Antifiammatori non steroidei e Infarto Miocardico – Un esempio di disinformazione

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Sono incappato un esempio che definirei dogmatico di disinformazione.
L’articolo in questione è “Allarme Voltaren, Moment, Buscofen e altri 24 medicinali noti. Pericolo infarto per chi li usa abitualmente. Ecco quali” (filtrato con do not link) di Retenews 24. Il problema di questo articolo non è il concetto di fondo ma come viene espresso.
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Ci si basa su un articolo pubblicato sul The Guardian senza dare il link (disponibile qui). Ma il problema più grande è come sono stati riportati i dati. Nell’articolo gli antifiammatori vengono presi di mira quasi indiscriminatamente, senza riportare le analisi e riflessioni fatte dagli autori dello studio e soprattutto fraintendendo completamente il messaggio del paper.
Ma lasciamo stare questo esempio di informazione e facciamo chiarezza. L’articolo del The Guardian, disponibile sopra si riferisce a un articolo pubblicato sul The Lancet (qui l’abstract e qui l’articolo completo). Si tratta di una meta-analisi di 280 RCT (Randomized Controlled Trial) di confronto tra FANS (Farmaci antinfiammatori non Steroidei) e di 474 RCT di confronto tra FANS differenti. Lo scopo dello studio era osservare l’incidenza di patologie cardiache, coronariche, di ictus, la mortalità e le complicanze legate all’apparato gastrointestinale alto (esofago, stomaco e duodeno).
Nello studio si sono analizzati i dati di outcome di più di 350.000 pazienti che utilizzano FANS ad alte dosi per patologie come Artrite Reumatoide o Osteoartrite. Le analisi hanno mostrato che nei pazienti con un moderato rischio cardio-vascolare l’assunzione a piene dosi di FANS per un periodo di un anno porta a tre eventi cardiaci ogni 1000 pazienti. Di questi tre eventi, uno risulta essere fatale. Inoltre nello studio si dimostra che tutti i FANS raddoppiano il rischio di scompenso cardiaco e un incremento da 2 a 4 volte di sanguinamenti digestivi alti (quindi a livello di esofago, stomaco o duodeno).
Lo studio però non dimostra che gli antifiammatori fanno male sempre e comunque (come invece sembra leggendo l’articolo di Retenews24), ma bensì serve come indicazione clinica per i medici che hanno a che fare con pazienti che presentano un rischio moderato di patologie cardiache e che necessitano di una cura con FANS ad alte dosi. Ogni singolo caso è unico, ma questo genere di articoli serve al medico a comprendere sempre meglio quel meraviglioso sistema complesso che è il corpo umano. Ricordo infatti che le nostre conoscenze su di esso sono ancora, per certi versi, primitive e spesso gli effetti di farmaci diversi tra di loro possono portare ad effetti indesiderati al corpo umano anche se molto raramente. In questo caso quindi trovandosi davanti a un paziente che rientra in questa categoria occorre usare la razionalità per  scegliere se cambiare farmaco o terapia, essendo a conoscenza di questo possibile rischio.
Inoltre i rischi di cui si parla sono estremamente bassi, certo devono essere presi in considerazione, ma questo non significa che questi farmaci non siano sicuri quanto prima. Estremamente interessante questo passaggio ripreso dal The Guardian:
“”They  certainly shouldn’t panic. We’re talking about really low risks. The extra risk of a heart attack is very small. But if they are worried they could go and talk to their GP about it and they can consider if the risks – which are real but small – are worth it for them.”
“” Di certo (i pazienti) non dovrebbero farsi  prendere dal panico. Stiamo parlando di rischi molto bassi. Il rischio aggiuntivo di un attacco di cuore è molto piccolo. Ma se sono preoccupati che vadano a parlare con il loro medico di famiglia e  considerare se i rischi – che sono reali, ma piccoli – valgono la pena “.
Voglio quindi concludere dicendo che i farmaci spesso (come abbiamo visto per i vaccini) vengono visti da pubblico come qualcosa di assolutamente dannoso.
Certamente devono essere presi con cautela e dietro attento controllo medico.
Ma come al solito non bisogna essere precipitosi nelle conclusioni. Se si ha un dolore articolare, una cefalea leggera o altri tipi di dolori da automedicazione si possono utilizzare i FANS, senza abusarne e capendo che questi non sono una cura ma una palliazione al dolore. Se il dolore continua è necessario parlarne con il proprio medico per indagarne l’origine.
Come sempre quindi vi invito a diffidare di questi articoli sensazionalistici, perchè si tratta di pezzi scritti solo per attirare i click e magari stigmatizzare un determinato prodotto, senza una reale e plausibile motivazione dietro.
A presto,
PA
Dell’allarme Voltaren, Moment Buscofan avevamo già parlato, in termini meno scientifici qualche tempo fa in un articolo che il buon DottPA ha creduto utile integrare con questo che avete appena letto! Grazie Dok!