Avvelenatori di pozzi e torture in Libia

C’è gente che gode ad avvelenare il pozzo, magari è pagata per farlo, magari no, ma poco cambia. Uno di questi soggetti si fa chiamare IAmJamesTheBond e è molto attivo su Twitter. Come tanti di questi personaggi da macchietta mi ha bloccato dalla sua bacheca, evidentemente convinto che basti questo a far sì che non possa leggere quanto riporta (ma l’intento principale è chiaro: se gli rispondo come BUTAC ho ben altra visibilità che se gli rispondo con gli altri account che uso su quel social network).

Ma procediamo con calma. IAmJameTheBond lancia un tweet che attacca un articolo pubblicato su Avvenire, e che anche tante altre testate hanno ripreso. Si parla di torture in Libia.

@nelloscavo di @Avvenire_Nei, se avete dei filmati VERI delle torture in Libia vi conviene pubblicarli perchè la foto che avete pubblicato qui https://t.co/9LSmGpKeEq spacciandola per tre torturati in Libia sono tre criminali beccati in Nigeria nel 2017. https://t.co/VpU6FwIS1nhttps://t.co/wFsOKTPjwc

L’Avvenire ha inserito nella sua gallery alcune foto che dimostrerebbero come il governo libico torturi i propri prigionieri. IAmJamesTheBond fa presente che questa foto non viene dalla Libia.

Chi legge BUTAC ha già visto questa foto, visto che la trattavamo insieme ad altre giusto qualche mese fa. Spiegavamo esattamente le stesse cose che dice il nostro avvelenatore di pozzi, la foto probabilmente non viene dalla Libia, a quanto risulta (ma anche qui senza conferme ufficiali) si tratterebbe di rapinatori arrestati in Nigeria. Quindi, direte voi, ha fatto un buon lavoro anche lui.

No, perché vedete, smentire la singola foto serve a portare avanti la narrazione che piace a chi vuole credere che in Libia i prigionieri siano trattati bene, mentre invece basta cercare fonti attendibili per verificare che non è affatto così. Smentire una foto per dare a intendere che tutto quanto ci viene raccontato dai giornali sia una bugia è avvelenare il pozzo. Cercare di convincere i propri follower che tutto quanto riportato dagli altri sia falso. Non che ne abbiano bisogno, visto che per il 99% i follower di profili come quello di IAmTheJamesBond sono xenofobi a priori, e usano post come quello solo per andare a condividerli sulle bacheche di chi ha pubblicato l’articolo di Repubblica.

Per sminuire, denigrare, delegittimare.

Guarda caso basta girare sui social per trovare post che riprendono IAmJamesTheBond:

  • Solite balle dei sinistroidi, non sono in Libia ma sono 3 criminali arrestati in Nigeria
  • Questa foto che da ieri è spacciata come testimonianza delle torture subite dagli immigrati nei campi libici è la solita balla: si tratta di tre criminali beccati in Nigeria nel 2017 https://www.tori.ng/…/photo-hoodlums-tied-upside-down-to-ir…
    Fonte Twitter @IAmJamesTheBond

L’Avvenire ha sbagliato, ha usato una foto (e potrebbero essere più di una, sia chiaro) senza accertarsi della fonte da cui proveniva. Ma questo non significa affatto che in Libia i prigionieri siano trattati in maniera così diversa da come mostrato.

Vi avevo già linkato l’articolo inchiesta della BBC sulle condizioni dei centri di detenzione libica per chi è stato rispedito indietro o comunque fermato prima che tentasse di scappare dal paese via mare.

Ma volendo potete guardarvi il video di SkyNews del 2015:

Ovviamente, però, se siete amici della cricca di IAmJamesTheBond tutto questo non cambierà la vostra opinione. Siete e rimarrete xenofobi incalliti.

maicolengel at butac punto it

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