Andate a fare in culo voi e le eredità da 3 milioni

No, non voi che leggete BUTAC, ma voi giornalisti che dovete passare la vita a pararvi il sedere dalle gaffe costanti che fate.

Domenica 20 maggio 2018 sono tante le testate che hanno pubblicato la notizia che un’impiegata di 88 anni avrebbe lasciato 3 milioni di euro in eredità al cavalier Silvio Berlusconi.

Muore a 88 anni e lascia 3 milioni in eredità al Cavaliere

Una signora 88enne originaria dell’Aquila ha lasciato tutti i suoi beni – una cospicua eredità del valore complessivo di circa 3 milioni di euro – a Silvio Berlusconi

Tra gli altri pure Il Giornale, di proprietà dello stesso ex presidente del consiglio. Prima di correggere il tiro e spiegare che si trattava di una bufala sono passate ore. Qualcuno, come La Stampa, ha preferito cancellare l’errore, nascondendo la polvere sotto al tappeto. Qualcun altro come il Tempo invece che fare un mea culpa ha corretto il tiro spiegando che lo stesso articolo era una bufala. Altri ancora come Il Corriere hanno fatto un piccolo debunking, ma sempre senza fare un mea culpa. Perché parlo di mea culpa? Perché basta andare a cercare sulle pagine del Corriere della Sera per trovare tanti articoli che hanno le stesse fonti, pubblicati negli anni. Articoli che hanno trovato spazio davvero ovunque.

Qualche esempio?

Qui Il Corriere del Mezzogiorno nel 2016 ci raccontava di un sacerdote che aveva trovato 34 milioni di lire e aveva fatto causa a Bankitalia per avere il cambio in euro, BUFALA, o meglio marchetta per Agitalia.

Sacerdote ritrova 34 milioni di lire
Causa a Bankitalia per avere il cambio

Il prete aveva scovato vecchie banconote rovistando tra le carte nella sua sacrestia
Si è rivolto ai legali dopo il rifiuto della Banca centrale di fornire l’equivalente in euro

Chissà se l’autore dell’articolo fa ancora il giornalista. Chissà se chi ne ha autorizzato la pubblicazione lavora ancora per Il Corriere. Se invece che giornalisti fossero stati medici la radiazione per errori del genere sarebbe stata chiesta in pubblica piazza. Perché invece il giornalista non deve subirla?

E ancora sempre sul Corriere nel 2015:

Sergio Mattarella fa causa
a Banca d’Italia e Stato per un Bot

Omonimo del presidente della Repubblica va alle vie legali per recuperare il valore di un vecchio titolo pubblico, ritrovato dopo molti anni nel cassetto di un comò

Altra marchetta sempre per Agitalia, nessuno che negli anni si sia sognato di porvi rimedio. E potremmo andare avanti a lungo, consci che le testate italiane che hanno pubblicato questa immondizia che alcuni chiamano informazione sono tantissime. E che appena si accorgeranno di essere state messe alla gogna pubblica probabilmente cancelleranno gli articoli, non faranno articoli cercando di riparare, magari spiegando perché a suo tempo hanno pubblicato quelle notizie infondate. Non riprenderanno le redazioni che pur di pubblicare se ne sono infischiate di verificare i fatti.

Sia chiaro, non me la prendo col Corriere, le testate che in questi comunicati stampa cascano costantemente sono tantissime. Che sia Agitalia, FIR o AIDAA poco cambia, basti pensare a Filippo Contri denunciato da Lorenzo Croce, quanti l’hanno pubblicata nelle ultime 48 ore?

Non sto dicendo che la notizia fosse bufala, sicuramente è vero che Lorenzo Croce ha denunciato il concorrente del Grande Fratello, ma come vi abbiamo spiegato in lungo e largo dare visibilità al “presidente di AIDAA” non è cosa che un giornalista dovrebbe fare, e invece:

Grande Fratello, denunciato Filippo Contri per maltrattamenti contro gli animali

Grande Fratello, su Filippo Contri piovono denunce

GF 2018. Denunciato Filippo Contri per maltrattamenti sul suo cane, calci e taglio delle orecchie

Quando sento parlare delle grandi inchieste della carta stampata mi viene da ridere, seriamente.

Non è mia intenzione mettermi a spiegare perché siamo di fonte a notizie che non andavano pubblicate, è dal 2013 che lo spiego, e a suo tempo su Agitalia e AIDAA scrissi a tante testate. Una giornalista passò due settimane a chiedere a me di spiegarle perché era una bufala, lei aveva ricevuto il comunicato e l’aveva pubblicato, io dovevo vergognarmi di averla presa in giro, lei non aveva sbagliato nulla. Ero io il cattivo che la trattava male senza motivo.

Ma andate a fare in culo…

Tra ieri e oggi sono in tanti ad avere sbufalato questa storia, anche testate che hanno (come avete visto) pubblicato tante altre bufale provenienti dalla stessa fonte. Pochissimi sono quelli che hanno fatto rilevare ai propri lettori che sono anni che i demistificatori della rete spiegano queste cose. Il dubbio è che non abbiano nemmeno fatto la fatica di cercare, la maggioranza ha linkato l’articolo del Corriere… che ovviamente a sua volta ben si guardava dal linkare qualche sbufalata del passato.

Chissà come mai
Per chi fosse curioso abbiamo parlato di Agitalia qui, e di AIDAA e Lorenzo Croce qui.
maicolengel at butac punto it
Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un  caffè!