Avigan, Zaia, Ansa e AIFA

La notizia lanciata ieri dalla redazione ANSA riprende le parole del governatore del Veneto, Luca Zaia, che annuncia “il via alla sperimentazione in regione del farmaco Avigan” e nell’articolo si afferma che l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) abbia dato l’ok a tale sperimentazione.

Stanno davvero così le cose? No*.

AIFA ha smentito dopo poche ore la notizia e ha assicurato che solamente nella giornata di oggi, 23 marzo, la sua Commissione Tecnico-Scientifica si esprimerà sull’antivirale favipiravir, noto commercialmente con il nome Avigan (cercheremo di aggiornare l’articolo non appena ci saranno aggiornamenti). Per il momento, possiamo dire con certezza che tale farmaco è stato approvato in Giappone come antinfluenzale – anche se la sua efficacia è messa in dubbio anche per il trattamento dell’influenza –  e che non esistono degli studi clinici che attestino la sicurezza dello stesso per il trattamento della COVID-19.

Da dove nasce la storia sull’Avigan? Da un video diventato virale che sta girando tutt’ora sui social, in cui viene spacciato come il miracoloso farmaco giapponese che il governo italiano ci sta nascondendo. Se così fosse lo starebbero nascondendo male, visto che lo si può trovare persino su Wikipedia. Non c’è bisogno di aggiungere altro al riguardo.

Non saranno video sui social, testate giornalistiche o personaggi pubblici come Sgarbi, che si è pronunciato anche sul medicinale in questione, ad annunciare la scoperta di un nuovo farmaco, un nuovo vaccino per contrastare la malattia da COVID-19, bensì le autorità competenti.

Tommaso Di Mambro

*EDIT delle ore 18.10: il Ministro della Salute – [SARCASM MODE:ON] sicuramente per merito del video diventato virale su Facebook [SARCASM MODE:OFF] – ha annunciato che AIFA ha dato parere favorevole alla sperimentazione del farmaco che il governo “ci stava nascondendo”. Evidentemente si sono resi conto che agli utenti di Facebook non la si fa e i servizi segreti hanno gettato la spugna. Rimaniamo in attesa di aggiornamenti.

Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!