Bassetti, i dati sui morti e il giornalismo

Quando ogni testata dà ad alcune dichiarazioni l'interpretazione che preferisce

Credo sia da aprile 2020 che noi di BUTAC chiediamo che a parlare di pandemia sui media tradizionali siano solo gli enti, nazionali e non, a cui come cittadini italiani ed europei abbiamo delegato la suddetta gestione. Invece, purtroppo, non passa giorno che sui giornali, specie italiani, venga lasciato spazio a soggetti vari. Sicuramente titolati, ma ognuno di loro ha il proprio modo di comunicare la sua opinione sulla pandemia. C’è chi è più rigoroso, chi più ottimista, ma tutti hanno una cosa in comune: nessuno di loro sta parlando in maniera ufficiale per conto dell’Istituto Superiore di Sanità o dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, unici due enti che qui su BUTAC riconosciamo per autorevolezza nel settore.

Oggi trattiamo le dichiarazioni di Matteo Bassetti rilasciate a Stasera Italia nella puntata dell’11 gennaio 2022.

Dichiarazioni che in tanti ci state segnalando perché sono state cavalcate da tanta stampa generalista, ognuna dandone la sua interpretazione.

Ci scrive una lettrice:

Sono piuttosto preoccupata per le dichiarazioni rilasciate dal prof. Bassetti, che non ho mai seguito. Sostiene che i morti vengano registrati come “covid” anche se la causa del decesso è ascrivibile ad altra causa/patologia. Questo sarebbe contrario alle disposizioni del ministero della salute (che ho controllato) e presupporrebbero una frode. Poiché si tratta di uno dei cavalli di battaglia no vax della prima ora trovo preoccupante che un medico rilasci questo tipo di dichiarazioni, che mi auguro e spero siano senza fondamento.

In realtà nel video di Stasera Italia Bassetti non dice cose così scorrette.

Quello che non è corretto è l’interpretazione che ne danno certe testate, ad esempio Il Tempo, che come sempre si dimostra sempre più vicino ai movimenti antivaccinisti che a un quotidiano di informazione.

Riporta il quotidiano romano:

L’infettivologo del San Martino di Genova denuncia anche la scarsa precisione dei dati provenienti dagli ospedali. Il metodo con il quale si raccolgono i dati è fallace, poiché non distingue le vittime e rischia di far ammontare i decessi da Covid a numeri non veritieri

Ma nel suo intervento Bassetti non fa menzione delle vittime, è vero che fa riferimento agli ingressi in ospedale e spiega che c’è gente che è stata ricoverata, magari per un braccio rotto, ed è anche positiva al tampone, e che potrebbe essere calcolata tra i ricoveri per COVID. Ma da nessuna parte sostiene che questi individui finiscano anche nel conteggio dei morti per COVID.

Quello che viene spiegato da Bassetti è un po’ l’acqua calda del tracciamento, tutte cose già raccontate in precedenza da altri, ad esempio a gennaio 2021 WIRED spiegava chiaramente il problema dei tamponi e del tasso di positività, che non è così semplice come raccontato da Bassetti. Problema che a oggi non è stato risolto.

Bassetti a un certo punto dice che non dobbiamo guardare i tamponi, ma è un errore grave sostenerlo. Il numero dei tamponi è importante, se il dato è raccolto nella maniera corretta. Dobbiamo guardare loro per capire l’evoluzione della pandemia. Solo tramite il raffronto tra numero di tamponi fatti, positività dei risultati e numeri delle ospedalizzazioni si è in grado di comprendere se la situazione è sulla strada del miglioramento o meno.

Io come ben sapete non sono un medico, quando necessario ci rivolgiamo al nostro medico di redazione o alla squadra ormai affiatata di Dottore ma è vero che?. Per l’analisi delle parole di Bassetti qui sopra non mi sono avvalso di nessun aiuto, qualsiasi imprecisione è quindi colpa mia. Purtroppo si tratta di una notizia che non è possibile “sbufalare” in altra maniera. Le opinioni da salotto televisivo servono per dare qualcosa di cui parlare ai telespettatori, servono per scrivere facciate di giornale, ma non hanno valenza scientifica quanto invece i comunicati stampa di ISS e OMS.

La scienza, quella fatta di osservazione, ci dice questo:

In Italia, per ora, a fronte di un numero di contagi maggiore che nella prima o seconda ondata abbiamo un numero di morti molto inferiore, merito sicuramente dei vaccini come anche della più bassa letalità della variante Omicron.

Tutto il resto onestamente non conta. Specie quando, senza alcun dato scientifico a supporto condiviso con la comunità internazionale, sempre lo stesso Bassetti sostiene ai microfoni di “Un giorno da pecora”:

Già in primavera, tra aprile-maggio 2022 ragionevolmente saremo fuori dalla pandemia, spero potremo togliere le mascherine, visto che credo che avremo il 95% di vaccinati

Dichiarazione che va a unirsi alle tante che abbiamo sentito dal 2020 a oggi e che vale come le previsioni del tempo fatte oggi per la prossima estate…

Non posso aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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