Gli anziani, il timo e il vaccino per COVID-19

Quando basterebbe leggere qualche rivista divulgativa...

Ci avete segnalato un video apparso sul canale YouTube 100 giorni da leoni. Il video è un dialogo tra il nanoesperto Stefano Montanari, Riccardo Rocchesso, co-fondatore e redattore de La Nuova Padania, e Luca Teodori, esponente del Movimento 3V (il partito dei contrari alle vaccinazioni obbligatorie). Teodori e Rocchesso sono i conduttori del canale, il che dovrebbe far capire che livello di faziosità possa esserci. Non ci si può aspettare corretta informazione quando uno dei conduttori è dichiaratamente antivaccinista. Ma questo ovviamente conta poco ai fini del debunking.

Premetto che oggi ci limitiamo a una veloce analisi di quanto Montanari ha detto nei primissimi minuti di trasmissione, ha poco senso perdere ulteriore tempo per qualcosa che fin dall’inizio si è dimostrato fallace. Quanto segue è stato scritto come sempre con la consulenza del dottor Arina, il medico di BUTAC, che purtroppo sta lavorando in UK e non ha tempo materiale per scrivere per noi, ma ci regala dei lunghi messaggi vocali in cui spiega cose, oltre a leggere gli articoli prima che vengano pubblicati.

Montanari dice una cosa giusta a inizio video, cioè che gli anziani non hanno più il timo, la ghiandola che è la fonte dei linfociti T, cellule che si occupano di combattere gli agenti patogeni con cui entra in contatto il nostro corpo. Invecchiando il timo s’infiltra sempre di più nel tessuto adiposo fino a smettere di avere alcuna funzionalità. Come riportato anche su riviste divulgative, come ad esempio National Geographic a luglio 2020:

 …l’invecchiamento impoverisce l’arsenale di linfociti T adattabili, via via che il timo si infiltra di tessuto adiposo. Di conseguenza il nostro sistema immunitario diventa sempre meno equipaggiato per combattere nuovi virus. Un’analisi eseguita il 17 luglio su oltre 50.000 decessi per coronavirus negli USA ha rilevato che l’80% delle vittime aveva 65 anni o più.

Montanari e i suoi compari evidentemente non leggono riviste come NatGeo ma soprattutto non chiedono consulenze a medici o esperti della materia. Peccato, perché eviterebbero di disinformare in maniera seriale. Difatti il problema timo e linfociti T era già stato previsto, e come ne aveva parlato National Geographic se ne erano occupati anche i ricercatori che hanno contribuito allo sviluppo dei vaccini che ora vengono usati in Italia e nel resto del mondo. Vaccini che non sono fatti per “eliminare gli anziani” come sembrano sostenere Montanari, Rocchessa e Teodori. No, come spiega Roxanne Khamsi su NatGeo i produttori di vaccini sanno perfettamente cosa sia l’immunosenescenza, ne devono tenere conto ogni volta che sviluppano i vaccini antinfluenzali. È per evitare questo problema che, ad esempio, sono stati sviluppati vaccini antinfluenzali come il Fluozone, che ha quattro volte la normale dose di antigene immunostimolante. L’altro sistema può essere l’uso di adiuvanti come lo squalene che aumenta l’efficacia del vaccino. Insomma non è affatto vero che non sia possibile sviluppare vaccini che possano avere effetto sugli anziani. Il Fluozone difatti è risultato il 24% più efficace delle sue versioni con meno antigene.

Ma non è finita qui, giusto pochi giorni fa sul sito della CDC americana è stato pubblicato un articolo abbastanza comprensibile anche per chi non ha specifiche competenze mediche, dove viene spiegato in maniera piuttosto semplice come funzionano i vaccini per Covid-19. Queste informazioni oggi grazie alla rete sono alla portata di tutti, si tratta solo di saperle raggiungere e saperle interpretare nella maniera corretta. È deprimente rendersi conto che tanti (anche tra personaggi di una certa fama, e quindi con un certo seguito) vedono in Montanari un luminare della scienza e non sono in grado d’informarsi presso fonti più autorevoli. Come può essere il CDC, ma anche Natural Geographic tramite i suoi ottimi giornalisti specializzati, o la stessa Federazione degli Ordini dei Medici.

Non ho nessuna intenzione di addentrarmi in quant’altro viene detto nel video di 100 giorni da leone, come dicevo quando le premesse sono sbagliate è inutile perdere troppo tempo.

Stavolta ci sarebbe da aggiungere altro, ad esempio chiedersi come sia possibile che in altri Paesi i disinformatori seriali vengano regolarmente sanzionati mentre qui da noi sono lasciati liberi di continuare un avvelenamento del pozzo costante senza che nessuno li metta di fronte alle loro responsabilità. Ma tant’è, sappiamo che c’è una denuncia contro Montanari da parte del PTS quindi speriamo che almeno in questo specifico caso qualcosa si muova. Ma l’iter italiano è lunghissimo, si arriverà a udienza ben dopo il termine della pandemia.

La redazione di BUTAC con l’aiuto del Dott. Arina

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