Bimba di due anni morta per il vaccino Pfizer?

O Database Italia che cerca un modo per spaventarvi...?

In questi giorni, su alcuni blog italiani, è comparsa questa notizia:

BIMBA DI DUE ANNI MUORE DOPO AVER RICEVUTO IL VACCINO PFIZER COVID-19

Ma come è possibile, se al momento stiamo vaccinando solo i maggiorenni?

Leggendo la notizia, si scopre che la morte in questione è stata segnalata al Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS), il sistema che colleziona le segnalazioni delle reazioni avverse derivanti dai vaccini negli USA, e che la bambina di due anni, della Virginia, avrebbe ricevuto la seconda dose del vaccino sperimentale Pfizer-Biontech il 25 febbraio 2021. Ma già a una prima lettura qualcosa non torna.

Se andiamo a controllare sul sito del Dipartimento della Salute della Virginia, l’unico decesso che troviamo in quel periodo risale al 4 marzo, in cui si parla effettivamente della morte di una persona di età inferiore ai 10 anni che soffriva di una patologia cronica.

Se pensiamo che la bambina sia morta per una sperimentazione della Pfizer, come molti hanno ipotizzato sui social network, sul sito della CNBC troviamo la notizia che la Pfizer-Biontech, la ditta produttrice del vaccino incriminato, ha cominciato sì dei trial nei minori dai 6 agli 11 mesi, ma da fine marzo. Quindi la morte in questione non può rientrare in questa casistica.

A questo punto non ci resta che andare alla fonte dell’informazione, ovvero cercare sul VAERS l’ID della segnalazione del decesso, ovvero il numero 1074247. E qui si scopre che la bambina sarebbe stata vaccinata il 25 febbraio da un “privato” e sarebbe stata poi ricoverata il 1 marzo, quattro giorni dopo la vaccinazione, per poi morire il 3 marzo. Lo stesso report, però, dice anche che la bambina è stata ricoverata in ospedale per 17 giorni. Come è possibile questa discrepanza tra le date?

Analizzando meglio la segnalazione, vediamo che tutti gli articoli esteri sull’argomento, da cui hanno preso spunto gli articoli italiani, puntano tutti al sito MedAlerts, sito legato ad ambienti antivaccinisti che abbiamo già trattato. Inoltre, come sappiamo qualunque privato può fare una segnalazione sul sito VAERS senza che venga fatta alcuna verifica al riguardo, come lo stesso specifica in un disclaimer nella pagina di ricerca:

The Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) database contains information on unverified reports of adverse events (illnesses, health problems and/or symptoms) following immunization with US-licensed vaccines. Reports are accepted from anyone… […]VAERS reports alone cannot be used to determine if a vaccine caused or contributed to an adverse event or illness. The reports may contain information that is incomplete, inaccurate, coincidental, or unverifiable. Most reports to VAERS are voluntary, which means they are subject to biases. This creates specific limitations on how the data can be used scientifically.

(Il database Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) contiene informazioni sulle segnalazioni non verificate di eventi avversi (malattie, problemi di salute e o sintomi) a seguito dell’immunizzazione con vaccini autorizzati dagli Stati Uniti. Le segnalazioni sono accettate da chiunque […] I rapporti VAERS da soli non possono essere utilizzati per determinare se un vaccino ha causato o contribuito a un evento avverso o una malattia. I rapporti possono contenere informazioni incomplete, inesatte, casuali o non verificabili. La maggior parte delle segnalazioni al VAERS sono volontarie, il che significa che sono soggette a pregiudizi. Ciò crea limitazioni specifiche su come i dati possono essere utilizzati scientificamente).

La segnalazione esiste ed è stata fatta, mentre la sua veridicità è tutta da confermare. Ma sono tanti i dubbi sulla stessa, come abbiamo spiegato poco sopra. Guardandola notiamo che è stata inviata da un privato, che non ha indicato dove e da chi sarebbe stato inoculato il vaccino, e in generale tutta la scheda VAERS riporta incongruenze non spiegate. Come detto sopra, chiunque può fare una segnalazione, non c’è alcun controllo sulla loro veridicità. Non trovando traccia della notizia sui quotidiani locali più affidabili possiamo presumere che si tratti di una segnalazione fatta appositamente per permettere a siti come Database Italia di scrivere articoli allarmistici, non sarebbe la prima volta, non c’è da stupirsene. Ma ovviamente siamo di fronte a uno di quei casi in cui è impossibile poter affermare al 100% sia una bufala.

S.P.

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