Acqua e limone ogni giorno…

…reflusso per contorno!

ACQUALIMONE

È qualche tempo che gira voce, non solo su Internet, di un rimedio “miracoloso” e naturale che servirebbe a disintossicare l’organismo e a drenare l’intestino. Basterebbe bere acqua e limone al mattino. Digiuni.

Da dove nasce questo rimedio eccezionale? Pare che sia una ricetta base della Naturopatia Oberhammer. Per fortuna sul suo sito l’autrice del metodo, perlomeno, ne sconsiglia l’uso in caso di gastrite… ma andiamo con ordine.

Disintossicare il nostro organismo?

È proprio necessario disintossicare l’organismo? Posso dire con assoluta certezza che “disintossicazione” è un termine medico “trasformato in una strategia di marketing progettata per il trattamento di condizioni inesistenti”. La vera disintossicazione è fornita negli ospedali in situazioni in cui è a rischio la vita, come nei casi di abuso di farmaci, alcool e sostanze tossiche. Si applica anche quando esiste un’insufficienza di qualche natura nello smaltimento delle tossine endogene – in quel caso, si parla di dialisi.
Il termine, quindi, è usato impropriamente per indicare una “pulitura” del nostro organismo da un’intossicazione da non meglio definite tossine che, in realtà, non è mai avvenuta. A meno che non si abbia ingerito una notevole quantità di mercurio o altri metalli, oppure non vi sia stato un avvelenamento (funghi, spore o altro) la disintossicazione è completamente inutile.

Drenaggio intestinale?

In un individuo sano l’organismo non ha bisogno di aiuti esterni per mantenere equilibrati i livelli di flora batterica intestinale e di elettroliti. Un intervento in questo senso potrebbe alterare questi delicati equilibri e portare a disidratazione, scompensi elettrolitici e la distruzione della flora intestinale come nel caso dei tanto alla moda “drenaggi intestinali”.

Controindicazioni ed effetti collaterali.

Come già detto sul sito, Simona Oberhammer sconsiglia l’uso del “trattamento” agli individui affetti da gastrite. Eppure non viene, per esempio, consigliato di ingerire alcunché successivamente alla somministrazione – che, vorrei ricordare, viene consigliata a digiuno.
(CORRETTO DOPO LE DOVEROSE SEGNALAZIONI) Anche se l’acido citrico avesse potere alcalinizzante il nostro organismo manterrebbe il PH ematico costantemente sul valore di 7,4. Le tanto decantate proprietà alcalinizzanti del limone come di tantissimi altri alimenti e ritrovati sono completamente false e inutili come inutile è la cosiddetta “dieta alcalina”. A riguardo, per maggiori informazioni, rimando alla lettura di questo articolo di Salvo Di Grazia (MedBunker).
L’acido citrico, nei pazienti affetti da gastrite, può danneggiare la mucosa gastrica poiché aumenta l’acidità (abbassa, quindi, il pH). Può avere, a lungo andare, effetti negativi sulla mucosa anche in individui sani. L’acido citrico, inoltre, può nuocere anche il cavo orale con la sua azione erosiva a carico dello smalto dei denti.

Conclusioni

Il famigerato metodo “miracoloso”:

  • Non serve a disintossicare
  • Non serve a drenare l’intestino
  • Può portare a disturbi come esofagite, reflusso gastro-esofageo, gastriti
  • Non è indicata nei pazienti affetti da gastrite
  • Non ha reali proprietà alcalinizzanti.
  • Può danneggiare lo smalto dei denti

Rimane comunque una buona fonte di vitamina C, anche se non la migliore: le arance ne contengono di più e ancora maggiore è la quantità contenuta nei peperoni. È meglio non prenderla a digiuno e, comunque, conviene riempire lo stomaco con qualcosa di solido.
Il mio consiglio è quello di seguire una dieta completa ed equilibrata, con molta frutta e verdura e il giusto apporto di proteine, grassi e carboidrati. Nel dubbio, chiedete sempre a un medico preferibilmente specializzato in scienze dell’alimentazione.
-Implementazione-
In seguito ai commenti mi sembra dovuto fornire maggiori chiarimenti riguardo le proprietà benefiche degli agrumi. Per fare ciò vorrei portarvi alcuni studi incentrati sugli effetti protettivi degli olii essenziali presenti in alcune specie del genere Citrus sulla mucosa gastrica e il loro possibile utilizzo farmaceutico nelle ulcere gastriche.
Gli articoli sono:
1. Gastric Ulcers in Middle-Aged Rats: The Healing Effect of Essential Oil from Citrus aurantium L. (Rutaceae)
2. Effects of limonene and essential oil from Citrus aurantium on gastric mucosa: Role of prostaglandins and gastric mucus secretion
3. Gastroprotective mechanisms of Citrus lemon (Rutaceae) essential oil and its majority compounds limonene and β-pinene: Involvement of heat-shock protein-70, vasoactive intestinal peptide, glutathione, sulfhydryl compounds, nitric oxide and prostaglandin E2
Per chiarire senza entrare troppo nel dettaglio, gli olii di cui si parla sono principalmente presenti nel C. Aurantium, di cui il principale risulta essere il Limonene (LIM). Questo si trova anche nel limone insieme ad un altro olio dagli effetti simili denominato β-pinene.
Gli effetti di questi oli sono gastroprotettori mediante la stimolazione della produzione della componente mucosa che protegge la parete gastrica dall’azione degli acidi.
Ma dove si trovano esattamente questi olii? Nella buccia del limone e del C. Aurantium, ma non nella polpa, quindi tramite la spremitura dell’agrume non se ne assume. Inoltre le concentrazioni a cui questi oli sono efficaci in questo effetto protettore sono ancora in fase di studio e ricerca.
Con questo articolo non si vuole però minimamente censurare la pratica di assumere limone a stomaco vuoto, semplicemente si cerca di fare una corretta informazione, parlando dei rischi collegati a una pratica simile. Ovviamente se si hanno dei benefici dall’assunzione il consiglio è di continuare, ma di non fare l’errore di pensare che se qualcosa funziona su se stessi allora possa essere la panacea dei mali di altre persone. I nostri organismi sono certamente simili, ma la variabilità genica, le differenti abitudini alimentari, gli stili di vita e similia, impattano profondamente sul nostro corpo e sul suo funzionamento, pertanto sono necessari studi che tengano conto di tutte queste variabili per poter arrivare a conclusioni oggettive e realmente rilevanti.
Paolo Ceccacci, PA e Marco Delli Zotti
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