Ancora censura: la nube radioattiva
C’è una nube radioattiva sull’Europa ma è un segreto.
Nessuno dei media “ufficiali” ce lo può dire: è un segreto censurato! Ma molti siti, i soliti, denunciano la presunta faccenda. Possibile che siano sempre e solo loro a sapere tutti i segreti più segreti del mondo in qualsiasi ambito? A confronto James Bond era un dilettantucolo coglione…
Innanzitutto abbiamo news24TG .com, il cui nome ci vorrebbe ricordare un mix tra le tre reti all news: RaiNews24, TGCom24 e SkyTG24, sui contenuti del quale potete giudicare voi sbirciandolo a caso senza peraltro capire perché, se TG significa Tele Giornale, si cita tale sigla in un sito internet che nulla ha a che fare i telegiornali? Mi viene alla mente quella ballerina dilettante aspirante pseudo-soubrette che negli anni 80 si faceva chiamare Lorella Carrà: demenziale!
Poi abbiamo menoopiù, anch’esso denuncia l’occultamento della notizia. Da parte di chi? Non si sa! Forse i non meglio specificati poteri forti. I soliti.
Infine non poteva mancare segnidalcielo (!!!). Se siete cristiani, fatevi il segno della croce.
Sono forti questi signori: oltre che ad essere nella nostra black list, oltre che ad essere tra coloro che ci procurano maggior lavoro e per questo li ringraziamo (chi non lavora non fa l’amore), tentano maldestramente di bloccare le copie o il download dei loro articoli inibendo il click destro del mouse ma dimenticandosi ahiloro che esistono almeno altri tre o quattro modi di copiare/scaricare testi. Sprovveduti al punto tale che dapprima ti intimano di disattivare Adblock (ma a chi interessa la loro pubblicità?) salvo poi permettere comunque la visione, sperando di essere in un futuro sbloccati. Mi ricordano le avventure di Paperino, Paperoga e Dinamite Bla. Che ci sia davvero un complotto in atto? Quel che è certo è che segnidalcielo, tra gli alieni da Nibiru (il pianeta che non esiste) e i complotti dell’NWO (il gruppo che non esiste) gode di credibilità scientifica almeno quanto le avventure di Paperino, Paperoga e Dinamite Bla.
Per non sparare oltre sulla Croce Rossa, analizzeremo l’articolo di news24TG .com, il TG che non è un telegiornale.
Un misterioso aumento della radioattività è stato segnalato da gennaio in vaste aree dell’Europa senza motivo apparente. “Piccole quantità” di Iodio 131, materiale radioattivo di fabbricazione umana, sono state rilevate in tutto il Continente, a partire dal Nord della Norvegia, poi sempre più a Sud verso l’Europa centrale e probabilmente anche in Italia. Nonostante l’aumento della radioattività sia stato rilevato già a gennaio, le autorità di vari Paesi, per prima la Francia, lo hanno reso noto solo qualche giorno fa, forse perchè l’origine e le modalità di diffusione del materiale non sono state ancora chiarite. Il quale fatto, è parecchio allarmante.
Le caratteristiche dello iodio 131 contribuiscono a infittire il mistero: si trova solitamente in associazione con altri elementi radioattivi, ma non questa volta. Ha una emivita, cioè il tempo in cui metà dei suoi atomi decadono, di soli otto giorni, eppure è stato rilevato in quantità significative, quindi con tutta probabilità è stato rilasciato di recente. Gli Usa hanno inviato sull’Europa aeroplani “sniffer”, in grado di rilevare e isolare la sostanza, senza risultati apprezzabili.
Secondo il sito Independent Barents Observer l’aumento della radioattività è stato rilevato per la prima volta a metà gennaio nei filtri dell’aria della stazione norvegese di Svanhovd, a poche centinaia di metri dal confine russo sulla penisola di Kola. Poi lo stesso isotopo è stato rilevato a Rovaniemi, nella Lapponia finlandese, quindi nelle due settimane successive in Polonia, Repubblica ceca, Germania, Francia e Spagna.
A dare la notizia la Francia: “il rapporto preliminare afferma che è stato rilevato nella seconda settimana di gennaio nel nord della Norvegia” ha scritto l’Institute de Radioprotection et de Süreté Nucléaire (IRSN) francese in un comunicato, precisando che le quantità rilevate non rappresentano un rischio per la salute. La responsabile delle emergenze dell’Autorità di protezione nucleare norvegese Astrid Liland ha detto al Barents Observer che i livelli di radioattività misurati non sono preoccupanti e che per questo Oslo ha deciso di non darne notizia.
Ed è davvero curioso: proprio perchè sarebbero – a detta della autorità – “quantità non rilevanti” per quale motivo nascondere i fatti?
Le ipotesi sull’origine sono varie e una più allarmante dell’altra: potrebbe essere stato prodotto da un incidente di un reattore nucleare, ma è un isotopo che ha anche usi medici ed è prodotto su larga scala dall’industria farmaceutica in molti Paesi europei. Le installazioni nucleari nel Nord Est europeo, dove è stato rilevato, comprendono centrali nucleari in Finlandia, Svezia e Russia, oltra ai sottomarini nucleari russi che stazionano nella penisola di Kola e nel Mar Bianco, anche se è fuori luogo ipotizzare un’esplosione nucleare legata a quei sottomarini, si sarebbe osservata in ogni caso. Tra le teorie che circolano sulla origine, quella di un test nucleare segreto. In effetti lo Iodio 131 è spesso associato alle bombe nucleari ed è stato rilevato in tutto il mondo dopo vari test atomici, oltre che dopo gli incidenti nucleari di Cernobyl e Fukushima.
Ma viene utilizzato anche per la cura di alcuni cancri: il fatto che sia stato trovato da solo rende più plausibile l’ipotesi che la fuga radioattiva provenga da un impianto farmaceutico che non l’ha notificata alle autorità.
Va da sé che se così fosse, qualora le autorità locali lo vogliano (ovvero non siano omertose), potrebbero risalire senza difficoltà all’impianto responsabile.
Cosa c’è di vero in tutto ciò?
Andiamo a vedere cosa veramente è scritto nell’articolo citato come fonte, e quali sono i dettagli che questo giornalettismo italiano condividi-e-getta ha tralasciato o taroccato per dopare un po’ l’articolo.
Questo è l’articolo di “The Indipendet Barents Observer”. Il sommario dice che Finlandia e Francia hanno dato la notizia mentre la Norvegia non l’ha ritenuta degna di valore. Nel testo datato 19 febbraio 2017 si specifica che in gennaio sono state trovate, in diversi Paesi d’Europa, tracce di Iodio 131 e che la loro origine è ignota. La stazione di (testualmente) filtraggio dell’aria di Svanhovd (al confine con la Russia), probabilmente in realtà una stazione di monitoraggio dell’aria, ha misurato per primo le piccole quantità di Iodio 131 anomale. Anomalo però non significa gioco forza pericoloso.
A breve, lo stesso isotopo di Iodio 131 è stato rilevato a Rovaniemi, nella Lapponia finlandese, e dopo due settimane tracce di radioattività, anche se in piccole quantità, sono state misurate in Polonia, Repubblica Ceca, Germania, Francia e Spagna. La Norvegia è stata la prima a misurare la radioattività, nella prima settimana di gennaio; la Francia è stata invece la prima a dare l’informazione ai cittadini e questo è il comunicato stampa che l’IRSN, l’Istituto francese di radio-protezione e sicurezza nucleare, ha pubblicato, specificando che è stato segnalato solo lo iodio particolato mentre lo iodio gassoso (di solito dominante) può essere stimato da 3 a 5 volte superiore alla frazione del particolato. E questa è la mappa dell’inquinamento con relativi dati (μBq/m³) e date:
Si può evincere come le correnti settentrionali potrebbero aver trasportato il particolato verso sud ovest. Da notare che il dato riferito alla località di rilevazione polacca è completamente diverso dagli altri e quello spagnolo è stranamente alto considerando che i radionuclidi proverrebbero dal nord est europeo. Non sappiamo pertanto se c’è stato un errore grafico o meno.
Anche la Finlandia ha deciso di imitare la Francia: questo è il comunicato stampa che dice praticamente lo stesso che hanno detto i francesi.
Astrid Liland, responsabile delle emergenze dell’Autorità Norvegese di Protezione Radioattiva ha dichiarato all’Indipendet Barents Observer che i livelli misurati non suscitano preoccupazioni per la salute. Espressamente, alla domanda “Perchè la cittadinanza non è stata informata?” la Liland ha risposto: “Noi di tanto in tanto rileviamo piccole quantità di radioattività in aria perché abbiamo strumenti di misura molto sensibili. Le misurazioni a Svanhovd nel mese di gennaio sono state molto molto basse come del resto nei paesi vicini, come la Finlandia, e questo non solleva alcuna preoccupazione né per l’uomo né per l’ambiente. Pertanto, crediamo che questo non abbia avuto valore di notizia”.
Come la mia temperatura corporea a 36,1°C e l’erba secca andata a fuoco del mio orto che non è una raffineria.
Inoltre la responsabile dell’agenzia norvegese conferma l’ipotesi che la provenienza possa essere l’est europeo, ma che a causa del tempo perturbato (e della piccola quantità di iodio in aria) non è stato possibile risalire ai responsabili. Il pensiero ovviamente va ai russi e all’incidente nucleare sebbene l’isotopo sia usato anche in medicina e potrebbe provenire anche da molto più lontano.
Dall’Indipendet Barents Observer, che non ha mai parlato di nube radioattiva e di sniffer americani, è tutto. Una bella differenza con i contenuti apocalittici e complottisti usati da news24TG.
Sì, d’accordo, però…
…qualcuno completamente all’oscuro di queste tematiche potrebbe (giustamente) obiettare: “Perché criticare chi ci informa di qualcosa di anomalo, sebbene non sussistano rischi per la salute umana?”
La domanda potrebbe avere un fondamento se decontestualizzassimo i fatti. Peccato che tanti, troppi siti di fuffa (vedi la nostra black list) vivano di bufale e/o di notizie gonfiate e/o fuffa allo scopo di ottenere click e monetizzare da essi. Un sito serio in questo caso non urlerebbe mai alla censura poiché come abbiamo visto non c’è nulla di segretato, così come è una grossa cretinata scrivere che la “nube è carica” intendendola come “intrisa” o “piena” di Iodio 131. E poi: quale nube?
l classico titolo acchiappaclick.
- Cernobyl 1986 – 5.300 PBq (5.300.000.000.000.000.000 Bq)
- Three Mile Island 1979 – 15 PBq (15.000.000.000.000.000 Bq).
- Hiroshima 1945 – 8 YBq (8.000.000.000.000.000.000.000.000 Bq)
Cosa concludiamo?