Un lavoro a tutti i profughi

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Ci troviamo di fronte all’ennesimo caso di disinformazione contro l’Unione Europea perché tanto nessuno sanziona, nessuno controlla e lo pseudogiornalismo regna sovrano. Abbiamo già parlato di come il voto inglese sull’uscita dall’Unione sia stato mosso da testate che per anni hanno pubblicato fuffa sull’Unione Europea, lo stesso avviene da tempo nel nostro Paese, ci sono tante testate (di ogni colore ed editore) che pubblicano articoli senza capo né coda e che amano disinformare su quanto avviene nel Parlamento europeo, consci che i loro lettori siano troppo pigri per andare a verificare o troppo ignoranti per sapere l’inglese. E questo è un danno, di quelli grossi.

Schiaffo Ue ai nostri disoccupati: “Un lavoro a tutti i profughi”

Questo il titolo del Giornale di ieri, titolone come sempre strombazzato, che spiega davvero poco su quanto poi viene raccontato nelle poche righe di articolo che si trova online. La fonte della notizia (perché lavorare, per alcuni giornalisti, è davvero faticoso) è Libero, ma in quanto notizia sull’Unione Europea me la vado a cercare sul sito dell’Unione, no? NO, evidentemente Libero è considerato più affidabile, le notizie di seconda mano piacciono sempre tanto a questa gente.

Il Parlamento europeo ieri ha approvato un rapporto di iniziativa parlamentare che invita a scavalcare le attuali norme sul lavoro degli immigrati e spinge per far sì ce l’Ue assicuri a tutti i migranti un lavoro.
Fisso o part time non importa, l’importante è che sia un lavoro. In barba ai milioni di disoccupati che vivono da anni in Unione Europea e che non hanno lo stesso privilegio dei rifugiati di ottenere un lavoro dalle istituzioni Ue.

Lavoro agli immigrati in Ue

“Integrare i rifugiati – ha detto il deputato Pd, Brando Benifei, che è relatore del provvedimento – nel mercato del lavoro è un passo necessario” per l’integrazione. Riassumendo: loro arrivano qui, sono senza contatti e senza lavoro, rischiano di diventare sbandati e l’Ue allora gli dà un lavoro. Facile. Ma discriminatorio.

È chiaro che la cosa che da più fastidio al Giornale è il fatto che a presentare il rapporto sia stato un piddino, e quindi che abbia detto cose giuste o sbagliate poco importa, come nel calcio, qui si tifa una squadra, non i contenuti o la capacità di giocare bene, perché è così che funziona nel nostro paese: milioni di uTonti che tifano come se fossero di fronte alla partita dell’anno, senza rendersi conto che un match di calcio è intrattenimento mentre invece i “giochi politici” sono quelli da cui dipende il futuro di un Paese.

Andiamo a cercare la notizia su altri siti per capire meglio i fatti.

Su New Europe, testata con sede a Bruxelles considerata la prima testata indipendente dedicata all’Unione, la storia viene raccontata con altri toni:

Il testo, elaborato da  Brando Benifei  (S & D, IT), osserva che le procedure per la concessione di asilo e di lavoro condizioni di mercato differiscono notevolmente in tutta l’UE, e anche che i rifugiati hanno una ampia gamma di età, istruzione, competenze e abilità di lavorare.
I programmi di inclusione sociale devono  essere un processo dinamico e bidirezionale tra rifugiati e comunità di accoglienza, in cui tutti i partner hanno diritti e doveri, mentre il processo si deve adattare alle situazioni territoriali, dice il testo, che è stato approvato dal 486 voti a 189, con 28 astensioni ..
Sì al lavoro – ma non per il dumping salariale.
Accesso per rifugiati e richiedenti asilo al mercato del lavoro, alloggio, assistenza sanitaria, istruzione e protezione sociale per ristabilire la loro dignità umana e di autostima. L’occupazione consente loro di diventare economicamente indipendenti e anche di dare indietro qualcosa alla società, diventando contribuenti. Per farli iniziare il più presto possibile, è fondamentale per valutare le loro abilità in anticipo e in modo equo, così come riconoscere e convalidare le loro qualifiche, dicono i deputati.
Dal momento che la disoccupazione giovanile e di lunga durata sono ancora a livelli allarmanti in alcuni paesi e regioni, l’assistenza ai rifugiati e richiedenti asilo non dovrebbe essere finanziata a scapito di programmi per altri gruppi svantaggiati. Invece, ha bisogno di ulteriori finanziamenti, dicono i deputati. Si oppongono l’idea di creare mercati del lavoro speciali per i rifugiati e sostengono che il salario minimo nazionale dovrebbe valere anche per i rifugiati.

Beh mi pare che ci sia qualcosa che il Giornale e Libero abbiano accuratamente evitato di raccontare: l’assistenza ai rifugiati NON DEVE essere finanziata a discapito dei programmi dedicati da ogni singolo paese ai propri disoccupati e bisognosi, quindi il rapporto spiega chiaramente che si chiedono più soldi all’Unione, non un’operazione a svantaggio dei nostri disoccupati quindi, ma un qualcosa in più per aiutare anche gli altri, a spese della stessa Unione.

Sia chiaro, si tratta di un “rapporto”, non di un emendamento, non è detto che verrà mai fatto nulla in merito, si è solo resa nota la situazione, dipingendo la situazione attuale.

Qui potete trovare il comunicato ufficiale dell’Unione Europea in merito.

Se siete tra i lettori di testate che vi raccontano una realtà senza linkarne la fonte (perché poi alla fonte si racconta tutt’altro o molto di più), perdonatemi ma è il caso che rivediate le vostre priorità e vi rendiate conto che non vi state informando, ma state permettendo che altri disinformino per voi.

Sia chiaro, io sono un europeista convinto, ma accetto chi la pensa diversamente finché la sua opinione è basata su fatti, di quelli veri e provati, e non sulla disinformazione fatta da testate che non hanno nessuna etica o morale.

Non credo sia necessario aggiungere altro.

Michelangelo Coltelli

maicolengel at butac punto it

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