AIDAA e L’isola dei famosi

 

Marco Ferri e Giucas Casella denunciati, o almeno questo è quanto riportano tante testate nazionali:

Qualcuno ha detto AIDAA?

Una volta a leggere queste notizie mi scappava da ridere: a parte l’inutilità dell’informazione, ma cosa ce ne frega se un signor nessuno ha denunciato due “famosi” per maltrattamento di animali? La notizia è notizia se un giudice riterrà che sono colpevoli, che senso ha metterli alla berlina prima? Ma per un certo genere di giornalismo la notizia è tutto. Sono tranquilli che non verranno mai denunciati da Casella e Ferri per averla pubblicata, anzi, magari l’esposizione mediatica fa anche loro piacere.

Una volta mi scappava da ridere…

Ma perché ho esordito dicendo che una volta mi scappava da ridere? Il problema è che dopo cinque anni di BUTAC so fin da subito chi si cela dietro quei titoloni, e so che quei giornali che ne riportano le parole non fanno altro che il suo gioco. Sapete tutti di chi stiamo parlando, vero? Il solito Lorenzo Croce, presidente di AIDAA, di cui nessuno ha mai visto un bilancio o uno statuto. L’associazione che Croce presiede esiste solo sulla carta e sui siti dove la si fa apparire. Croce da anni imperversa su giornali di vario genere, ma ultimamente la sua presenza era ridotta al lumicino, peccato vedere come basti pochissimo per riportarlo alla ribalta.

Di lui e di AIDAA abbiamo parlato fino allo sfinimento, donargli visibilità è solo fare pubblicità totalmente gratuita a un soggetto che campa di donazioni senza avere mai prodotto prove del bene che fa nei confronti della collettività, difendendo gli animali. L’unica cosa che Croce fa in abbondanza è denunciare, sempre, ogni settimana lui denuncia qualcuno. Non gli costa niente farlo, non ha nulla da perdere, solo da guadagnare tanta visibilità mediatica quando dopo la denuncia avverte i giornalari della vicenda (giornalari perché chi pubblica Croce non merita di essere definito giornalista).

Il fatto che nessuno dell’Ordine dei giornalisti, ma anche nessuno delle redazioni che ancora gli danno spazio, si renda conto del pessimo servizio che viene fatto ai lettori mi intristisce. Perché è la dimostrazione lampante di quanto poco a quelle testate interessi il lettore. L’unica regola è quella del click, dell’esca per attirare altri occhi, che vedano l’articolo o ne subiscano la pubblicità, che diano modo alla testata di tirare avanti.

Ma mentre posso ancora giustificare il meccanismo che sfrutta quelle che possono considerarsi curiosità, il video sciocco di YouTube, la notizia di gossip. Ritengo che queste notizie lanciate da chi cerca solo visibilità per raccogliere fondi che nessuno ha idea di come vengano spesi siano vergognose. Anche perché le denunce che vengono fatte da Croce servono solo ad intasare le caserme in cui vengono presentate.

AIDAA e le denunce

So che Croce ha sostenuto di avermi denunciato più volte, e probabilmente lo farà anche questa volta. In quattro anni, da quando ho cominciato a parlare di lui, solo una volta mi è toccato andare in caserma a rilasciare una testimonianza. Abbiamo perso tempo sia io che il maresciallo che mi ha dovuto interrogare, per qualcosa che poi è stato archiviato. Chi paga quel maresciallo? Le nostre tasse. Chi paga quello che ha dovuto raccogliere la denuncia? Sempre noi. E quante di queste tasse paga Croce? A quanto ne so l’unica sua entrata è data dalle donazioni dei suoi supporters, donazioni di cui nessuno ha mai visto un bilancio, nessuno sa se si tratta solo di pochi spicci o qualche migliaio di euro. Ma lo fa per gli animali poverino…

Non credo ci sia altro da aggiungere.
maicolengel at butac punto it
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