Auto rivoluzionarie? Stiamo attenti alle fregature!

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Giusto giusto un anno fa avevo scritto un piccolo pezzo su un’azienda che mi dava grossi dubbi sulla serietà del loro prodotto. La Kafka Servizi Internazionali, inventori e produttori del Kafka Plasma Reactor, un oggettino che a detta loro doveva rivoluzionare il mondo dell’automobile!
Motori ad energia quasi gratuita, mille chilometri a costo zero, il futuro dell’auto.
A seguito del mio piccolo pezzo, dove avanzavo svariati dubbi sui fatti e su quanto veniva mostrato nel loro sito sono stato per un breve periodo attaccato via mail e nei commenti.
Anche qualche lettore mi accusava di esser troppo scettico, di sbufalare qualcosa senza averne visto i progetti e le schede tecniche, di fare un lavoro di panza, superficiale. Avevo ricevuto anche formale minaccia legale, a cui però non è seguita una denuncia…
Beh la notizia di oggi è questa:

“È sparito con i soldi e non ho più visto neanche un centesimo”

Un’azienda di Collina d’Oro dice di avere inventato il “motore del futuro”. Dietro gli slogan, un truffatore su cui si indaga in Italia e in Ticino

LUGANO. «Un motore rivoluzionario», «mille km a costo zero»: si reclamizza così sui social network – il sito ufficiale è ancora off-line – un’azienda “green” di Collina d’oro, a cui persino il Quotidiano ha di recente dedicato un servizio presentandola come «un progetto che potrebbe rivoluzionare il mondo dell’auto». Più critico il portale anti-bufale butac.it, che in una recensione non proprio recentissima (novembre 2013) accusava l’azienda di ritoccare con Photoshop immagini copiate da internet e spacciarle per propri prodotti. «Chi ha mai provato questo super motore? – si legge in un post – Nessuno, se non i titolari dell’azienda».

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Che dire, a me dispiace per l’imprenditore truffato, ma bastava una velocissima ricerca in rete per vedere i dubbi da noi sollevati, perché non l’ha fatta? Attendo ancora di vedere le auto ad aria prodotte in Sardegna, perché anche in quel caso chi ci guadagna è sempre lo stesso e chi ci perde è sempre l’investitore. Ma tanto per arrivare a capirlo dovete sbatterci la faccia contro è un peccato.

Ma è ancora di più è un peccato notare quando la colpa di questo non è solo dell’imprenditore avventato, ma anche dei giornalari che se ne fregano di fare verifiche e non hanno alcuno spirito critico:

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Come riporta il pezzo qui sopra (di Giugno 2014, quindi recente, ma anche se nuovo non fa menzione delle svariate critiche al progetto, scritte anche da noi più volte) le auto sarebbero state in vendita da questo autunno, le avete viste dai concessionari? Qualche rivista ne ha avuta una sottomano per fare un serio test drive? Non mi pare, le foto che circolano sono sempre le stesse, le parole spese in merito pure. Le testate che ritirano fuori la storia continuano a farlo imperterrite, tanto nessuno va a tirar loro calci nel sedere (e se lo meriterebbero seriamente)!

Le testate che riportano pari pari la storia dell’AirPod usando sempre le stesse parole sono testate che andrebbero sanzionate, testate che danno credibilità a progetti criticati dal mondo dell’automobile, testate che rischiano di portare altri imprenditori a fare gli stessi errori. Quand’è che questa gentaglia chiude buracca e burattini?

Gli articoli che vedete riportati qui sopra SONO TUTTI comparsi su testate nazionali grosse, ben più grosse di Butac, sono comunicati stampa copiati ed incollati, uno uguale all’altro, nessuno ha alcuna serietà, nessuno si domanda del come mai sono 8 anni che se ne parla e nessuno ne abbia ancora venduta una, nessuno usa minimamente il senso critico. Tanto basta che l’uTonto legga il pezzo e visualizzi la pubblicità della testata, tutto il resto, per questi giornalari, è noia!

Forza ragazzi, siate meno uTonti, state più attenti a queste cose, è anche così che si evitano imbrogli.