Bufala mangia bufala: Trump e musulmani nel New Jersey

Che io non sia un fan di Trump non è un segreto, ma tutto il clamore che sta facendo la “scoperta” delle fake news sta facendo tornare a galla alcune di quelle sostenute da Mr. Trump che, a prescindere dal proprio orientamento politico, devono far preoccupare tutti. Possiamo dire che in questo momento abbiamo in uno dei ruoli più importanti della umanità intera un caso esemplare di “utonto superior”, varietà che possiamo definire in questo modo:

utonto superior: utente di internet incapace di distinguere una notizia vera da una falsa, che tende a inventarle lui stesso, capace però di convincersi di avere ragione usando la sua stessa opinione come prova e nonostante non ci siano riscontri oggettivi. Inoltre può ricoprire ruoli istituzionali.

Come ben saprete, se siete lettori abituali, il confine tra bufala, fake news e disinformazione è labile e mobile e in molti se ne approfittano. Questa volta potremmo parlare di una vera e propria leggenda metropolitana: subito dopo l’attentato dell’11 settembre 2001 migliaia di musulmani avrebbero festeggiato per le strade del New Jersey. Trump sostenne più volte questa versione, anche durante la campagna elettorale presidenziale. Quello che segue è la trascrizione del commento fatto su ABC This Week il 22 novembre 2015 riportato dal Washington Post:

GEORGE STEPHANOPOULOS: You raised some eyebrows yesterday with comments you made at your latest rally. I want to show them, relating to 9/11.

VIDEO CLIP OF DONALD TRUMP, IN WHICH HE SAYS: “Hey, I watched when the World Trade Center came tumbling down. And I watched in Jersey City, New Jersey, where thousands and thousands of people were cheering as that building was coming down. Thousands of people were cheering.”

STEPHANOPOULOS: “You know, the police say that didn’t happen and all those rumors have been on the Internet for some time. So did you misspeak yesterday?”

TRUMP: “It did happen. I saw it.”

STEPHANOPOULOS: “You saw that…”

TRUMP: It was on television. I saw it.

STEPHANOPOULOS: “…with your own eyes?”

TRUMP: “George, it did happen.”

STEPHANOPOULOS: “Police say it didn’t happen.”

TRUMP: “There were people that were cheering on the other side of New Jersey, where you have large Arab populations. They were cheering as the World Trade Center came down. I know it might be not politically correct for you to talk about it, but there were people cheering as that building came down — as those buildings came down. And that tells you something. It was well covered at the time, George. Now, I know they don’t like to talk about it, but it was well covered at the time. There were people over in New Jersey that were watching it, a heavy Arab population, that were cheering as the buildings came down. Not good.”

STEPHANOPOULOS: “As I said, the police have said it didn’t happen.”

Nello specifico la sua affermazione è:

Hey, ho visto  il World Trade Center crollare. Poi ho visto a Jersey City, in New Jersey, migliaia e migliaia di persone festeggiare mentre il palazzo cadeva. Migliaia di persone stavano festeggiando.

Non c’è certezza se abbia visto tutto questo alla TV o dal vivo, Trump sostiene che fosse a Manhattan quel giorno quindi possiamo cautamente ipotizzare che abbia visto dal vivo il crollo e alla TV i festeggiamenti. Da escludere categoricamente che possa aver raggiunto Jersey City da Manhattan quel giorno, figuriamoci in tempo reale mentre crollavano. Notate che ribadisce di aver visto tutto coi suoi occhi. Il presentatore ribatte dicendo che la polizia ha sempre negato questa versione, ma la sua posizione non è cambiata. Pochi giorni dopo anche su FOX gli viene chiesto da dove avesse preso questa informazione e pochi giorni fa, a Last Week Tonight, John Oliver ha riproposto parte dell’intervento, senza però approfondire un dettaglio molto importante. Qui il video:

La parte che interessa è dal minuto 10 e 20 secondi. Trump, mostrando la stampa di un articolo di Breitbart, dice (traduco direttamente per semplificare la lettura):

Trump: Non so se mi stia sbagliando Bill, questo – mostrando il foglio – è appena stato pubblicato su Breitbart, voglio dire, è letteralmente appena stato pubblicato, Trump 100% nel giusto /taglio del filmato

O’Reilly: ma se ci fossero state migliaia di persone la cosa sarebbe stata riportata dai giornali.

Trump: Bill, questo articolo dice che brulicavano (swarming) dappertutto, quindi io non so cosa voglia dire nello specifico, ma vuol dire che era tanta gente!

Oliver fa presente che usare un articolo di Breitbart come fonte non dà molta credibilità alla tua tesi, ma non affronta il problema principale e cioè l’articolo di Breitbart, che è questo:

L’intervista in TV è del 3 Dicembre, l’articolo del 2, quindi non era stato “letteralmente appena stato pubblicato”, ma questo è proprio fare le pulci. Cosa dice Breitbart?

he DC Media has spent the last two weeks attempting to destroy Donald Trump with lies. Outright lies, and they are doing so in order to protect a 14 year-old cover up. Not only have eyewitnesses and contemporaneous reports proven Donald Trump 100% correct about Muslims celebrating 9/11,  a just-uncovered  local CBS News (WCBS-TV in New York) report completely vindicates Trump’s claim of “thousands and thousands” of Muslims celebrating the fall of the World Trade Center.

The video below is from a September 16, 2001 news report:

Il servizio in TV, che dovrebbe confermare la versione di Trump che “migliaia di persone festeggiavano la caduta” delle torri, parla di otto persone fermate dalla polizia.

OTTO persone, probabilmente legate ad altre coinvolte nel più vecchio attentato a una torre anni prima, otto.

Trump, per dimostrare la sua affermazione di aver visto migliaia di musulmani – più probabilmente intendeva arabi – festeggiare l’attentato, utilizza un articolo dove lui è protagonista, realizzato apposta per sostenere la sua versione data pochi giorni prima, e dove la prova principale è un video che smentisce la sua stima – otto contro migliaia – e non mostra nessuno festeggiare. “L’articolo dice che brulicavano, quindi erano in tanti” sostiene nell’intervista. Vale la pena far notare che lo “swarming”, il brulicare, è riferito all’appartamento, quindi possiamo ben immaginare come quelle migliaia di persone stessero comode nell’appartamento.

Noterete anche un link all’interno delle quattro righe di Breitbart dove ci sarebbero altre grandissime prove di questo evento, raccolte per dare sostegno alla versione di Trump. Prove schiaccianti come questa:

After Giuliani’s interview, an exasperated Cuomo admitted, “Were people celebrating on 9/11? Yes. Is it wrong? Yes. Should you say thousands were? No.”
Dopo l’intervista con Giuliani (dove dice però che Trump ha esagerato con la stima) un esasperato Cuomo ammette “C’erano persone che festeggiavano l’11 settembre? Sì. È sbagliato? Sì. Possiamo dire che erano migliaia? No.

Tutti i link raccolti parlano di “alcune persone” e onestamente non c’è motivo per dubitare di questo. In TV si è visto spesso festeggiare gli attentati in Israele. Il punto è che la versione di Trump serve a sostenere l’idea che gran parte della comunità musulmana americana stesse festeggiando per la tragedia e di averlo visto con i suoi occhi, e questo non è vero. Serve a dipingere l’intera comunità musulmana come nemico del Paese.

Come direbbe il portavoce della Casa Bianca: è una sua opinione, che ha da molto tempo. Che ne sia convinto non lo rende né più reale né più dimostrato. Senza ombra di dubbio è l’ignoranza il nemico pubblico numero uno oggi per la diffusione delle bufale, ma i siti come Breitbart sono il braccio attraverso il quale la disinformazione viene portata avanti. E le conseguenze possono essere tremende perché, come dice John Oliver, Trump sembra prendere decisioni in base a fonti inaffidabili che ricorda a metà.

Ricapitolando, non è vero che ci sia stata una operazione di copertura, non è vero che fossero svariate migliaia di persone, non  vero che Trump li abbia visti.

Ricordatevi di amare col cuore, ma per tutto il resto di usare la testa.

neilperri @ butac.it

Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!