non hai certificato da profugo”
Nella mia analisi dei fatti vi spiegavo come diverse testate avessero trattato la storia, chi in maniera seria chi cavalcando la xenofobia. Nel frattempo Neil Perri aveva cercato di contattare la Croce Rossa per avere maggiori dettagli sui fatti. I tre modi in cui era stata trattata la storia diventano per magia quattro.
Vi riporto integralmente la mail che abbiamo ricevuto:
Buonasera.
Si tratta di una vicenda di un paio di anni fa che ora questo sito ha ripreso come fosse successa in questi giorni.La cosa ebbe una certa risonanza perchè fu pubblicato un articolo sull’edizione locale del Gazzettino, in cui la giornalista, svolta una sommaria inchiesta presso il Comune ma senza cercare un confronto con Croce Rossa, prese per buone tutte le affermazioni di questa persona. Ci furono nei giorni seguenti alcuni chiarimenti con articoli successivi, ma come si sa, le correzioni non hanno la stessa risonanza della notizia originaria. Inoltre la notizia fu ripresa con notevoli distorsioni da alcune testate nazionali che parlarono di pasto caldo rifiutato perchè l’interessato non era un profugo. Preliminarmente c’è da dire che il Comitato di Belluno non distribuisce nè ha mai distribuito pasti, ma generi alimentari e di conforto e quando è possibile anche abiti usati. In sostanza è vero che la persona fu invitata a rivolgersi ai servizi sociali del Comune per ottenere una attestazione di “stato di necessita” o come la vogliamo chiamare, ma è la stessa procedura adottata per chiunque, Italiano o Straniero. Le volontarie in quell’occasione applicarono le disposizioni emanate dai vertici del Comitato in carica che, vista la scarsità di risorse e comunque per un ordine di giustizia, imponevano di accertare lo stato di necessità prima di erogare gli aiuti.Il nuovo consiglio direttivo del Comitato di Belluno eletto nell’aprile del 2016, ha deciso di correggere il tiro e di consentire comunque la consegna di un pacco di viveri di “emergenza” a chiunque si presenti per la prima volta, e, quando giustificato, anche la seconda volta, ancorchè privo di documentazione, evitando così il rischio di lasciare qualcuno senza risorse. Posso anche dire che sono stati fatti interventi “urgenti” consegnando pacchi viveri a persone segnalate da fonti affidabili, in giorni non previsti per il servizio di assistenza e prescindendo da qualsiasi documentazione.Per ciò che riguarda la discriminazione Italiano/straniero dico solo che Croce Rossa Italiana impronta tutte le sue attività ai 7 Principi che costituiscono la “legge fondamentale” del Movimento Internazionale di Croce Rossa fra i quali ricordo Umanità, Imparzialità, Indipendenza. Dunque noi non guardiamo al colore della pelle, alla religione professata, alla fede politica o alla cittadinanza/residenza di chi ci chiede aiuto, né ascoltiamo le pressioni o sollecitazioni di questo o quel gruppo di potere o di opinione, poiché il nostro unico obiettivo è di alleviare le sofferenze, di qualsiasi natura e di chiunque ne venga colpito. Per noi è tanto importante, che non abbiamo mai fatto una statistica sulla ripartizione degli aiuti erogati in base alla provenienza, o altri criteri simili, delle persone beneficiarie.A disposizione per ulteriori chiarimenti, cordialmente saluto.IL PRESIDENTEFABIO ZAMPIERI
Croce Rossa Italiana Comitato di Belluno