Ancora Aquarius: il “barcone” verso la Libia


C’è un piccolo post che sta circolando su Facebook. Il testo:

Il “barcone” che faceva fatica a navigare..😂😂😂 e che ci ha messo 8 giorni 😂😂😂ad arrivare a Valencia…getta la maschera e torna ad essere il rompighiaccio tedesco da oltre 70 metri di sempre… 🤔🤔🤔🙄🙄e torna in Libia in un giorno ..

facilmente..

sotto la foto.. con la rotta seguita..

intanto …per chi non lo sapesse..mancano all’appello decine di migranti che erano a bordo della nave…
pare cento e piu..
Una volta sbarcati…
sono spariti…
rifiutando vitto e alloggio gratis….

strano..scappano dalla guerra..dalla fame..e dalla aquarius…

e non chiedono asilo..strani profughi vero?🤔🤔🤔🤔🤣🤣🤣
Sono strani “profughi” quelli che scappano e non chiedono asilo..

La foto con cui viene condiviso è questa:


 

Nel post sostengono che il “barcone” sia tornato in Libia in un giorno, ma basta cercare su Marine Traffic per scoprire (senza nemmeno aver bisogno di registrarsi o pagare alcunché, pensa che fortuna) che l’Aquarius ci ha messo quattro giorni, non solo uno.

L’Aquarius oltretutto ha fatto rotta diretta Valencia-area SAR, mentre all’andata aveva fatto un percorso completamente differente, essendo venuta verso l’Italia e, come riportano le cronache:

Con una lunga deviazione: le tre navi hanno percorso tutta la costa est della Sardegna per sfuggire alla burrasca – onde fino a 4 metri mercoledì – fino alla Corsica e allo stretto di Bonifacio. Da lì dritto per dritto verso la costa spagnola passando sopra le Baleari.

Ma per chi condivide quel post fissato in cima a quest’articolo non è importante raccontare i fatti, non è importante spiegare le cose. Tanto chi li legge vuole sentirsi raccontare queste cose. I “big likes” arrivano per questo tipo di post: poche righe, tanta indignazione.

Ma basta leggere la parte finale del post, dove si parla delle richieste di rifugio. Bastava leggere le cronache dei giorni scorsi per capire di essere di fronte a una mezza bugia. Riporta TPI:

Secondo un comunicato diffuso oggi dal governo, quasi la metà dei circa 500 migranti “adulti” ha espresso il desiderio di fare richiesta d’asilo in Francia dopo aver compreso che il paese si è offerto di accoglierli.

Quanti vogliano fare la stessa richiesta in Spagna non è ancora noto, ma hanno 45 giorni dallo sbarco per decidere cosa fare visto lo speciale permesso ricevuto dal governo spagnolo.

Sia chiaro, può anche darsi che la maggior parte non riceva il permesso da rifugiato, ma (come succede in Italia e negli altri paesi dell’Unione) esiste il permesso per motivi umanitari che non si discosta tanto da quello per rifugiati. Spingere sulla parola rifugiati serve per portare avanti la narrativa del “ma come, nei loro Paesi non c’è la guerra”. Senza prendere in considerazione tutte le motivazioni che possono averli spinti a salire su un barcone e lasciare i loro Paesi.

maicolengel at butac punto it
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