Allarme impetigine

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La fonte è nota, ReteNews24 che per prima ha lanciato l’allarme, senza specificare null’altro.

Allarme spiagge italianetutti a rischio impetigine

La paura sulle spiagge dell’Adriatico sta salendo vertiginosamente poiché a causa dell’acqua inquinata, i casi di gastroenterite stanno notevolmente aumentando. Non solo problemi legato all’apparato digerente ma anche dermatologici con bolle che compaiono sulla pelle proprio dopo aver fatto il bagno. L’ultima segnalazione riguarda l’impetigine ovvero un’infezione contagiosa dovuta a germi piogeni che colpisce proprio la cute nei bambini. Una variante più dannosa e preoccupante dell’impetigine è la bollosa con pustole molto dolorose da cui fuoriesce sangue misto a pus. A causare la patologia può essere il mare ma anche la sabbia sporca e l’umidità. Bisogna, quindi, prestare molto attenzione alle condizioni di pulizia di mare e spiaggia, consiglio fondamentale, inoltre, è fare una doccia subito dopo il bagno in acqua per pulire ogni eventuale traccia batterica. Per i bambini, nel caso in cui compaia ugualmente un forte prurito, è bene rivolgersi subito al pediatra. Massima attenzione anche all’alimentazione, cibi contaminati dalla sabbia possono provocare forti gastroenteriti con conseguente vomito e dissenteria.

E la demistificazione del pezzo è stata fatta in maniera eccellente da Vita da mamma:

A giudicare dalle date di pubblicazione la notizia è stata pubblicata in primis, in data 1° agosto, dal quotidiano di informazione Rete news 24 e poi, appunto, “riportata” (nel senso letterale del termine) da altri portali.

Pure essendo tutti uguali tra loro, allarmistici e privi di fonte e certezza delle foto, questi articoli sono stati considerati da google e sono divenuti virali su Facebook: in poche parole, l’utente della rete italiana, leggendoli, è portato a credere che l’inquinamento delle spiagge dell’Adriatico starebbe mietendo vittime.

Ebbene, cercando in rete informazioni relative ad adriatico, spiagge e gastroenterite  non si trova alcun dato allarmante: non c’è nessun allarme gastroenterite e\o disturbi gastrointestinali causati ai bagnanti dall’inquinamento.

Il solo riferimento a una simile nefasta ipotesi viene dal Pescarawebtv che testualmente scrive: “Sembrano in aumento i casi di gastroenterite”, ma non certifica tali casi e, contemporaneamente, “denuncia” un caso di impetigine per poi, però, chiarire che trattasi di una infezione cutanea nota e ricorrente.

Quindi, no, non c’è un allarme impetigine, ma solo è estate, più gente va al mare ed è noto (come riporta pianetamamma) che:

E’ un’infezione superficiale della pelle particolarmente contagiosa e che quindi può essere trasmessa anche negli adulti. Uno dei periodi dell’anno più favorevoli per la diffusione di questa malattia sono proprio i mesi estivi.

ReteNews “inventa” la notizia probabilmente partendo da qui, su Cronache Maceratesi, dove si parlava di un caso reale di 40 bambini che sono stati male dopo aver fatto il bagno in uno specifico tratto di mare nell’alto maceratese. Come riporta C.M. :

Stando alla mamma un bambino che ha partecipato alla stessa colonia avrebbe avuto anche un eritema sulla pelle, questo quasi immediatamente dopo il tuffo in mare.

La spiaggia in questione è stata chiusa alla balneazione per uno o due giorni, è stato fatto un controllo e si è riscontrata una percentuale di batteri superiori alla norma, la causa? Il mare molto agitato avrebbe portato a riva più inquinamento, causando i malori. La spiaggia è stata riaperta poco dopo senza che si siano ripresentati problemi. A giugno.

Per una volta ADNKronos aveva fatto un buon servizio, specificando, a Luglio, che:

Con il caldo e l’umidità, complici gli abiti leggeri e la pelle scoperta, è più alto il rischio di incappare nell’impetigine. Si tratta dell’infezione batterica più comune nella stagione estiva, frequente “nei bambini sotto i 10 anni, in particolare sotto i 5-6 anni. Sembra una scottatura da sigaretta, ma la vescicola si rompe subito, con una sorta di scollamento della pelle ‘a stampo’, che poi si ricopre con una pellicina o crosta. Se dopo qualche giorno la lesione non guarisce, ma anzi si diffonde o ‘passa’ ai fratellini o agli amichetti, bisogna coprirla con un cerotto e andare dal pediatra”.

Rete News ama fare allarmismo, in questo caso sfruttare il binomio Bimbi e Malattie premia sempre.

maicolengel at butac.it