Autocertificazione illegale?

Mi avete segnalato un video, anzi un audio, anzi entrambi. Mi avete segnalato un video dal canale Youtube de Il Greg, lo stesso che qualche giorno fa ha pubblicato il video che trova correlazione tra 5G e Sars-Cov-2. Il video non è altro che il Greg che ascolta un messaggio audio ricevuto sui social.

Il messaggio audio me l’avete segnalato anche senza il video del Greg, segno che entrambi hanno guadagnato una certa viralità. Nell’audio si sostiene che l’autocertificazione che viene richiesta dalle forze dell’ordine sia in realtà illegale, e si sottintende che tutti in realtà potremmo uscire senza alcun rischio. Ma le cose non stanno così. Cerchiamo di capire insieme il perché.

Premetto: ci sono tanti motivi per criticare il modo con cui sono state presentate le autocertificazioni per l’emergenza sanitaria. Ma sostenere che siano illegali e che la gente possa infischiarsene è da irresponsabili. Le eventuali sanzioni non sono piccola cosa, si parla di multe che partono dai 400 euro.

L’audio comincia con queste parole:

Ciao amici Con questo audio voglio analizzare assieme a voi la registrazione di un fermo dei carabinieri in occasione dei controlli per la situazione del coronavirus, vedremo come risponde una persona nel totale rispetto della legge per evitare di dover firmare maniera forzata un’autocertificazione totalmente illegittima e addirittura illegale…

Si tratta di quindici minuti in cui, partendo dal fermo effettuato in una cittadina, si arriva a parlare di MES; non ho alcuna intenzione di mettermi a debunkare tutto. Bastano i primissimi minuti.

…Il carabiniere non chiede a questa persona di identificarsi, chiede esclusivamente perché si sta spostando e subito dopo chiederà l’autocertificazione. Tutto questo contraddice le leggi vigenti in Italia che stabiliscono che forze dell’ordine possono chiedere ai cittadini di identificarsi e di esibire un documento quando c’è una giustificata motivazione che ovviamente dovranno notificare al cittadino…

Le cose non sono proprio come ci vengono raccontate. Esiste un’emergenza sanitaria in corso, con svariate limitazioni imposte ai cittadini, limitazioni che vanno fatte rispettare dalle forze dell’ordine. Il carabiniere che sentiamo nell’audio sta solo tentando di far rispettare suddette limitazioni. Lo fa con l’unico strumento a sua disposizione, la richiesta dell’autocertificazione. Il carabiniere non deve giustificare la sua richiesta di documentazione al cittadino. Se è in borghese prima deve identificarsi e mostrare le proprie generalità, ma se è in uniforme può richiedere la documentazione senza altra motivazione che il Decreto legge in vigore, e può anche richiedere un fermo, come spiegava Vice:

…si può essere accompagnati in commissariato. “Non si ha diritto a un avvocato,” aggiunge Santoro, “ma è bene avere la consapevolezza che il fermo per identificazione va comunicato alla procura e non può durare più di 24 ore, poi bisogna essere rilasciati.”

Nell’audio ci viene raccontato di come l’autocertificazione non venga menzionata nel Decreto legge in vigore, e che quindi non sia legale. Ma si tratta di una sciocchezza. L’autocertificazione, come spiega la Guardia di Finanza:

…consiste nella facoltà riconosciuta ai cittadini di rappresentare alla Pubblica Amministrazione – in sostituzione di taluni certificati indicati tassativamente dalla legge (art. 46 D.P.R. n. 445/2000) – propri stati, fatti e qualità personali, mediante specifiche dichiarazioni sottoscritte (firmate) dall’interessato. Lo stesso D.P.R. prevede, altresì, la possibilità di presentare dichiarazioni riportanti propri stati, fatti e qualità personali che non rientrano nei certificati indicati dall’art. 46, nei casi e con le modalità indicate dal successivo art. 47. Si tratta delle dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà.

Non è un “diritto” o un “dovere”, ma una facoltà riconosciuta. Ovvero lo Stato offre al cittadino la possibilità di usare un’autocertificazione. Il cittadino può anche scegliere di non sfruttarla, ma in quel caso dovrà certificare in altra maniera il suo status, col rischio di poter esser sottoposto a fermo di 24 ore in caso non sia in grado di produrre altro materiale che certifichi le valide motivazioni per cui si trova fuori di casa.

Sempre dall’audio:

Il motivo del fermo è quello che fa semplicemente proporre di consegnare un’autocertificazione precompilata, effettivamente l’articolo 48 della legge 445 del 2000 prevede che le amministrazioni possano fornire un modello di autocertificazione. Ma i cittadini non sono obbligati utilizzare quei modelli, è semplicemente un loro vantaggio dal momento che l’autocertificazione è un diritto del cittadino, non un dovere del cittadino, quindi il cittadino può tranquillamente rifiutarsi di compilare un’autocertificazione che venga consegnata tramite un modello prestabilito tramite qualcosa parzialmente compilato.

Il fatto che il carabiniere chieda prima di tutto l’autocertificazione invece che un documento d’identità è facilmente comprensibile. Le forze dell’ordine hanno da controllare vasti territori dove la questione principale da verificare al momento è perché la gente si stia spostando. L’autocertificazione sveltisce di molto le pratiche, permettendo identificazione e raccolta informazioni in un solo documento. Ripeto, è vero che il cittadino può rifiutarsi di compilare quell’autocertificazione, ma se decide di comportarsi così sta solo facendo perdere tempo alle forze dell’ordine. Secondo la legge il cittadino può esibire un’autocertificazione scritta da lui, in carta semplice, che riporti comunque le sue generalità e i motivi della sua uscita.

Ma procediamo oltre, nell’audio ci viene detto che:

L’aspetto più interessante è che questo individuo chiede esplicitamente al carabiniere se quello che sta chiedendo è previsto dalla legge è previsto dal decreto legge che fino a quando non verrà convertito in legge o verrà smentito, quindi non verrà convertito in legge, è un pochino il parametro il testo di riferimento per queste situazioni. Il carabiniere dichiara che la richiesta dell’autocertificazione è presente nel decreto legge questo non è assolutamente vero il fatto che un pubblico ufficiale un funzionario delle forze dell’ordine è gravissimo.

Non posso far altro che confermare: l’autocertificazione non è presente nel testo del decreto, non è presente perché non c’è bisogno che vi sia. Il decreto spiega le limitazioni, come abbiamo detto poco sopra l’autocertificazione è una facoltà del cittadino. Non un diritto, non un dovere. Ci possono essere altri modi di dimostrare alle forze dell’ordine di essere fuori casa con una valida motivazione, ad esempio un modulo dell’azienda per cui si lavora che certifica orari di lavoro e luoghi in cui ci si reca. Il problema non è l’autocertificazione, il problema è essere fuori di casa senza un motivo ritenuto impellente. Nella frase riportata sopra oltretutto si usa il termine “smentito” in merito al Decreto legge, dando a intendere agli ascoltatori che non sia una legge in vigore finché non viene appunto convertita.

Ma le cose anche qui sono raccontate in maniera fumosa. È vero un Decreto legge deve essere riconvertito in legge entro sessanta giorni dalla sua emanazione. Ma durante quei sessanta giorni vale come se fosse legge approvata. Se allo scadere dei sessanta giorni non viene convertito le misure prese nel mentre decadono, come anche le eventuali sanzioni. Ma giocare sulla speranza che non venga riconvertito è come giocare alla roulette russa. Il rischio c’è e le multe sono salate. Davvero abbiamo così tanti soldi da buttare dalla finestra?

Andiamo avanti ancora un po’ nell’ascolto per arrivare all’ultima perla che trattiamo:

Perché l’autocertificazione che viene proposta viola completamente la legge 445 del 2000 che regolamenta le autocertificazioni, in particolar all’art. 49 modo esplicita al comma 1 che i certificati medici sanitari veterinari di origine di conformità CE di Marchi e Brevetti non possono essere sostituiti da altro documento, quindi non si può autocertificare uno stato di salute come invece cercano di costringere a fare tramite l’autocertificazione che viene proposta dal Ministero dell’Interno.

Ma anche stavolta le cose non stanno esattamente come ci viene raccontato: è infatti vero che non possiamo fare un autocertificato medico, ma l’autocertificazione nell’ultimo modulo precompilato disponibile sul sito del Ministero non richiede affatto questo. La frase presente sul modulo recita:

DICHIARA SOTTO LA PROPRIA RESPONSABILITÀ
➢ di non essere sottoposto alla misura della quarantena ovvero di non essere risultato positivo al COVID-19 (fatti salvi gli spostamenti disposti dalle Autorità sanitarie);

Comprendo che il dettaglio sia sottile, ma non si sta certificando uno stato di salute, solo di non esser risultato positivo al COVID-19. Ovvero si sta certificando che nei giorni precedenti nessuno ci ha fatto un tampone e imposto le misure più restrittive di limitazione alla circolazione. Anche fossi positivo al COVID-19 non sto facendo nulla d’illegale se nessuno ha diagnosticato la mia positività. Quindi non rischio di aver fatto una dichiarazione mendace.

Io non credo ci sia altro da aggiungere. Trovo davvero irresponsabile far circolare audio e video di questo tenore. Mi auguro che le autorità preposte possano, ove possibile, punire chi viola la legge e chi disinforma in maniera così grossolana. Io di più non posso fare.

Sia chiaro, come detto in apertura, ci sono tanti motivi di critica a come è stata gestita l’emergenza nel nostro Paese e anche al sistema di autocertificazione, ma audio e video come questi non presentano critiche condivisibili; disinformano col solo scopo di causare confusione e sfiducia in chi li ascolta.

Per chi avesse voglia di approfondire su Il Greg suggerisco questi due link:

maicolengel at butac punto it
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