Aria condizionata gratis? O la solita montatura pseudogiornalistica?

eco cooler

ARIA CONDIZIONATA A ENERGIA ZERO?

Macché, la solita distorsione giornalistica che puzza di bufala andata a male!

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Siamo alle solite: qualcuno che se ne esce fuori volendo farci credere che si possa andare contro la fisica, più esattamente contro la termodinamica. Il che, oggi, sarebbe come dirci che 1+1 = 3,14. E questo qualcuno, badate bene, magari fosse un qualche cervello uscito da Harvard o da un altro rinomato politecnico, un qualcuno del Cern o dal Fermilab. Magari lo fosse, perché in tal caso significherebbe che avremmo trovato la quadratura energetica del cerchio. Finalmente potremmo urlare che “qualcosa si crea”.

Gratis ovviamente!

Ma purtroppo per noi e per i nostri bilanci energetici, non c’è oggi ancora nulla di tutto questo, e io penso che sarà così ancora a lungo. Ma allora chi è il personaggio che rivoluzionerebbe la fisica? Quasi sempre è un anonimo, che vive in un paese non tecnologicamente avanzato, e come sempre accade la notizia manca di contorni tecnici che spieghino come il dispositivo possa funzionare.

Più esattamente alludo alle distorsioni giornalistiche che trasformano un accorgimento fai-da-te per avere un po’ più di fresco in un impianto di aria condizionata. Un mio amico negli anni Ottanta metteva un ventilatore dietro ad un grosso tegame pieno di ghiaccio ma non per questo diceva di aver inventato l’aria condizionata.

Infatti ciò che desta i sorrisini ironici non è tanto il fatto in sé, che se volessimo essere pignoli al 100% un fondo di concretezza (ma proprio un fondo fondo) ce lo potrebbe pure avere, quanto lo stravolgimento fatto dalla solita stupidità giornalistica, anzi, pardon, dal solito opportunismo pseudo-giornalistico che fa diventare un acaro un mostro degno del peggior film horror. Sì, insomma, avete capito: fior di siti italiani (e non) si prodigano a riportare (e copiarsi) la notizia (ovviamente una notizia condividi-e-getta) senza preoccuparsi di averla nel frattempo trasformata in una vera e propria bufala. Come l’acaro, che è diventato la ributtante bestia mangia persone.

Eh già, a loro non importa certo la qualità: se leggete cazzate è un problema vostro. A loro importa solo l’audience, il numero di clic, il contenuto che deve strabiliare, meglio se condiviso sui social forum, come l’arrivo degli extraterrestri, la fine del pianeta Terra o l’acaro mangia uomini. E finché ci saranno persone che alimenteranno queste letture spazzatura ci sarà sempre (ovviamente) chi le produrrà giacché il fine giustifica i mezzi.

La strada verso un uso consapevole della rete internet è ancora mooooooooooooooooooolto lunga, almeno come la parola appena scritta, e questo se non altro spinge noi di Butac a perpetrare con sempre maggior determinazione la nostra attività di divulgazione dell’uso dell’intelligenza e della ragione.

Cervello: istruzioni per l’uso. Lo abbiamo? Perbacco, usiamolo!

Leggendo questo articolo in quanti si sono posti la domanda: “Com’è possibile che delle bottiglie e un cartone raffreddino l’aria”? Ed infatti non la possono raffreddare.

L’articolo parla chiaro:

eco-coolerSi chiama Eco Cooler ed [è] un sistema per rinfrescare l’aria a basso costo e senza bisogno di energia elettrica. Lo ha inventato un signore del Bangladesh, Ashis Paul, che pare ne abbia installati già 25mila in soli tre mesi. L’Eco Cooler si costruisce con cartone e bottiglie riciclate di plastica, tagliate e poste all’esterno. L’aria calda filtra attraverso le bottiglie
rinfrescandosi. Geniale!
(Fonte: Inhabitat.com)

A dire la verità l’articolo parla scuro, molto scuro, tutt’altro che chiaro: ci promette un miracolo senza dare spiegazioni tecniche. Pensate un po’ com’è facile fare gli (pseudo?)giornalisti oggi: io vi racconto che ho una polvere che messa sulle braccia mi fa volare. E un sacco di siti riportano la mia notizia senza che nessuno si ponga la domanda di come ciò sia possibile. Siamo al paradosso dunque. Anzi no, siamo nella bufala doc.

Da notare anche una parola, magica, onnipresente e ricorrente in questo genere di informazione spazzatura. È sempre lei, la parola “pare” ma tante volte si usa anche il “sembra”. Una parola, anzi due, salvacondotto. Due parole magiche e universali, una vera assicurazione con la quale puoi dire tutto ciò che vuoi: la Terra sembra piatta. Infatti lo è: se stai in piedi in un campo, la Terra sembra davvero piatta. Anche il sole pare che ci ruoti attorno. Poi c’è la TV 3D che sembra di toccare gli oggetti e le drag queen che sembrano donne. Senza dimenticare che con Copperfield la statua della libertà sembrava sparire. E che dire dell’arcobaleno che sembra toccare terra?

Un altra domanda: ma se l’Eco Cooler lo si auto costruisce con del cartone e delle bottiglie riciclate in plastica perché Ashis Paul ne ha installate 25.000? Chiunque può incastrare bottiglie di plastica in un cartone: non è mica un prodotto tecnologico che si costruisce con speciali attrezzature. Qualcosa scricchiola nella logica dell’informazione spazzatura. Come sempre, d’altronde.

Ma dopotutto, passati i sembra e i pare obbligatori, c’è una ultima ancora di salvezza: la fonte! Con la sua citazione ci si mette al riparo da tutto. Lola Fox ha inventato una polverina per volare, come funziona non si sa. Io riporto solo la cosa e cito la fonte: uuu.tiprendoingiro.buf.

Però a giudicare da certi contenuti del sito in questione ci viene il sospetto che sia volutamente ironico: forse davvero Jacopo Fo, figlio del famosissimo (e bravissimo) Dario e della famosissima (e a suo tempo bellissima) Franca ha voluto dare un taglio “prendingiro” al suo sito. Infatti c’è dell’altro che ci fa sorridere, come questo articolo dove si parla di numerose persone morte per testare se le zanzare sono attratte da chi ha bevuto birra, oppure quest’altro dove un magico container genera acqua ed energia (ovviamente gratis) come fosse una inesauribile magica manna.

Dopotutto pure io a volte ho preso in giro amici e conoscenti pubblicando volutamente articoli-burla, ed è quindi così che ci piacerebbe classificare il sito “cacao” che J. Fo gestisce assieme a colleghi.

E gli altri siti? Cosa dicono del magico condizionatore? Andiamo a vedere innanzitutto cosa ci dice “inhabitat” a questa pagina:

La costruzione di Eco Cooler è abbastanza semplice: si fora una una tavola di legno o plastica della misura della finestra e si inseriscono degli “imbuti” ricavati dal collo delle bottiglie di plastica. Una volta montato il tutto con la parte più larga delle bottiglie rivolto verso l’esterno, questo cattura il vento, letteralmente incanalando l’aria fredda nell’interno dell’edificio. L’efficacia del dispositivo di raffreddamento Eco varia molto in base alle condizioni, ma Grey Group riporta che ha la capacità di ridurre le temperature interne fino al 5°C, il che è alla pari di un impianto di aria condizionata. In alcuni casi il dispositivo di raffreddamento è in grado di ridurre la temperatura interna da un soffocante 30°C ad un confortevole 25°C. Per il 70% dei residenti che vivono in capanne con tetto di lamiera che amplificano il calore del sole, il dispositivo di raffreddamento potrebbe essere una boccata d’aria fresca appena in tempo per l’estate.

Poi c’è qualcuno che in Italia riporta la notizia scrivendo che:

Come spiega il video [che però non si vede nulla – ndr], il design è semplice e funziona seguendo lo stesso principio con cui cambia la temperatura dell’aria quando la soffiamo con la bocca aperta (aria calda) o semichiusa (aria più fredda). Le bottiglie funzionano nello stesso modo: l’estremità più grande prende l’aria calda esterna e la variazione di pressione nel passaggio attraverso il collo raffresca l’aria.

Non è così! L’aria che esce dalla bocca ha sempre la stessa temperatura al di là di come tieni la bocca in quanto proviene sempre dallo stesso luogo: i vostri polmoni.

Inoltre un fluido viene riscaldato se compresso per esempio da una strozzatura, per cui servirebbe una strozzatura lunga per permettere all’aria all’interno di raffreddarsi. Allora sì che una volta che essa si espande si raffredda. Ma questo è il sistema di refrigerazione classico di condizionatori e frigoriferi: un compressore pompa un gas in un condotto strozzato dove esso si scalda. La sua lunghezza (una serpentina) gli permette di raffreddarsi (anche con aggiunta di ventole, come quella contenuta nell’unità esterna del vostro condizionatore) quindi il gas quando si espande si raffredda. Ma per tenere in movimento il gas, con le compressioni necessarie, serve una buona pompa o compressore. E tanta energia meccanica o elettrica.

Il vento naturale non ha la forza per fare tutto ciò, e quando ce l’ha, forse sarà un tifone che spazzerà via la baracca. L’effetto della compressione/espansione dell’aria con questi imbuti è quindi completamente trascurabile, cioè sostanzialmente pari a zero.

E ora una breve considerazione di carattere semantico.Eco-Cooler-Plastic-Bottle-Air-Conditioner-4-889x555

Vado sovente a fare trekking in montagna, sempre nei soliti luoghi da anni e quando inizio l’escursione la mia borraccia dell’acqua è sempre vuota. Il motivo è molto semplice: conosco a menadito paesi, località, monti e fiumi, e come tale so bene dove rifornirmi alle fontanelle o sorgenti locali, acqua ovviamente molto più buona e fresca di quella del rubinetto di casa portata con sé parecchie ore al sole. Potrei per questo scrivere un bell’articolo dove urlare al mondo che “non serve prendersi le scorte di acqua con se durante un attraversamento escursionistico” ma ciò farebbe sorridere: provate voi a fare questo nella Valle della Morte, così poi capirete perché si chiama così. Oppure fatelo in un luogo assolato e che non conoscete e poi vedrete cosa rischiate.

La morale è molto banale: ciò che vale in precise circostanze e condizioni non può essere generalizzato perché fa riferimento ad una stretta minoranza di eventi. Dopotutto anche le stufe per riscaldarsi sono inutili nel Sahara almeno quanto il frigorifero al Polo Sud, ma questo vale solo per quel luogo che rappresentando una minima percentuale di casistica non può essere addotto come regola generale. Ecco perché chi scrive (e copia) articoli come quelli visti sopra è colpevole di fare del giornalismo spazzatura: perché si vuol far credere che il sistema refrigerante valga comunque e per chiunque, mentre invece vale solo in precise e ben specifiche condizioni: appunto solo nelle baracche bengalesi.

Ma allora l’Eco Cooler funziona o no? E perché?

Innanzitutto la termodinamica parla chiaro: se devi riscaldare (o raffreddare) un corpo in un ambiente termicamente stabile serve “qualcosa” dall’esterno. Il fuoco, la corrente elettrica o il sole ci possono scaldare perché ci forniscono energia termica, la stessa che quando cessa fa tornare in stato di quiete (termica) il corpo stesso, ovvero alla temperatura ambiente. Lo stesso dicasi se lo volessimo raffreddare: deve cedere calorie (o se volete, acquisire frigorie) ma per questo serve un corpo o fluido che sottragga calorie. Che ci mettiate del ghiaccio, che espandiate un fluido o che accendiate un impianto di condizionamento o refrigerazione serve sempre e comunque qualcosa dall’esterno.

Ecco perché l’aria dell’ambiente non può raffreddare l’ambiente stesso: perché non vi è nulla che sbilanci l’equilibrio termico.

Come un oggetto fermo: non si muove perché non vi è nessuna forza che lo possa far muovere.

Dice: ma allora perché l’ambiente (del nostro emisfero terrestre) si raffredda tra agosto e gennaio senza che io faccia nulla? Semplice: perché i raggi del sole basso all’orizzonte sono maggiormente filtrati dall’atmosfera, e giungendoci più deboli forniscono molta meno energia di quando il sole è invece più alto nel cielo. C’è un’azione esterna, quella determinante del nostro Sole.

Ma allora perché esistono i ventilatori? Dopotutto se in casa ci sono 28°C, anche il ventilatore muove tali temperature di aria, senza quindi abbassarle. Ma io percepisco fresco.

Certo! Il nostro fisico produce calore e oltre certe temperature dell’ambiente inizia a sudare per migliorare il suo smaltimento. L’aria in movimento quindi aumenta lo scambio termico tra il nostro corpo a 36°C e l’ambiente (nel nostro esempio a 28°C) esattamente come la ventola del radiatore della vostra auto o quella dell’unità esterna del vostro condizionatore aumenta lo scambio termico tra la calda serpentina e l’aria. E se ci pensate, il vento invernale aumenta la sensazione di freddo.

Chi di voi è stato su una motocicletta avrà sperimentato come essa sia gradevole con temperature tra i 20°C e i 30°C oltre i quali i benefici dell’aria fresca calano. A 39°C l’aria ricevuta in motocicletta tende a scaldare il nostro corpo e non certo a raffreddarlo. Ed infatti con quelle temperature io preferivo di gran lunga l’aria condizionata dell’auto.

Eco-Cooler The Zero Electricity Air Cooler - YouTube - Google Chrome

Inizierete certamente a comprendere ora come l’ Eco Cooler, per quel poco che possa funzionare effettivamente, lo possa fare solo in ben precise condizioni.

Serve innanzitutto del vento: più esso sarà forte e più smaltirà il calore interno alla casa o baracca. Teniamo poi conto che se questa ha il tetto in metallo, la temperatura interna sarà notevolmente più alta che fuori, ecco perché il vento è determinante. A questo si aggiunge l’effetto “velocità” dell’aria dovuto ai colli di bottiglia (o imbuti): in entrata le larghe dimensioni ricevono una certa quantità di aria che viene accelerata dalla strozzatura aumentandone la velocità, e quindi l’effetto “rinfrescante” interno. Teniamo però presente che non si possono strozzare molto i diametri del collo di bottiglia perché si andrebbe a ridurre la sezione del flusso passante. Inoltre se anziché una baracca col tetto in ferro che fa da riscaldamento solare avete una vecchia casa in sasso, con muri di 40-50 cm di spessore, difficilmente la temperatura dell’aria dentro sarà superiore a quella esterna. In tal caso l’Eco Cooler non serve proprio a nulla.

Ma davvero l’aria in movimento può influire così significativamente?Fancooler

Vi posso testimoniare un fatto capitatomi circa quaranta giorni fa: la temperatura serale interna di casa mia era in quelle sere sui 24°C e quindi aprivo le finestre di notte per rinfrescare un pochino poiché fuori si scendeva attorno ai 17°C. Alla mattina perciò avevo in casa circa 22°C. Ma dopo una notte di vento medio-forte, quello per cui devi bloccare porte e finestre per evitare che sbattano, a quelle stesse temperature alla mattina mi trovai circa 20°C, ovvero 2°C in meno. Le temperature interne ed esterne erano le stesse ma la presenza di aria in movimento mi aveva dato una mano a rinfrescare maggiormente la casa.

Una mano, non una manna! 2°C sono plausibili ma un condizionatore può lavorare anche con una differenza di ben oltre 10-15°C tra aria interna ed esterna, quando fuori ci sono 35°C o più. Un po’ diverso dai nostri colli di bottiglia!

I bengalesi quindi si devono affidare al vento per poi “amplificarlo” leggermente. Ma solo leggermente perché come abbiamo già detto, strozzando l’entrata, si riduce la sezione e quindi entra meno aria. La strozzatura dipende un po’ dalla forza del vento: più essa è grande e più si può strozzare. Senza poi calcolare che a fronte di ciò serve una ulteriore apertura nella stanza per far uscire adeguatamente l’aria.

Inoltre il vostro Eco Cooler va sistemato solo sulla finestra in cui l’aria entra. Se l’aria anziché entrare esce perché il vento soffia al contrario, siete spacciati. E senz’ancora calcolare che che l’Eco Cooler vi ridurrebbe notevolmente la luminosità in casa.

Come potete quindi vedere questo apparecchio “funziona” solo con un preciso range di temperature, con vento proveniente da una ben precisa direzione e in precise abitazioni dove fa molto più caldo dentro che non all’esterno.

Se dove abitate sussistono questi requisiti, costruitevelo pure, ma io ritengo che tra tutti i lettori di questo articolo non ci sarà nessuno che verrà a raccontarci la propria esperienza nei commenti sotto. Anche perché forse qua in Italia è più utile un ventaglio.

Nel frattempo io preferisco tenere l’aria condizionata (elettrica) accesa. E credo pure voi.

Lola Fox
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