Adeste Fideles: due articoli al prezzo di uno

ADESTEFIDELIS

Stavolta trattiamo un caso insolito, la stessa notizia, pubblicata dalla stessa testata, con due versioni opposte.
BergamoNews ha pubblicato il 20 Novembre quest’articolo:

“Brano troppo cristiano”: niente Adeste Fideles a scuola al concerto natalizio

L’insolita richiesta è arrivata direttamente dalla scuola e già si annunciano polemiche: al tradizionale concerto di Natale del 19 dicembre prossimo nella palestre dell’Istituto Comprensivo Statale di Casazza la banda parrocchiale del paese non potrà suonare Adeste Fideles perchè brano troppo legato alla religione cristiana e che potrebbe offendere i bambini di altre fedi.

Poche ore dopo, senza aggiornare l’articolo, ha pubblicato quest’altro piccolo pezzo:

La dirigente di Casazza: mai impedito l’Adeste Fideles E la religione non c’entra

E ricostruisce: “In una riunione di interclasse con gli insegnanti ho soltanto chiesto cosa c’entrasse quel brano con il progetto didattico che si stava costruendo e che si intitola ‘i musicanti di Casazza'”.

La somma dei due evidentemente ci racconta la storia completa, peccato che in coda al primo pezzo non sia stata pubblicata chiaramente la versione della dirigente.
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Vediamo di spiegarci meglio:
A Casazza una banda parrocchiale si è offerta di partecipare ad uno spettacolo che metta in scena i Musicanti di Brema, ribattezzati per l’occasione i musicanti Casazza. Per chi non conoscesse la fiaba dei musicanti di Brema, qui nella sua versione del 1922 di Walt Disney:

Un asino, un cane, un gatto e un gallo, vissuti in quattro diverse fattorie, vengono trattati male e cacciati via dai loro padroni una volta invecchiati. Decidono allora di abbandonare il proprio territorio e scappano via, fino a quando si incontrano e decidono di andare insieme a Brema per vivere senza padroni e diventare musicisti nella banda della città.
La fiaba è un classico ed è molto semplice. Adeste Fideles non ha nulla a che vedere con la storia. La domanda della dirigente scolastica non è sbagliata.
Che da qui si sia voluto ricamare per fare un po’ di sensazionalismo? O è un modo per fare politica e apparire sui giornali per qualche fazione? Onestamente non m’importa, quello che m’interessava evidenziare è che BergamoNews pur riportando entrambe le dichiarazioni sta facendo quanto altri giornalisti mi hanno detto essere prassi. Quando si riporta una notizia spesso si evita di contattare la parte avversa per una conferma/smentita, i fatti si narrano per come li si è avuti, poi in seconda istanza ben venga un secondo articolo a correggerli o ampliarli. Chi me l’ha raccontata mi dice essere una norma all’interno di tantissime redazioni. E questo secondo me è sintomo del male diffuso nel giornalismo italiano.
Basta dare un’occhiata ai commenti sul sito di BergamoNews per accorgersi di quanti abbiano sollevato qualche obiezione alla maniera scelta per trattare i fatti.
maicolengel at butac.it
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