Avvelenatori di pozzi

Per ricercare materiale per una serie di incontri che sto facendo qui a Bologna (ne restano ancora due aperti al pubblico*) sono andato a rivedere alcuni siti di cui abbiamo parlato negli anni passati. Uno che ci era capitato di trattare infinite volte era Catena Umana, che oggi non mi viene più segnalato. Nel fare qualche visita mi sono accorto di una cosa che non mi era saltata all’occhio prima. Molte delle pagine social legate a Catena Umana di qualche anno fa hanno chiuso, o sono state fatte chiudere da Facebook, ne sono nate altre che però pur linkando Catena Umana come sito di riferimento nelle informazioni di pagina condividono notizie provenienti da altri blog.

Ho trovato l’occasione interessante per tracciare una mappa di questa piccola galassia di siti disinformativi che andrebbero evitati come la peste. Perché è chiaro che dietro la struttura c’è chi lavora full time.

Partiamo dalla pagina social dell’originale, Catena Umana, 34mila follower, una rapida scrollata di pagina mostra che oltre a condividere contenuti dal blog di riferimento condivide anche materiale da SkyNew.it. Anzi, nell’arco di 24 ore sono molti più i contenuti di SkyNew che quelli di Catena Umana. Circa 48 contenuti da SkyNew, qualche decina di meme vari, e solo un link a Catena Umana (verifica fatta tra le 19 del 23 febbraio e le 19 del 24). Parliamo comunque di più di due post all’ora, forse tre.

SkyNew dal suo dominio indirizza a svariate pagine Facebook:

  • Forza Popolare
  • Gazzetta della sera (nostra vecchia conoscenza)
  • Catena Umana
  • Segreto di Stato

Tutte rilanciano per lo più link da Skynew, alcune con migliore risposta da parte dei follower, altre con scarso risultato d’interazione. Ma siamo di fronte a pagine apparentemente scollegate fra loro che alla fine hanno tutte lo stesso identico contenuto, con diversità di orari nella pubblicazione, ma i link che vengono fatti girare sono sempre gli stessi.

Appare ovvio che l’avvelenatore di pozzi sia sempre lo stesso, interessato solo a far girare gli articoli. Ogni click qualche centesimo, con il bonus che ogni lettore che condivide è un potenziale estremista che basta aizzare a furia di titoli sparati.

O ancor peggio un pigro che si fida dell’ennesima sciocchezza diffusa via web. La Gazzetta della sera (che oggi non mi segnalate più) era nota per il quantitativo di sciocchezze che diffondeva, ed è evidente che non ha comunque smesso, visto che tre settimane fa titolava:

È morto l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Ma del sito abbiamo parlato più volte qui su BUTAC. Dev’essere chiaro che questi siti fanno tutti capo alle stesse persone, che continuano a lanciare disinformazione in rete, disinformazione che viene poi copiata e diffusa da altri canali con l’unico scopo di avvelenare il pozzo.

Non so se Catena Umana sia ancora della stessa proprietà di qualche anno fa. Come vi ho spiegato più volte non è il mio compito scovare chi diffonde le bufale. Mi diverto a tracciarle, a seguirne le briciole lasciate in rete, ma dovrebbe essere la polizia postale a intervenire.

maicolengel at butac punto it

*Mi capita spesso di dimenticarmi di segnalare gli eventi a cui predo parte qui sul blog, lo faccio sui social, ma poi non vi avverto qui. Sarò ad Anzola dell’Emilia ancora per due incontri, uno martedì 26 febbraio e l’ultimo il 5 marzo, presso la Biblioteca Comunale, alle ore 20:30, chi è a Bologna e dintorni è il benvenuto! Si tratta di una serie di tre incontri cominciati la settimana scorsa parlando di giornalismo e fake news, questo martedì parliamo di odio in rete e bufale e concluderemo martedì 5 con suggerimenti e consigli per difendersi dalle bufale.

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