Berlusconi e i numeri degli immigrati

Al TG5 Silvio Berlusconi fa una dichiarazione che viene riportata da tante testate, sempre in modo acritico. Qui nell’articolo della Stampa:

«Con noi al governo nel 2011 – ha detto- arrivarono 4.400 immigranti; con i quattro governi della sinistra sono arrivati nel 2013 170.000 immigrati, nel 2014 150.000, nel 2016 181.000 e nel 2017 119.000. Il risultato è che oggi abbiamo almeno 630.000 immigrati, di cui solo 30.000 hanno il diritto di restare perché rifugiati. Altri 600 mila sono bomba sociale pronta a esplodere, perché pronti a compiere reati».

Diamo i numeri

L’innocenza con cui snocciola i numeri fa pensare che si tratti di cifre lette di sfuggita senza approfondire: che in TV su una sua rete non venga minimamente affrontata la questione mi sta bene, ma sarebbe bello che qualche giornalista gli facesse le pulci, e invece, come accade spesso, viene solo riportata la dichiarazione. Eppure non è così complesso verificare fatti e numeri.

  • 2011 – 4.400
  • 2013 – 170.000
  • 2014 – 150.000
  • 2016 – 181.000
  • 2017 – 119.000

Manca qualche anno, ma quelli sono i numeri snocciolati dall’ex Presidente del consiglio. Sul sito di UNCHR ci sono numeri un po’ diversi (non che cambi molto, alla fine).

  • 2013 – 42.925
  • 2014 – 170.100
  • 2015 – 153.842
  • 2016 – 181.436
  • 2017 – 119.369

Berlusconi si ricorda un 4400, e non sbaglia, anche se l’anno era il 2010; nel 2011 ne sono arrivati 62.692, e i numeri bassi registrati tra il 2009 e il 2010 sono dovuti ad accordi con Gheddafi, che ci sono costati sanzioni (seppur lievi):

LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO HA DICHIARATO I RESPINGIMENTI COLLETTIVI VERSO LA LIBIA OPERATI NEL MAGGIO 2009 CONTRARI AGLI ARTT. 3, 4 PROT. 4 E 13 CEDU

Riconoscimento comunque della violazione dei Diritti dell’uomo causata dall’accordo. Ma oltre alle sanzioni i trattati fatti con Gheddafi (sfumati due anni dopo) prevedevano:

… investimenti per un’autostrada costiera che attraversi tutta la Libia, dall’Egitto alla Tunisia. L’intesa prevede inoltre la costruzione di alloggi nel Paese nordafricano, borse di studio per studenti libici e pensioni di invalidità per i mutilati vittime delle mine anti-uomo poste dall’Italia su territorio libico durante il periodo coloniale. Berlusconi ha inoltre riconsegnato a Gheddafi la statua della Venere di Cirene, che fu scoperta da archeologi italiani nel 1913 e da allora custodita al Museo nazionale romano. La restituzione era stata già decretata nel 2002, ma Italia nostra aveva presentato ricorso al Tar del Lazio; il 23 giugno scorso il Consiglio di Stato che ha dato il via libera definitivo.

E non solo, l’accordo aveva scatenato reazioni negative anche da parte da italiani:

Gli eredi della ex collettività italiana di Tripoli si dicono «increduli e sdegnati» per l’accordo raggiunto tra Italia e Libia. L’Associazione Italiani Rimpatriati dalla Libia da 38 anni si batte per ottenere una legge che chiuda il contenzioso per i beni confiscati da Gheddafi agli italiani, sempre rinviata «per mancanza di fondi». «Avrà Berlusconi, di ritorno da Bengasi, un sussulto di dignità, di umanità e di rispetto, riuscendo a dare una risposta personale ai ventimila cittadini italiani che fino ad ora hanno invano reclamato un idoneo stanziamento da parte del loro Governo, a chiusura del contenzioso per i beni confiscati da Gheddafi in violazione di un accordo internazionale?»

Non proprio una situazione vincente, vero?

Ma non è tutto, perché gli stessi numeri degli immigrati in Italia, purtroppo, ripercorrono una narrativa che ben conosciamo: incolpare l’immigrazione incontrollata delle problematiche del Paese. Dare l’idea all’ascoltatore che quello è il problema principale serve a dare una percezione della realtà differente da quella che invece dicono i numeri.

Romeni, albanesi e marocchini

Innanzitutto continuo a ricordarvi che la stragrande maggioranza di immigrati residenti in Italia viene da Romania, Albania e Marocco. Ma sia chiaro, è verissimo che l’Italia è il Paese, insieme alla Grecia, che ha visto più sbarchi negli ultimi anni. Ma vedete, c’è un grosso problema: un conto è chi sbarca, un conto è chi qui si stabilisce. E i dati, sempre raccolti da UNCHR e ISMU, dicono cose diverse rispetto a quelle che ci racconta Silvio.

Il 2014 è stato, sia in Italia, sia nel resto d’Europa, un anno record per il numero di nuove richieste di asilo. In Italia sono state presentate 64.625 richieste di asilo (rispetto alle 26.620 del 2013), su un totale di 625.920 richieste di asilo in tutta l’Unione europea (rispetto alle 431.090 del 2013); hanno avuto più richieste di asilo dell’Italia la Germania (202.645) e la Svezia (81.180). Le prime cinque nazionalità dei richiedenti asilo in Italia nel 2014 sono state Nigeria (10.135), Mali (9.790), Gambia (8.575), Pakistan (7.150) e Senegal (4.675)[65]. Alla fine del 2014, nelle strutture di accoglienza per richiedenti asilo in Italia erano ospitate 66.066 persone[66]. Nel 2015, le richieste di asilo sono state 83.970; al 31 dicembre 2015 i richiedenti asilo ospitati nelle strutture di accoglienza erano 103.792.[57]…

…Hanno accolto positivamente più richieste di asilo dell’Italia la Germania (47.555), la Svezia (33.025) e la Francia (20.640). 

L’italia, sbarchi e richieste d’asilo

Capito bene? L’Italia ha ricevuto molte richieste come anche gli altri Stati europei, ma pur essendo uno dei Paesi che ha visto più sbarchi, non siamo quello dove questi migranti hanno scelto di stare.

L’incremento negli sbarchi si doveva sia al maggior numero di rifugiati provenienti in particolare dalla Siria a causa della guerra civile siriana, sia alla maggiore facilità e urgenza di partire dalle coste libiche a causa della situazione di anarchia creata dalla guerra civile in Libia, essa stessa storicamente un Paese non solo di transito, ma anche di destinazione per i migranti economici africani[48]. Molti degli sbarcati erano in cerca di asilo, in particolare siriani ed eritrei, le cui domande di asilo in Europa esaminate nel 2014 sono state accolte positivamente per il 95% e per l’89% dei casi, rispettivamente[49][50]. Tuttavia, solo pochissimi Siriani ed Eritrei hanno presentato domanda di asilo in Italia (500 e 480, rispettivamente)[51], mentre la maggior parte ha proseguito verso il Nord Europa (Germania e Svezia in particolare)

Per capirci, a fine 2015 stavamo assistendo in strutture d’accoglienza poco più di centomila persone, gli altri che sono arrivati nel nostro Paese hanno proseguito il viaggio per raggiungere altri lidi, sono stati rispediti indietro o hanno avuto modo di vedere riconosciuto il proprio status di richiedenti asilo, e hanno cominciato una nuova vita.

Criminali?

Ci sono dei criminali tra i centomila individui accolti? Probabilmente sì, come in tutte le moltitudini, ma sono una minoranza rispetto ai disperati in fuga da Paesi dove non sono al sicuro. Ma più che altro, dove sono i seicentomila definiti bomba sociale? L’ex presidente del consiglio vuole forse dirci che vorrebbe andare a prendere a casa tanti di quelli che hanno ottenuto un permesso di soggiorno e risiedono regolarmente nel nostro Paese? Qualcuno questa cosa dovrebbe spiegarla per bene. Anche mia moglie è straniera, risulta anche lei in quei numeri, non è che il 5 marzo se vincete me la mandate via?

Sarei curioso di avere una risposta alla mia domanda, domanda che però avrebbero dovuto fare i tanti giornalisti che acriticamente hanno riportato le parole di Berlusconi. Purtroppo so che non vedrò esaudita la mia richiesta, ma almeno, forse, ho fatto un po’ di chiarezza sui grandi numeri che vengono snocciolati in tv e sui programmi politici.

Avevamo già parlato di immigrazione svariate volte, qui tre articoli che ritengo fondamentali:

maicolengel at butac punto it

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