Atlante e riallineamento posturale

 

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Chi soffre di alcuni problemi come cefalea e dolori al collo può essere venuto a conoscenza di un apparentemente metodo miracoloso di cui non vi riportiamo il nome per non fare pubblicità, che secondo gli autori del sito potrebbe essere la panacea per una lunga lista di malattie a diversa eziopatogenesi, in alcuni casi addirittura congenite (cefalea muscolo tensiva, emicrania, colpo di frusta traumatico, malocclusione dentale e scoliosi per dirne alcuni).
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La causa di tutti questi mali sarebbe, secondo la loro visione, il “disallineamento” della vertebra cervicale C1, meglio nota come Atlante.
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Il trattamento consisterebbe in una serie di sedute (due NDR) durante le quali con apparecchi vibranti si vanno a stimolare alcuni muscoli, che rilasciandosi porterebbero ad allineare in modo corretto la vertebra, con conseguente cessazione dei sintomi.
In pratica però le dinamiche sono diverse. Data l’esecuzione del metodo, si tratta in realtà di semplici massaggi decontratturanti. Questo trattamento avrebbe dunque efficacia solo in coloro che presentano contratture croniche dei suddetti muscoli, che forzando la vertebra in una posizione viziosa (per quanto ancora nel range fisiologico della sua mobilità) potrebbero provocare anche indirettamente alcuni dei sintomi da loro elencati. Quindi, più che un rimettere a posto l’atlante (che non è in realtà spostato dalla sua sede, se lo fosse i danni sarebbero più gravi di un mal di testa) si tratta praticamente di una correzione posturale.
Nulla di prettamente innovativo, se non fosse per il fatto che solitamente i terapisti sono restii ad operare massaggi decontratturanti a muscoli così profondi a causa della delicatezza delle strutture adiacenti, rendendola quindi una pratica potenzialmente pericolosa se non operata con dovuta perizia e cautela.
L’innovazione starebbe nel fatto che utilizzando strumenti vibratili lievemente appuntiti si può arrivare a puntare meglio i muscoli in questione, applicando quindi in generale una forza inferiore e ottenendo quindi i risultati sperati con minori rischi di complicanze.
Di sicuro la difficile trattabilità della zona la rende una tecnica interessante, che andrebbe studiata e comprovata nella sua sicurezza. In questo caso potrebbe migliorare la qualità della vita di molte persone.
Ma allora perché il dubitativo sulla sua sicurezza?
Innanzitutto, come già detto la lista delle malattie potenzialmente curabile con questo trattamento risulta un po’ inverosimile. In secondo luogo, il loro stesso atteggiamento di screditamento nei confronti della medicina ufficiale è indicativo del fatto che probabilmente è una cosa di stampo molto più “amatoriale”. Appare anche sospetto il fatto che secondo gli autori le normali tecniche di imaging (TC e RM) non riescano a visualizzare correttamente la posizione dell’atlante mentre a loro basterebbe la semplice “imposizione delle mani”. Infine nella lista di ciò che si può percepire dopo la seduta, sono riportate alcune sintomi che potrebbero anche essere indice di danno neurologico.
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Esempio di RM della regione cervicale in cui un occhio esperto può facilmente individuare l’atlante

In definitiva, c’è del potenziale perché possa essere fuffa, ma vengono posti degli spunti interessanti per sviluppare trattamenti ufficiali volti a risolvere questo tipo di problemi. In futuro potremo vedere come evolverà la situazione e cosa risulterà essere questo metodo.
Uriel
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Di questa procedura se ne parla da quasi 10 anni, e nessuno è riuscito a portare prove o studi seri che possano certificare la bontà del trattamento. Sul sito dell’azienda che propone il trattamento viene offerto un sondaggio di 7 anni fa, tra i pazienti curati come prova della bontà del metodo:

Lo studio è stato eseguito utilizzando un questionario standard compilato direttamente dal paziente, immediatamente prima e circa un mese dopo il trattamento, nel corso di una sessione di controllo. Il questionario comprendeva 18 campi di disturbi predefiniti (ad esempio disturbi alla cervicale, alle spalle, alla schiena, al ginocchio, mal di testa, insonniaed emicrania) ed i pazienti sono stati invitati a indicare il livello di frequenza e intensità di ciascuno dei loro malesseri prima e dopo il trattamento, utilizzando una scala graduata a 7 livelli (senza definizione verbale dei livelli della scala).

  • Solo un esiguo numero di pazienti si è sottoposto al trattamento indicando di soffrire di uno o due disturbi. Di norma venivano indicate 10 o più aree di disturbo.
  • Dopo un mese dal trattamento il 74% dei pazienti si erano liberati di almeno uno dei loro disturbi.

Tradotto in parole povere, la maggioranza delle persone trattate si è presentata con più di dieci disturbi, ed il 74% dei trattati si è liberato almeno di UN disturbo. decisamente una bazza. Come se tu andassi dal medico con dieci malattie differenti e lui te ne curasse solo una, a caso.

Uriel è stato bravo e professionale nel suo articolo. Ma avere presente che già nel 2007 alcuni mettevano in guardia dallo stesso trattamento dovrebbe accenderci svariati segnali d’allarme. Come ho già spiegato altre volte: se un trattamento è davvero curativo, chi l’ha inventato ha in mano una gallina dalle uova d’oro, specie visto il numero di disturbi che questo curerebbe. Quindi se in più di dieci anni la cosa non è ancora stata accettata dalla comunità scientifica, o acquistata dai colossi della sanità, è al 99% fuffa.